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Refrattarietà assoluta e relativa
Nella cellula miocardica esiste un' eccitabilità variabile durante le diverse fasi del potenziale, di modo che il tessuto può diventare ineccitabile. Le variazione di eccitabilità, che accompagnano e seguono la singola contrazione, dipendono dallo stato di potenziale e sono suddivise nelle seguenti fasi:
Refrattarietà assoluta : corrisponde alla fase di plateau e dura fino a un valore di potenziale di . In questa fase la cellula è completamente ineccitabile, indipendentemente dall'intensità dello stimolo che subisce. Essa dipende, come per le cellule nervose, dalla cinetica dei canali di inattivazione del sodio che si riaprono solo quando il potenziale è ritornato al valore di riposo.
Questa fase di ineccitabilità è fondamentale per il muscolo cardiaco in quanto consente all'evento elettrico di coprire tutta la fase di contrazione del cuore, di modo che ogni potenziale di riposo corrisponde alla completa diastole cardiaca. Questa è una caratteristica unica e irrinunciabile del miocita poiché la refrattarietà assoluta impedisce il passaggio di un secondo impulso mentre il cuore è contratto, in tal modo i ventricoli possono rilasciarsi, riempirsi di sangue e sviluppare il massimo delle tensioni prima che subentri un'altra contrazione. La muscolatura atriale ha un plateau più breve (fase di refrattarietà assoluta) rispetto ai ventricoli, questo perché ha bisogno di minore calcio per la contrazione perché la forza serve solo spingere una piccola parte di sangue verso il ventricolo.
La muscolatura ventricolare, invece, ha un plateau più lungo perché deve spingere il sangue con forza tale da superare la pressione interna dell'aorta, il lungo periodo di refrattarietà del cuore preserva il ritmo ed evita il tetano (contrazione prolungata prodotta da stimoli ripetuti).
Refrattarietà relativa: questa fase è presente durante il momento della ripolarizzazione , quando il potenziale raggiunge valori di . Durante questa fase , se il muscolo cardiaco aveva precedentemente subito un danno, è possibile che un nuovo stimolo origini gravi aritmie. Questa fase, pertanto è anche nota come fase vulnerabile.
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