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MODULAZIONE AD IMPULSI CODIFICATI - PCM
Per prima cosa occorre dire cosa vuol dire modulare un segnale e a cosa serve. La modulazione nasce fondamentalmente per due scopi: aumentare le distanze raggiungibili dal messaggio e adattare lo spettro del segnale alla banda. La modulazione somma il segnale che contiene il messaggio, modulante, con un segnale dotato di enormi potenze, portante. Il risultato è chiamato segnale modulato.
La modulazione che affronteremo è di particolare importanza perché è quella usata dai modem che usano protocolli V90 e V92 (56000 bps), i quali usano trasmissioni digitali e sono tra i più recenti.
Essendo trasmissioni digitali, anche la modulazione sarà digitale. Una modulazione è digitale, quando l'informazione da trasmettere è rappresentata da un segnale binario, costituito da una sequenza di livelli logici 0 e 1.
La tecnica PCM nacque intorno agli anni Quaranta quando si sentì l'esigenza di aumentare il numero di collegamenti telefonici interurbani. Questa esigenza però si scontrava con la grande complicazione e il considerevole costo d'impianto di grandi fasci di conduttori, ingombranti e difficili da connettere. Si pensò allora a multipare un gran numero di collegamenti telefonici su di un unico cavo coassiale.
Esisteva già a quell'epoca una tecnica per risolvere questo problema e si chiamava FDM (Frequency Division Multiplexing), ma presentava alcuni difetti e limitazioni. Nacque allora la più moderna TDM (Time Division Multiplexing) e si tentò di realizzarla per mezzo delle tecniche, già descritte, impulsive PAM, PWM, PPM, che però costituirono solo una fase di passaggio, in quanto furono tutte presto superate della modulazione codificata PCM (Pulse Code Modulation = Modulazione codificata ad impulsi).
Il PCM si applica ai canali telefonici e, il tipo europeo, consente di far transitare su un solo cavo coassiale 32 telefonate contemporaneamente, senza, naturalmente che interferiscano tra loro e indirizzarle, in ricezione ciascuna all'utente richiesto. Dei 32 canali multiplexati, 30 sono canali vocali e 2 sono canali di servizio. Per realizzare la tecnica PCM si effettuano tre operazioni a partire dal segnale microfonico di partenza:
In base al teorema di Shannon, un segnale a banda limitata, compresa tra le frequenze f1 e f2
( f2 > f1 ) può essere rappresentato mediante una successione di campioni prelevati con una frequenza pari almeno a 2f2. In telefonia si assume come frequenza di campionamento il valore di:
fc = 8 KHz superiore di 1,2 KHz al valore minimo: 2f2 = 6,8 KHz essendo la frequenza di un segnale telefonico di circa 3,4 KHz.
Il periodo di campionamento corrisponde, naturalmente all'inverso della frequenza di campionamento, e cioè:
T = 1 / fc = 1 / 8000 = 125 µs
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