1969 - A
SPASSO SULLA LUNA
Quasi mezzo miliardo di telespettatori in tutto il
mondo seguì affascinato il primo sbarco dell'uomo sulla Luna. Il presidente
degli Stati Uniti Richard Nixon, collegatosi con gli astronauti Edwin Aldrin,
Neil Armstrong e Michael Collins a bordo dell'Apollo 11, definì la sua come la
"telefonata più importante della storia" e il papa Paolo VI inviò agli
"avventurieri dello spazio" i suoi auguri e la sua benedizione. L'umanità stava
realizzando un sogno che aveva coltivato per secoli. Avviato nel 1958 e
proseguito nel 1961 del presidente Kennedy, il programma spaziale americano era
stato grandemente potenziato dopo i primi successi sovietici (messa in orbita
dello Sputnik e volo orbitale della Vostok 1 con a bordo il primo cosmonauta
Jurij Gagarin). Gli Stati Uniti, infatti, volevano recuparare la superiorità
persa in questo campo: utilizzando esperienze e dati forniti dai programmi
Mercury e Gemini, concentrarono i loro
sforzi sul progetto Apollo. Accuratamente preparato con voli sperimentali, la
mattina del 16 luglio 1969 l'Apollo venne lanciato dalla base di Cape Canaval
in Florida. Il 21 luglio il modulo lunare Eagle, sganciatosi dall'astronave,
inziò la sua discesa vero la
Luna.
Allunati nel Mare della Tranquillità, gli astronauti
Armstrong e Aldrin iniziarono a istallare le apparecchiature adatte agli
esperimenti scientifici (anemometri, sismografi, riflettori e strumenti a raggi
laser) e a raccogliere materiale ( sassi e polvere lunare) da riportare sulla
Terra per accurate analisi. Dopo una sosta di 21 ore, ebbero inzio le manovre
di riaggancio dell'Eagle al modulo di comando, in cui era rimasto l'astronauta
Michael Collins. Sulla sperficie lunare, oltre alla bandiera degli Stati Uniti,
venne lasciata una targa metallica recante la scritta: << Siamo venuti in
pace, in rappresentanza di tutta l'umanità>>. Il viaggio di ritorno - un
volo durato 59 ore e 55 minuti - si concluse il 24 luglio: alle 17:51 la
capsula spaziale Columbia, con a bordo i tre astronauti, ammarava nell'Oceano
Pacifico dopo aver superato una distanza di 380.000 Km.
A terra i nuovi pionieri vennero accolti con grande
entusiasmo: dopo una quarantena di due settimane, e numerose visite mediche,
l'intera nazione li festeggiò, attribuendo loro grandissimi onori. Gli Stati
Uniti avevano nuovamente acquisito la supremazia in campo spaziale rispetto all'Unione
Sovietica, assicurandosi anche un incomparabile ampliamento delle conoscenze
scientifiche.