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Dici Elettronica, pensi Kraftwerk




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Dici Elettronica, pensi Kraftwerk

John Cage e Karlheinz Stockhausen sono riusciti a creare 

un nuovo modo di concepire composizioni musicali. Il primo con le sue teorie, il secondo con le innovative tecniche sono riusciti a portare in atto la rivoluzione futurista. L'elettronica non è altro che musica futurista applicata ai nostri tempi dominati da tecnologie basate su leggi elettromagnetiche e chimiche. Le produzioni futuriste si basavano sulla loro epoca, dove lo sviluppo scientifico non era ancora arrivato a individuare nell'elettromagnetismo una forma di energia da utilizzare nella vita quotidiana. I rumori erano quelli dei martelli, dei rombi dei macchinari nelle industrie, mentre nella nostra epoca si sono aggiunti nuovi rumori come le scariche dei cellulari, il suono emesso dal computer, il suono emesso dalle lampadine ecc. Per questo è stato necessario che negli anni sessanta non ci fosse un ritorno al passato recente per essere in grado di comporre musica innovativa. I grandi artisti hanno capito l'importanza di DOVER assimilare tali fantasmagoriche idee, per poi rimodellarle e riadattarle alla propria epoca. Cage e Stockhausen hanno fatto questo, e anche se non hanno mai collaborato insieme, sono riusciti a rivoluzionare l'intero panorama musicale più di altri loro colleghi come Varesè ecc. Ora, due domande sorgono spontanee: Chi sono stati gli eredi di questa cultura? Chi è riuscito a sintetizzare queste idee e a fare evolvere l'elettronica, dando sempre più vigore all'idea del "suono-rumore"? La risposta è semplice: Kraftwerk.


Questo gruppo tedesco, nato nei primi anni settanta, è la sintesi ideale dell'idee di Russolo, Marinetti, Cage e Stockhausen (con cui hanno avuto modo di collaborare ). Questa "band" è composta da quattro persone, ma il nucleo ideologico e tecnico è composto da Florian Schneider e Ralf Hutter.

"Noi non apparteniamo a nessuno. Noi siamo una forma ben organizzata d'anarchia. Come la musica del resto, una forma ben organizzata di rumore."

Questa è l'idea che sta alla base di ogni capolavoro da loro prodotto. Il Rumore deve essere al centro di tutto. Solo grazie a questo si può creare e produrre sonorità degne di essere definite musica. L'influenza futurista è evidente, tanto che lo stesso Ralf Hutter dirà:

"Ci interessavano la velocità, il movimento e la teoria de L'Arte dei rumori di luigi russolo che diede vita alla ricerca musicale d'avanguardia. E' qui che possiamo collocare l'inizio della musica dei rumori ed è a questa famiglia spirituale che ci sentiamo idealmente legati"

Esternazione lapidaria. Si deve ammirare la confessione di Hutter, il quale ammette senza timori l'importanza della rivoluzione futurista in ambito musicale. Solo grazie a quel particolare pittore di nome Russolo possiamo apprezzare e produrre musica elettronica, la sintesi ideale del concetto di "suono-rumore". L'influenza futurista non si ferma qui. Cage e Stockhausen furono eccezionali nel interiorizzare le idee russoliane, ma non diedero mai la giusta importanza alle macchine, le vere fautrici di questa impensata rivoluzione. Marinetti esaltò con un manifesto la loro importanza e l'Intonarumori era diventato una parte integrante di Russolo, il quale considerava il nuovo strumento musicale un arto aggiunto. Se negli anni sessanta non fu considerata questa parte della teoria futurista in ambito musicale, negli anni settanta la macchina tornò a essere elogiata e ammirata proprio dai Kraftwerk. Sempre Ralf afferma:

"Le macchine hanno un'anima, ma la gente è ossessionata dall'idea di dominarle mantenendone il controllo. È indice di un complesso d'inferiorità: meglio essere amici delle macchine e vedere cosa viene fuori da questa relazione. Noi non possiamo fare a meno di loro, e loro non possono fare a meno di noi. NOI SUONIAMO LE MACCHINE COSI' COME LE MACCHINE SUONANO NOI"

I concetti espressi da Filippo Tommaso Marinetti a suo tempo, sono ulteriormente sottolineati dall'artista tedesco e rinvigoriti dalla convenzione che la macchina abbia più facoltà umane di quanto noi stessi immaginiamo, poiché e grazie a loro che possiamo fare determinate azioni e opere di qualsiasi genere artistico. In particolare, grazie a queste l'essere umano, a livello artistico, può esprimere la realtà e ciò che lo circonda in maniera esaustiva. Dal rapporto intimo tra uomo e macchina scaturisce la realtà di tutti i giorni, poiché le macchine erano, sono e saranno essenziali per la vita del genere umano. La Musica può solo trarre vantaggio dalle nuove tecnologie, e solo grazie a queste si può creare quella produzione musicale aderente al vero tanto agognata da Russolo nel lontano 1913. Composizioni idilliache come quelle di Mozart, Bach, Wagner ecc. non hanno più motivo di esistere in una realtà fatta di rumori. Le composizioni dei Kraftwerk ,seguendo le orme degli avanguardisti precedenti a loro, ma soprattutto rimanendo fedeli alle idee di Marinetti e Russolo sull'uso e la concezione della macchina, si basano sull'elogio delle macchine e della vita quotidiana. Florian Schneider a riguardo esprime tale concetto:

"Noi puntiamo alla chiarezza, non alla nebulosità, stiamo cercando di ricreare il reale, non immagini vaghe. Nella nostra musica lasciamo che le macchine si esprimano. In Autobahn le automobili bisbigliano una melodia, in Trans-Europe Express il treno canta."


Sentire bisbigliare melodie dalle automobili può sembrare impossibile e il treno non può cantare. Eppure la genialità di questo gruppo tedesco sta proprio nel riuscire a creare musica tramite il rumore e gli adorati macchinari che imperversano nella vita quotidiana dell'essere umano. "Autobahn" è una produzione musicale confezionata in maniera impeccabile, con arrangiamenti da capogiro, manipolazione del rumore perfetta e campionamenti geniali. Riuscire a campionare il motore di una macchina e inserirlo in una canzone rendendolo il fulcro della ritmica di parte del pezzo è un'operazione che unicamente chi ha instaurato un rapporto d'affetto con le proprie macchine è in grado di realizzare. 9 minuti e 27 secondi di puro "suono-rumore", il suono dell'"uomo-macchina". Tuttavia cercano di andare oltre, e decidono di donare la possibilità ai treni di cantare. Anche tale missione si conclude egregiamente. In "Trans-Europe Express" il treno comunica con noi, illustrandoci ogni suo segreto, dalla sua struttura fino alle emozioni che prova nei suoi lunghi viaggi alla scoperta di terre sempre nuove. Tutto ciò accade grazie a personalità musicali strabilianti in grado di riprodurre con un semplice Hi-Hat (uno dei tanti piatti che compongono una batteria, anche se in ambito di elettronica e avanguardia a tale strumento è preferita la sua evoluzione, la Drum Machine) il ritmo incalzante del treno che viaggia. Le melodie che circondano l'intera opera non sono altro che l'energia necessaria al treno per andare sempre più veloce e le visioni fantastiche che si possono avere guardando fuori dal finestrino durante il viaggio. Come i futuristi, i Kraftwerk cercarono unicamente di glorificare i mezzi di trasporto della propria epoca, poiché sono "simboli metaforici del presente e del futuro, degni di massima contemplazione". Sembra di ascoltare Marinetti mentre declama il quarto punto del "Manifesto del futurismo", in cui egli afferma che "un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia".

L'elogio del gruppo tedesco non riguarda unicamente i mezzi di trasporto, ma tutto ciò che le nuove tecnologie hanno reso possibile e tutte le nuove invenzioni create proprio tramite l'utilizzo di nuove leggi fisiche. Produzioni come "Pocket Calculator", "Computerlove", "Radioactivity", "The Robots" e "Tour de France" sono emblematiche. Quest'ultima, in particolare, è molto sentita dai Kraftwerk perché "Il ciclismo è armonia tra macchina e uomo, è una continua spinta in avanti,proprio come la nostra musica". Non solo la musica, ma anche gli sport possono essere affascinanti, se una macchina collabora con un essere umano; non solo le nuove tecnologie informatiche e meccaniche sono in grado di creare mirabili rumori, ma strumenti utilizzati nello sport sono in grado di produrre rumori affascinanti da poter essere inseriti in ambito musicale.

Tuttavia questa frequente idolatria della macchina e del rumore non è solamente indirizzata a rivoluzionare l'ambiente musicale, ma tenta di distruggere l'idea che solo il "Genio" musicale possa creare ottime composizioni sonore:

"Nei nostri album abbiamo destrutturato il mito del genio musicale (come quello di Mozart che componeva sinfonie quando era solo un bambino) e abbiamo mostrato alla gente come tutti possono suonare una tastierino Casio, cioè come tutti possono produrre la loro musica da soli."

La loro produzione musicale cerca di convincere le nuove generazioni che non basta unicamente essere dotati nel suonare un determinato strumento o che vi sia necessità di un "Genio musicale". La musica deve rappresentare la vita quotidiana tipica di ogni essere umano, deve essere comprensibile all'uomo. Tutti devono provare a creare la propria musica, anche senza il dono di un talento innato. Nell'epoca delle grandi invenzioni tecnologiche non è più necessario divenire esperti e abili nel suonare un determinato strumento musicale, dato che le nuove macchine, se trattate con cura, possono donare all'uomo la possibilità di creare composizioni eccezionale e strabilianti. A riguardo Ralf Hutter afferma che:

"Nel passato un pianista doveva esercitarsi in modo meccanico e ripetitivo anche per otto ore al giorno anche solo per aumentare l'elasticità delle dita; con i nostri computer tutto questo non serve, e possiamo spendere il nostro tempo strutturando la nostra musica. L'esercizio non è più necessario, io posso suonare più veloce di Rubinstein con il mio computer, per cui non è così rilevante. E' molto più importante avvicinarsi all'idea di cosa è la musica. E' pensiero e ascolto, di certo non ginnastica"

Coloro che suonano il piano, la chitarra, il violoncello o qualsiasi altro strumento sono considerati musicisti, artisti, persone con doti fantasmagoriche. Eppure perde metà della sua vita artistica nell'esercitarsi per migliorarsi a livello tecnico, cercando di creare opere sempre più complesse per dimostrare le proprie capacità. Al contrario, coloro che producono con il computer, i sintetizzatori, le drum machine o qualsiasi altra macchina ricevono definizioni alquanto sgradevoli, dato che usano "Macchine". Eppure creano nuovi suoni, riescono a strutturare un brano, ad amalgamare rumori dissonanti e melodie idilliache e sfruttano la loro vita artistica alla ricerca continua di nuove frontiere musicali. Questi non vogliono dimostrare di essere dei fenomeni musicali, non vogliono che si idolatri il proprio ego:

"Uomo-operaio-macchina: la morte dell'ego per il fine ultimo di ascolta."

Il Genio non distruggerà mai il proprio ego! L'operaio si sacrificherà per l'ascoltatore!!!

Luigi Russolo, Filippo Tommaso Marinetti, John Cage, Karlheinz Stockhausen hanno creato i Kraftwerk e le basi della musica elettronica. Tuttavia, è stato il gruppo tedesco a distruggere l'alone elitario che circondava la nuova avanguardia musicale e a porgere all'orecchio dell'umanita questi nuovi elaborati di musica, fatta da macchine in grado di creare rumori. Sono riusciti a convincere la popolazione mondiale che il rumore è piacevole, amorevole, passionale. Sono riusciti a convincere la popolazione mondiale che musica e rumori sono tutt'uno. Sono riusciti a dare nuova importanza alle macchine, le quali non possono mai sbagliare. Sono riusciti a far evolvere e a dare nuova linfa vitale all'era del "Suono-Rumore= Elettronica", costruendo il suono dell'"uomo-macchina".

L'evoluzione però non si è fermata a loro, anzi il seme piantato nel lontano 1913 è cresciuto immensamente dal loro avvento sul panorama musicale. Tanti sono stati i loro successori: Kevin Saunderson, Juan Atkins e Derrick May creatori della Techno; Frankie Knucles creatore dell'House music; Depeche Mode; Daft Punk; Tiga; Bluvertigo; Underworld; Aphex Twin; Chemical Brothers e molti altri.

Daft Punk.






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