LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE: ASPETTI ANTROPICI ED
ECONOMICI.
La Repubblica Popolare Cinese è lo stato più
popolato del mondo con circa 1.250.000 di abitanti. A causa dello scarsissimo
popolamento nella Cina esterna, il valore medio della densità non è molto alto,
attenendosi sui 130 ab/km². Quasi tutti i cinesi abitano nella zona orientale
dove i valori della densità possono essere molto alti, soprattutto lungo le
rive del grande fiume e in certi tratti costieri. Più del 90% della popolazione
appartiene al gruppo etnico degli Han, mentre le minoranze (come i Manciù, i
Tibetani e i Mongoli) vivono prevalentemente nella Cina esterna.
Le religioni non si sono molto diffuse a
causa degli ostacoli frapposti dal partito comunista che è al potere dal 1949;
i culti più praticati sono il confucianesimo, il buddismo e il taoismo.
La lingua più diffusa è il cinese mandarino,
che è in assoluto più parlata al mondo, anche se nelle regioni meridionali si
utilizza il cantonese.
Data la prevalenza dell'occupazione basata
sulle attività primarie, la grande maggioranza vive nelle zone rurali, con solo
il 30% di popolazione urbana. Le città più popolose sono Shanghai, con circa
15.000.000 abitanti, che è il maggiore centro economico; Pechino, con circa
11.000.000 abitanti, che è importante sul piano amministrativo e storico e Tien
Sin; ma sono anche da ricordare Nanchino, Vu Han, Canton e il territorio di
Hong Kong, ritornato nel 1997 sotto la Repubblica Popolare Cinese. La Cina ha
avuto negli ultimi anni una notevole evoluzione socio-economica, con l'abbandono
dei rigido collettivismo dell'ideologia comunista a favore di un maggiore
spazio concesso all'iniziativa privata; sia in agricoltura, dove si è
registrato l'abbandono dei comuni, che soprattutto nell'industria, che ha avuto
un grande progresso in quasi tutte le produzioni (meccaniche, meccaniche di
precisione, chimiche, metallurgiche, elettroniche) grazie alla creazione delle
così dette zone economiche speciali, localizzate lungo le coste e all'apertura
a capitali esteri, con notevoli investimenti favoriti, oltre che dalle
agevolazioni fiscali, dal basso costo del lavoro.
I progressi dell'industria hanno consentito
di ottenere un grande incremento del PIL e del reddito pro-capite, ormai vicino
ai 700$ annui; mentre la durata media della vita è di circa 70 anni e la percentuale
di analfabeti è al di sotto del 20%. I servizi sono penalizzati dalla carenza
di infrastrutture moderne nel settore dei trasporti e delle telecomunicazioni,
ma è rilevante l'aumento dei flussi turistici con circa 6.000.000 di stranieri
all'anno.
La Cina rimane comunque un paese in gran
parte agricolo, con circa il 60 % degli attivi nel settore primario, e con una
delle agricolture più importanti dei mondo (riso, soia, grano, mais, tè,
cotone, tabacco frutta) mentre l'allevamento può contare su un numero imponente
di capi di bestiame e la pesca è la prima
del mondo. Le risorse minerarie sono
ingenti per quasi tutte le produzioni: carbone e ferro.