Nuove frontiere
Le
nuove frontiere dei motori da competizioni sono rappresentate dalla ricerca
sempre più esasperata sui materiali, si parla in un futuro dell'abbandono del
raffreddamento ad acqua a favore del raffreddamento ad aria, che da un
rendimento minore ma che permette di eliminare i radiatori (le moderne
monoposto somiglieranno a dei missili con un'efficienza aerodinamica
pazzesca!!), si parla di accumulo di energia; ovvero immagazzinare l'energia
dispersa durate le fasi di frenata, in modo da sfruttarla come un surplus di
potenza quando necessità (fasi di sorpasso).
Ma
secondo me, le nuove frontiere sono rappresentate dalla riduzione degli
attriti, e dalla riduzione della potenza assorbita dagli accessori del motore.
Ridurre
gli attriti significa avere più potenza disponibile, infatti, aumentando il
regime di rotazione, gli attriti aumentano in maniera esponenziale, non ha
senso avere un motore che sviluppa 800 Cv e perderne 300 per gli attriti, è
evidente che c'è più da guadagnare riducendo gli attriti che cercando la
potenza massima; quindi sarà necessario rivedere il modo di progettare certi
pezzi, sia essi parte principali del motore, sia essi parti accessorie
Se
si pensa che gli organi accessori del motore assorbono circa il 6% della
potenza del motore (il 6% di 800Cv sono circa 50 Cv), se si riuscisse a
comandare le varie pompe dell'acqua e dell'olio con della corrente elettrica,
magari prodotta dall'alternatore solo nelle fasi di frenata del motore, è
lecito pensare che nei prossimi anni sarà possibile superare abbondantemente il
limite 300 Cv / litro, limite ritenuto fino ad ora invalicabile.