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Una macchina combinatoria è una tripla C = , dove:
I è un insieme finito di 'ingressi' o di 'stati di ingresso' I =
U è un insieme finito di 'uscite' o di 'stati di uscita' U =
ω è una applicazione che trasforma un sottoinsieme I' degli ingressi nell'insieme U:
ω :I' U; I' Ix
u = ω(i); i I'; u U (1.1)
La macchina può essere rappresentata dal banale modello di figura
Modello di macchina combinatoria
Il modello presentato è del tutto generale e nessuna ipotesi viene fatta a priori sulla natura delle variabili di ingresso e di uscita: poiché trattasi di un sistema finito, l'applicazione ω può in particolare essere espressa mediante una tabella di corrispondenza fra gli elementi di I e quelli di U.
Se in particolare I e U sono insiemi di informazioni codificate in binario, allora l'applicazione ω si trasforma in una funzione booleana generalizzata.
Spesso molte proprietà del sistema si ricavano indipendentemente dal codice adoperato. Per tale motivo spesso le macchine combinatorie possono essere studiate indipendentemente dal fatto che esse siano binarie e le reti combinatorie sono un particolare modo di costruire le macchine combinatorie.
In generale si ha che
Una variabile di tipo qualsiasi I = può essere 'codificata' con un insieme di n variabili booleane Xi con
n ≥ (2.1)
nel senso che ciascuno stato ij I è identificato da una differente configurazione degli n valori booleani o, in altri termini, da uno dei mintermini in xi;
Lo schema di principio di una macchina combinatoria è dunque realizzabile con lo schema di una macchina binaria.
Schema di rete combinatoria
Avendo comunque fissato una codifica degli stati, l'applicazione diventa
Y = F(X)
che esprime sinteticamente le funzioni booleane:
La corrispondenza biunivoca esistente fra forma algebrica di una funzione booleana e rete di commutazione fa sì che qualsiasi eguaglianza fra espressioni booleane si traduca in equivalenza logica fra reti differenti atte e realizzare la medesima funzione.
In fase di analisi, l'intervento dell'algebra di Boole si estrinseca con l'associare ad una rete le corrispondenti espressioni booleane
In fase di sintesi, si può impiegare tutto quanto esposto per trarre, dalla definizione del problema combinatorio, una forma algebrica della funzione che lo implementi.
Esistono due differenti criteri per associare i valori di tensione a quelli logici, in dipendenza dei valori relativi fra E1 ed E0 nell'intero circuito:
- se El > E0, l'assegnazione è in logica positiva
se El < E0, l'assegnazione è in logica negativa
Sono, ad esempio, in logica positiva i circuiti operanti con le seguenti convenzioni:
valore logico |
valori di tensione |
||||
|
El |
5 Volt |
0 Volt |
8 Volt |
-0.9 Volt |
|
E0 |
0 Volt |
-15 Volt |
0 Volt |
-1.75 Volt |
e sono viceversa in logica negativa i circuiti operanti con le seguenti assegnazioni:
valore logico |
valori di tensione |
||||
|
El |
0 Volt |
-5 Volt |
0 Volt |
-15 Volt |
|
E0 |
5 Volt |
0 Volt |
3,6 Volt |
0 Volt |
Sotto il profilo logico si preferisce lasciare indeterminati i livelli di tensione alto e basso ed indicarli rispettivamente con EH (High = alto) e EL (Low = basso). In logica positiva si ha:
EH = E1 EL = E0
mentre in logica negativa è
EH = E0 EL = E1
I circuiti che realizzano le funzioni fondamentali dell'algebra si dicono anche porte. Ad esempio, se il circuito opera secondo la prima colonna di figura 3.1, esso realizza in logica positiva la funzione AND, y = x1x2 ed in logica negativa la OR, y = x1+x2.
Logica positiva |
AND |
OR |
NAND |
NOR |
|
x1 |
x2 |
|
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|
|
EL |
EL |
EL |
EL |
EH |
EH |
EL |
EH |
EL |
EH |
EH |
EL |
EH |
EL |
EL |
EH |
EH |
EL |
EH |
EH |
EH |
EH |
EL |
EL |
Logica negativa |
OR |
AND |
NOR |
NAND |
Relazioni fra circuiti in logica positiva ed in logica negativa.
Si ha infatti in generale, per la legge di dualità:
un circuito che in logica positiva realizza la funzione f, in logica negativa realizza la funzione duale di f.
Schemi delle porte elementari: a) AND; b) OR; c) NOT; d) elemento neutro (f= x); e) NAND; f) NOR; g) XOR; h) EQ (detto anche XNOR)
Porte con ingressi negati
A titolo di esempio, si riportano gli schemi di alcuni semplici circuiti con l'impiego di porte di vario tipo.
Esempi di reti combinatorie: a) ; b) ; c) come a. in logica NAND; d) come b. in logica NOR
a) Reti AND-OR a due livelli,
b) Reti OR-AND a due livelli,
c) Reti NAND
d) Reti NOR,
Complementazione con porte NAND e NOR.
f) Reti XOR
XOR realizzata con porte NAND
g) Reti miste,
h) Reti con AND e/o OR di connessione
OR e AND di connessione: a,c) ; b,d)
Reti bilaterali: a) contatto; b) variabile di posizionamento del contatto; c) rete con circuiti di eccitazione; d) rete con ingressi su 'punti'
fAB = f(x1, x2, ,xn)
a) Struttura serie-parallelo:
Connessioni serie-parallelo: a) a 3 livelli; b) a 2 livelli.
b) Struttura a ponte:
a) rete serie-parallelo; b) rete modificata; c)rete a ponte.
Esistono alcuni metodi per trattare sistematicamente le reti a ponte, che in questa sede si omettono per brevità.
c Struttura in cascata
Reti bilaterali in cascata: a) schema di principio; b) esempio
d) Schema unilaterale,
Schema unilaterale di reti bilaterali:
a,c) b,d)
Detto k il primo numero intero maggiore o uguale a P, la funzione di cui sopra risulta uguale ad 1 se e solo se k o più variabili delle n sono uguali ad 1. Ad esempio, la funzione:
f = x1x2 + x1x3 + x2x3
è una funzione a soglia del tipo '2 su 3' per la quale P = 2, n = 3 (si adopera talora il simbolo Σ2,3): essa è infatti alta se due o più variabili fra le tre sono alte e può essere indicata con il simbolo di figura
Elemento a soglia
Si dicono universali le reti atte a realizzare una qualsiasi funzione di n variabili con una medesima struttura fisica.
Da un punto di vista concettuale, una rete universale deriva della considerazione che una qualsiasi funzione è esprimibile nella forma normale:
ed è dunque sufficiente realizzare una rete che la implementi
Rete universale
Le αi vengono dette 'bit di specificazione'; infatti, una volta fissata la configurazione delle αi, assegnando singolarmente i valori 0 e 1, la rete implementa la corrispondente funzione delle n variabili xi.
Una rete combinatoria debba elaborare i bit x1, x2, x3 fornendo un segnale alto y1 se è alto x1 oppure, simultaneamente, x2 e x3 e un segnale y2 alto quando, essendo basso x1, siano alti x2 oppure x3. Trasformando direttamente in termini di logica l'enunciato del problema, si ha:
y1 = x1 + x2 · x3; y2 = (x2 + x3)
Una rete combinatoria abbia in ingresso due segnali, x e y, rappresentanti ciascuno una cifra binaria e debba eseguire l'addizione delle due cifre, nel senso di fornire in uscita la cifra s somma di x e y e la cifra di riporto per la coppia di cifre di peso superiore. Le tabelle di verità derivano direttamente dalle tabelle di addizione in aritmetica binaria
x |
y |
s |
r |
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Tabella di verità per semiaddizionatore binario
Da queste si ottiene
s = y + x = x y
r = xy
A causa dei problemi di carico, per cui una porta può pilotare un numero massimo di porte del livello successivo (fan-out) è talora necessario inserire nella rete elementi elettronicamente attivi in funzione di amplificatori di potenza; tali elementi possono essere anche logicamente attivi (e in tal caso si tratta di invertitori o di porte NAND con funzioni di invertitori), oppure possono essere logicamente 'neutri' ed hanno allora puramente funzione elettronica.
Se, ad esempio, la funzione f = abc deve pilotare un numero eccessivo di porte, si possono inserire altrettanti elementi neutri, come in fig. 7 .4a), oppure altrettanti invertitori (fig. 7.4b), alterando ovviamente la funzione nella sua negata, f=a|b|c.
Fig.7.4 - Aggiunta di amplificatori (a) o di invertitori (b)
per risolvere problemi di carico
Fig.7.5 - Riduzione del numero degli ingressi in una porta
Una macchina combinatoria binaria
U = f(I)
si può semplicemente realizzare con l'impiego di una memoria binaria a sola lettura il cui memory-address contenga i valori di ingresso I ed il memory-buffer quelli di uscita U.
La memoria realizza infatti la funzione
: U = M(I)
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