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Allo scopo di definire lo spessore degli strati di ripiena posizionati nel corso dello sviluppo delle coltivazioni si è deciso di condurre una campagna di prove geofisiche.
L'indagine geofisica ha avuto lo scopo di fornire informazioni indirette sugli spessori del materiale di ripiena, accumulato all'interno delle cavità. L'attività estrattiva ha lasciato in loco sia strutture murarie in pietrame a secco, di altezza variabile, contenenti gli accumuli del materiale di risulta, sia ampie porzioni di cavità riempite da una coltre detritica estesa, la cui volumetria è di difficile valutazione, senza l'ausilio di indagini strumentali.
La definizione della geometria del substrato roccioso, al contatto con il materiale di scarto derivante dalle operazioni di estrazione di pietra ornamentale, costituito in linea di massima da blocchi e ciottoli in matrice ghiaioso-sabbiosa, si è avvalsa dell'esecuzione di alcune sezioni di tomografia elettrica, secondo particolari allineamenti ritenuti più significativi.
Si è scelto di operare mediante indagini di tipo elettrico, in quanto capaci di riconoscere il contrasto di resistività tra cumulo detritico e substrato compatto, a causa della presenza di vuoti nel materiale sciolto e della probabile circolazione idrica all'interfaccia.
Le prove in sito e le relative interpretazioni sono state
condotte dalla GeoP s.n.c. di Bena Emanuele & C. - Via Sant'Ambrogio 28
10139 Torino Italy https://www.geop.it - info@geop.it - tel e fax: +39 011796266
- IVA IT 08943040017 - REA
Cava Danzi Alta
Le tomografie E1, E2, E3 hanno permesso di individuare con buona approssimazione il contato tra detrito superficiale e substrato roccioso: il primo si presenta generalmente con valori di resistività compresi tra 2000 e 5000 Ωm, mentre il secondo oscilla su valori molto più bassi, inferiori a 800 Ωm, probabilmente a causa di circolazione di acqua sull'interfaccia o nelle fratture.
Il detrito non
ha spessori uniformi lungo i profili indagati, ma sono generalmente compresi
tra 1 e
L'unica difficoltà interpretativa è emersa al termine di E1, ad ingresso cava, dove due differenti ipotesi non permettono la sicura ubicazione del substrato.
Cava Danzi Bassa
Le due tomografie acquisite sul pendio di Cava Danzi bassa, linee E8 ed E9, presentano alcune difficoltà interpretative a causa della risposta disomogenea, e talvolta ambigua, del substrato roccioso e del detrito sovrastante; per quanto riguarda quest'ultimo, la presenza di materiale molto eterogeneo (le linee attraversano sia ciottoli senza matrice fine che cumuli di sabbia limosa) può essere la causa di una risposta così variabile.
La tomografia
E7, acquisita lungo la via di carreggio ha offerto una risposta ottimale,
mentre per
Cava Beltrami
La situazione
indagata dalle tomografie E4, E5 ed E6 è quella di una copertura detritica
continua e omogenea in tutta la sala, che presenta valori di resistività minori
del fondo in roccia: lo strato superficiale dello spessore di 1 -
Figura 3.32. Tomografie sismiche E1, E2, E3 acquisite sul pendio di Cava Danzi alta.
Figura 3.33. Tomografie sismiche E7, E8, E9 acquisite sul pendio di Cava Danzi bassa.
Figura 3.34. Tomografie sismiche E4, E5, E6 acquisite sul pendio di Cava Beltrami.
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