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INTERPRETAZIONE DEL CAMPO MAGNETICO
Il campo magnetico terrestre può essere schematizzato come un enorme dipolo magnetico le cui linee di induzione magnetica escono dal Polo N magnetico ed entrano nel Polo S magnetico su un asse detto geomagnetico.
I punti in cui il diametro terrestre coincidente con la direzione del dipolo incontra la superficie sono detti poli geomagnetici: asse geomagnetico è il diametro terrestre anzidetto ed equatore geomagnetico è il cerchio massimo perpendicolare a questo asse e con centro in quello del dipolo.
I Poli magnetici non coincidono con quelli geografici ma formano un angolo, tra gli assi di rotazione e quello magnetico, di 11°30'.
Per effetto del campo magnetico terrestre un ago magnetico libero di muoversi si dispone parallelo alle linee di forza del campo in dato punto della crosta terreste e sarà verticale ai poli e orizzontale all'equatore (principio base della bussola).
Le linee di induzione magnetica sono orizzontali rispetto alla superficie terrestre solo all'equatore, in tutti gli altri punti la linea di induzione e la superficie terrestre in quel punto formano un angolo detto inclinazione magnetica.
Il polo situato nell'emisfero settentrionale, indicato convenzionalmente con B (boreale), ha polarità negativa e si trova a 78°30' N, 69° W,
mentre l'altro, indicato con A (australe), risulta positivo, con posizione 78°30' S, 111° E.
Quindi una volta individuato il polo nord magnetico, con la bussola, bisogna correggere il dato per poter individuare il polo nord geografico, utilizzando la declinazione magnetica, che è l'angolo che l'ago della bussola forma con il polo nord geografico, in un qualsiasi punto della superficie terrestre; questa ovviamente varia nel tempo e da un luogo all'altro.
È importante ricordare anche che il polo nord magnetico si sposta continuamente intorno al polo nord geografico e, inoltre, oscilla di circa
Se in una bussola l'ago magnetico è libero di
muoversi sia in orizzontale sia in verticale esso non si dispone su un piano
perfettamente orizzontale: nell'emisfero settentrionale la punta che indica il
nord tende verso il basso, nell'emisfero meridionale, invece tende verso il
basso la punta che si orienta verso il polo sud. L'angolo compreso tra il piano
d'inclinazione dell'ago e il piano orizzontale è detto inclinazione magnetica ed è dovuto al fatto che l'ago si dispone
parallelamente alle linee di forza del campo che sono inclinate diversamente in
base alla latitudine del luogo.
STRUTTURA E VARIAZIONI DEL CAMPO MAGNETICO
La composizione del campo magnetico terrestre viene suddivisa dagli scienziati in quattro componenti che sono:
Gli studiosi ritengono che il campo principale rappresenti il 99% di tutto il campo magnetico osservato in superficie. Gli studi hanno dimostrato come il campo sia per il 95% analogo a quello generato da un dipolo situato al centro della Terra il cui asse è inclinato, rispetto all'asse di rotazione terrestre, di circa 11.5°.
È stato così elaborato un modello globale del campo geomagnetico che considera gli effetti del solo campo principale.
Il campo magnetico terrestre è un campo statico ma tuttavia soggetto a variazioni che possono essere: a lungo termine o a breve termine.
una precessione verso ovest dell'asse del dipolo di 0.008% all'anno;
uno spostamento del dipolo verso nord dell'ordine di
una variazione di intensità del campo non dipolare al tasso medio di circa 10 nT all'anno.
Tra le
prime vi sono quelle giornaliere, determinate dalle azioni "mareali" del Sole e
della Luna sulla ionosfera terrestre (lo strato ionizzato presente
nell'atmosfera tra i 50 -
Tra quelle irregolari, vi sono quelle che prendono il nome di tempeste magnetiche che sono collegate ad attività solari particolarmente intense, dette "brillamenti solari", o più in generale all'attività delle macchie solari.
Come ha dimostrato E. N. Parker nel 1958, il vento solare è un plasma
caldo emesso dalla corona solare, costituito essenzialmente da idrogeno
ionizzato (protoni ed elettroni non legati fra loro). Questo flusso di
particelle cariche, emesso dal Sole in direzione radiale con una velocità
variabile da
Un gran numero di protoni e di elettroni energetici del vento solare penetra nel campo magnetico terrestre, dove rimane confinato in due regioni, denominate fasce di Van Allen, dal nome dello scienziato che ebbe l'occasione di scoprirle nel 1958.
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