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Libia
Stato dell'Africa settentrionale.
Si affaccia sul mar Mediterraneo a nord, confina con l'Egitto, Sudan, Ciad, Niger, Algeria e Tunisia.
1.755.500 Km (quadrati); 5.248.000 ab.
Capitale Tripoli.
Geografia.
- Geografia fisica.
Lo sviluppo costiero è di 1.866 Km, la parte della Tripolitania è bassa e uniforme, quella della Gran Sirte brulla e sabbiosa; in Cirenaica c'è prevalenza di ripe a picco e, dopo il golfo di Bomba, la costa torna pianeggiante.
Nella zona marittima le oasi si alternano a tratti aridi; nella regione tripolitana si ha un'estesa pianura costiera, relativamente ricca di oasi, in cui il terreno si eleva gradualmente verso sud, fino al Fezzan.
In Cirenaica la parte settentrionale è costituita da un altopiano calcareo ed è seguito da un'arida steppa; si passa poi nel deserto sabbioso (Deserto Libico), mentre nel Fezzan la zona desertica è rocciosa.
Pochissimi sono i corsi d'acqua perenni: in Tripolitania l'uadi Kaam e l'uadi Ramba, in Cirenaica l'uadi Derna.
Numerosi solchi di antichi fiumi portano acqua solo nel breve periodo delle piogge.
Esiste una falda acquifera che si fa sempre più profonda man mano che ci si allontana dalla costa; nella Cirenaica la struttura carsica del terreno determina un sistema di acque sotterranee che creano sorgenti.
Il clima può essere diviso in quattro fasce: marittima, steppica, degli altipiani e desertica; nelle ultime due l'escursione termica ha forti squilibri giornalieri.
La piovosità, concentrata soprattutto nel semestre invernale, decresce verso l'interno e nel deserto possono passare interi anni senza pioggia.
- Geografia umana ed economica.
La popolazione libica è costituita da Arabi, Berberi e Arabo-Berberi, ma comprende anche minoranze Tuaregh e Tebu.
Le comunità italiana, greca ed ebrea, un tempo numerose, si sono molto ridotte.
L'alto incremento demografico (3,7%) è dato da un tasso di natalità del 45 (per mille) e di mortalità dell'8 (per mille).
La durata della vita media corrisponde a 62 anni per gli uomini e a 67 per le donne; la mortalità infantile è del 68 (per mille).
La maggior parte della popolazione urbana (86% del totale) si concentra nelle città di Tripoli e Bengasi.
La quasi totalità della popolazione appartiene alla religione mussulmana sunnita.
Lingua ufficiale è l'arabo; l'indice di analfabetismo raggiunge il 23%.
Le attività agricole sono condizionate dall'aridità: l'1,2% della superficie viene coltivato, il 7,6% dedicato a prati e pascoli e lo 0,5% è coperto da boschi e foreste mentre il resto della superficie rimane improduttivo.
La produzione di cereali è inferiore al fabbisogno, sono più consistenti le colture di olivi e agrumi nella fascia costiera che produce anche ortaggi e viti.
Nelle oasi vengono coltivate le palme da datteri e il tabacco.
Abbastanza diffuso è l'allevamento, soprattutto di ovini.
Attiva la pesca (8.800 t di pesce sbarcato), anche delle spugne, praticata lungo le coste della Tripolitania.
L'industria manifatturiera risulta modesta; a parte quelle connesse con la lavorazione degli idrocarburi, prevalgono le attività industriali legate alla lavorazione dei prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento (concerie, oleifici, manifattura di sigarette, ecc.) e le attività artigianali tradizionali (tessuti, tappeti, oreficerie, ecc.).
Sono presenti anche fabbriche chimiche e di cemento.
L'economia libica poggia essenzialmente sullo sfruttamento degli enormi giacimenti petroliferi (riserva di 22.800 milioni di barili) la cui produzione annua si aggira sui 60 milioni di t.
Una rete di oleodotti collega i pozzi con la costa dove sono in funzione altrettante raffinerie.
Viene anche estratto gas naturale (6.000 milioni di m cubi annui), sono in funzione alcuni gasdotti e a Marsa el Brega un impianto di liquefazione del gas.
Altri minerali estratti sono il natron e il sale.
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