|
Appunti tecniche |
|
Visite: 2159 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:L'esproprio per pubblica utilitÀL'ESPROPRIO PER PUBBLICA UTILITÀ L'esproprio per Calcolo del carico termico per climatizzazioneCOMUNE DI SETTIMO TORINESE Provincia di Torino RELAZIONE DESCRITTIVA Progetto della cassa in derivazione alimentata da tre soglie indipendentiProgetto della cassa in derivazione alimentata da tre soglie indipendenti 1 |
Il recupero di un sistema edilizio sistente
1.1 Recupero, conservazione e restauro
II recupero, inteso usualmente, non si differenzia molto da quanto inteso per conservazione 0 restauro.
E' necessario perô, per evitare di fare confusione, precisare i tre termini, al fine di non cadere in equivoci banali ma pur tuttavia fuorvianti per una corretta comprensione del lavoro proposto.
Si intenderà per restauro I'insieme delle operazioni atte ad assicurare Ia conservazione di un oggetto o di un bene reintegrandone i particolari compromessi o deteriorati. II restauro puô essere considerato un insieme di operazioni limitate nel tempo che assumono una valenza puntuae e quindi tale da non interessare altri aspetti se non quelli strettamente legati aII'oggetto o al manufatto alla base deII'intervento.
Ancora piti limitata in termini temporali sara Ia conservazione atta a mantenere un oggetto nella situazione in cui oggetto della conservazione ricercare notizie pervenuta a nol. Non sara storiche e tecniche relative aII'edificio oggetto dell'intervento, mentre Sara importante adoperarsi affinché lo stesso oggetto riesca a sopravvivere ii piü a lungo possibile, senza che ne sia alterato ii significato pervenutoci. L'oggetto non dovrà recare segni particolari, evidenti o non, tali da permettere in futuro di constatare che per mano di alcuno, escluso ovviamente l'autore, sia stata manomesso in qualunque suo aspetto. Come tale Ia conservazione Si identifica con l'impegno a tutelare, rispettare, proteggere e custodire, in vista di una sua trasmissione alle generazioni future, un patrimonio collettivo e/o individuale, e si attua attraverso una serie di azioni diligenti e previdenti di salvaguardia e di cura.
Al contrarlo ii recupero farà riferimento alla funzionalità di un complesso intendendo come recupero ii ritrovamento della disponibilità di un oggetto, con l'effetto in parte implicito di una rinnovata utilizzazione. II recupero verterà a ristabilire un rapporto tra le funzioni, le attività che coinvolgono l'edificio e Ic spazio relativo, rapporto che con ii tempo è venuto meno. Tale rapporto rimane perfettamente collimante con le intenzioni del
progettista solo all'inizio della vita dell'edificio; man mano che tempo trascorre, provoCato prende corpo ii degrado funzionale. Tale degrado, oltre ad essere dal tempo, determinato daNe successive modificazioni d'uso deII'oggetto, causate da diverse prestazioni richieste dai fruitori.
Parallelamente al degrado funzionale emerge un altro tipo di degrado; quello della materia in conseguenza al trascorrere del tempo. Questo aspetto è caratteristico sia della materia utilizzata per Ia realizzazione dell'oggetto, sia del grado di conservazione attuato negli anni e pertanto ii degrado puô essere pià o meno veloce.
1.2 Le fasi di un progetto di recupero
L'approccio al recupero è, senza dubbio una conoscenza interdisciplinare inerente non solo al manufatto in oggetto ma anche al suo contesto, pensati come un tutto inscindibile. Ecco che a scala macroscopica si possono individuare ambiti sia relativi alI'urbanistica sia relativi alla storia che alla sociologia, aspetti da poco tempo venuti alla ribalta a seguito di una nuova coscienza sulle necessarie trasformazioni del costruito, fino ad arrivare alla scala dell'edificio coinvolgendo interessi sia storici che tecnologici.
Si distinguono quindi una serie di tappe obbligate attraverso le quali occorre procedere in un qualsiasi intervento di recupero.
Nella prima fase è necessario venire a conoscenza degli aspetti caratterizzanti ii territorio circostante per avere una base di partenza su cui impostare ii lavoro successivo.
Nella fase seguente è indispensabile Ia conoscenza delle tecniche costruttive tipiche del luogo dove siamo chiamati ad intervenire per meglio comprendere i fattori caratterizzanti Ia genesi deII'edificio.
Ulteriormente bisogna entrare nel vivo deII'intervento attraverso una conoscenza piti approfondita del manufatto su CUi si deve operare.
Una accostarsi fase molto importante ii rilievo che costituisce ii modo per a! costruito, portato fino aI!"anamnesi" intensa come Ia fase di raccolta di informazioni dalla nascita deII'edificio fino a! momento attuale, comprendendo in essa, oltre alle fasi proprie dell'edificio, anche i rapporti con ii contesto. E' con questa tipo di analisi che sara possibile venire a conoscenza dei diversi modi deIl'abitare, dei diversi modi del progettare, dei diversi modi del costruire attraverso i secoli; queste conoscenze consentiranno di operare sull'esistente in modo responsabile, cosciente e per di piti critico, cercando di carpire pregi e difetti del già costruito e di quello che si costruirebbe se non si avesse tale bagaglio culturale.
Approfittando della conoscenza acquisita in questa importante fase iniziale, possibile avere piü o meno chiaramente presente Ia genesi e I'evoluzione attraverso i secoli deII'edificio; questi sono dati essenziali per precisare Ic "stato normale" di un'opera, definite daNa Circolare Fiorelli del 27 Luglio 18821 come "ii memento, successivo all'edificazione, in cui Ia stessa trova Ia sua migliore espressione". Momento determinato attraverso Ia conoscenza cui in precedenza abbiamo fatto riferimento e in cui l'opera, si aspira, possa ritornare dopo ii recupero, per meglio esplicitare le sue funzioni. Sfortunatamente tale momento è andato perduto per le Successive trasformazioni e/o USI cui è stata Soggetta l'opera, talvolta perdendo addirittura ii messaggio originale affidatole. Di conseguenza Ia necessità di ricreare Ic "stato normale" nasce dal voler rivalorizzare l'opera per poter essere fruita da tutti quelli che ne possono apprezzare il significato. Tale significato, presente nello "stato normale" ma assente nello "stato attuale", deve essere ricreato valutando criticamente le successive modifiche con cui Si pervenuti allo "stato attuale". Si cercherà di capire se le suddette modifiche (quali demolizioni, aggiunte, ricostruzioni, etc) avranno un'importanza tale da giustificarne ii mantenimento, vuoi per motivi di messaggio storico, vuoi per motivi di ordine tecnico e/o strutturale 0 in alternativa giustificarne Ia loro eliminazione.
Di conseguenza potrà essere necessario far uso di tecniche moderne, capaci di maggiori prestazioni, ad esempio statiche, rispetto a queue originarie, anche Se, prima di applicarle, Sara opportuna un'adeguata conoscenza delle medesime per evitare rischi e pericoli. A tale proposito bisogna sottolineare come l'utilizzo esclusivo di tecniche moderne non sia garanzia di buona riuscita del progetto di recupero. Infatti, in passato, l'uso indiscriminato della tecnica del cemento armato (si veda, ad esempio, Ia realizzazione di elementi del Partendone di Atene come i rocchi e gli architravi2), senza le necessarie conoscenze del reale comportamento di
questo materiale, ha illuso di poter sostituire per molto tempo i medesimi elementi originari, senza invece rendersi conto degli ingenti danni da esso provocato sul manufatto.
1.3 II recupero e I'adattabilità funzionale
Nel passato il progettista non attribuiva grande importanza aVe funzioni e alle attività relative, cosa che è venuta a essere argomento importante e significativo nel movimento moderno. L'approccio non funzionale, evidente in tutte le architetture precedenti al XX secolo, si concilia perciô abbastanza facilmente con i cambiamenti di destinazione d'uso, inevitabili in un qualunque progetto di recupero.
Contrariamente ii progettista moderno è chiamato ad essere attento, talvolta in maniera eccessiva, alla funzione che il committente vuole che sia data aII'opera; le ragioni di tali attenzioni sono dettate sia dalla necessità di ottemperare a disposizioni di ordine legislativo -amministrativo, sia dalla volontà del committente di ottenere l'opera con ii minor sforzo e le maggiori prestazioni possibili. Tale atteggiamento, chiaramente auspicabile per una sola destinazione d'uso dell'oggetto perché studiato ad hoc, mal si addice a favorire un utilizzo diverso dall'originario, in considerazione del fatto che le prestazioni sono state studiate, progettate e quindi realizzate in funzione di un solo specifico fine. Cia rappresenterà sicuramente un problema in futuro, in occasione d'interventi di recupero su edifici del secolo scorso, momento in cui le funzioni oggi attribuite dovranno essere rivisitate.
Determinare Ia rispondenza funzionale di uno spazio alla sua destinazione d'uso, verificare gli adempimenti normativi, definire gli aspetti formali sono i punti fondamentali di quella che comunemente viene chiamata metodologia progettuale, intesa come sintesi regolatrice del rapporto tra tipologia edilizia e tecnologia realizzativa.
Nel caso d'interventi di realizzazione di organismi edilizi nuovi i sopra citati punti sono gestibili in modo controllabile, mentre per il recupero di organismi edilizi preesistenti i medesimi punti sono dati di fatto conseguenti a scelte e decisioni precedenti che possono essere oggetto di una sperata congrua trasformazione. Ecco che diventa prioritaria Ia definizione della "trasformabilità" intesa come "attitudine e disponibilità alle modificazioni di uso e di organizzazione che gli spazi della preesistenza presentano, congruentemente con i caratteri tipologici originari della preesistenza stessa" .
La trasformabilità viene ad assumere un significato marcatamente principale, dovendo ad essa riferirsi ogni successivo studio di modifica. Tale valutazione della disponibilità deII'edificio a trasformarsi richiede uno studio su edifici appartenenti a classi medesime in modo da carpire una serie di caratteristiche proprie che Ii distingue da altri, cioè che Ii contraddistingue. Le operazioni inerenti Ia trasformabilità dovranno essere attuate all'interno delle classi di caratteristiche determinate, dentro le quali avranno potenzialità di movimento o di restrizione. Infatti, si potrà vedere in una duplice visione Ia preesistenza come una libertà su cui agire o altrimenti come una costrizione da cui essere limitati. Ciô anche in riferimento a normative e a modelli progettuali esistenti o meno su detti edifici e sulla valutazione della trasformabilità studiata per essi.
Trasformabilità che deve interessare tre campi:
. campo funzionale: fornisce indicazioni di carattere funzionale quali
Ia geometria, le dimensioni, accessibilità, etc;
. campo statico-costruttivo: fornisce indicazioni di carattere statico quali 1 modello strutturale e Ia prestazione dei componenti;
campo stilistico-formale: fornisce indicazioni di carattere estetico quali le regole di composizioni degli spazi elementari e gli elementi decorativi.
La valutazione cosI impostata fornirà le indicazioni per quanto riguarda le modifiche che si vogliono apportare all'edificio in dipendenza delle corrispettive normative, ci dirà se esso potrà accoglierle o altrimenti non sara in grado di farlo.
Quindi, a ben intendere, saremo già capaci, prima di studiare I'intervento commissionatoci, di valutare se l'intervento di recupero sia possibile o altrimenti se non lo sia o se lo sia solamente a parole ma non nei fatti.
Appunti su: sistente, |
|
Appunti Demografia urbanistica | |
Tesine costruzione | |
Lezioni Commodities | |