La Regione Britannica

Gran Bretagna

Il Regno Unito comprende Inghilterra, la Scozia, il Galles e la regione costituzionalmente distinta dell'Irlanda del Nord e molte isole minori, raggruppate in tre arcipelaghi: le Orcadi, le Ebridi, e le Shetland.

La parte della Gran Bretagna a nord e a ovest è prevalentemente montuosa; la parte a sud e a est è pianeggiante e collinosa. Le coste generalmente alte e frastagliate. La scozia invece è la regione più "selvaggia". I fiumi sono numerosi, brevi e ricchi d'acqua, e nelle zone pianeggianti sono navigabili. Il più importante è il Tamigi, su cui sorge il grande porto di Londra, quest'ultima è anche la capitale e la più grande metropoli europea. Oltre che centro commerciale fra i primi d'Europa, Londra è uno dei centri finanziari più grandi del continente: nel quartiere della city hanno sede la borsa, grandi banche, società finanziarie e compagnie di assicurazione. In Gran Bretagna l'intenso sfruttamento delle miniere di carbone e di ferro, di cui il territorio è stato sempre ricco, reso possibile la rivoluzione industriale nel 1700. Oggi la presenza del petrolio del mare del Nord ha dato forte impulso nell'industria siderurgica, petrolchimica e meccanica specializzata (elettronica e aeronautica). I punti deboli dell'economia inglese sono che dagli anni 70 c'è stato un declino di alcuni settori industriali chiave, come quello automobilistico e quello dei beni di consumo; la maggior parte dell'industria lavora ancora con macchinari obsoleti; alto livello di indebitamento nei settori pubblico e privato.

I punti di forza dell'economia inglese sono: leader mondiale nei servizi finanziari, nelle industrie farmaceutiche e degli armamenti; settore aerospaziale molto valido; ottime le industrie della meccanica di precisione e di alta tecnologia, comprese quelle delle telecomunicazioni; potente settore energetico basato sulla produzione di petrolio e gas dal mare del Nord; forti industrie e multinazionali con società quali Glaxo, ICI, ecc.

L'agricoltura produce soprattutto cereali, patate e barbabietole da zucchero, l'allevamento soprattutto di ovini e cavalli, sono sviluppati nell'Inghilterra del Nord.

Negli anni 90 i problemi ecologici sono diventati un problema politico e importante. Il progetto di costruzione del Thorp, un enorme impianto di riciclaggio delle scorie nucleari, ha incontrato forti opposizioni. Sellefied, la località dove l'impianto dovrebbe sorgere, è già il più grande deposito di scorie radioattive d'Europa. Secondo l'Unione Europea le spiagge inglesi sono minacciate dagli scarichi fognari.

Le principali preoccupazioni ambientali sono l'eccessivo sfruttamento delle torbiere per ricavarne combustibile, e il recente estendersi delle piantagioni conifere, che fanno aumentare il manto boscoso, ma ne riducono la varietà biologica. Il turismo è una delle maggiori industrie   della Gran Bretagna e da lavoro a molte persone. Londra con le sue gallerie d'arte, i teatri e gli edifici storici, resta la destinazione principale; ospita uno dei musei più importanti del mondo il British Museum.

Ricche le testimonianze dell'antichità e di reperti archeologici custoditi in questo grande museo.

Gran parte dei turisti sono americani anche se il timore del terrorismo e la recessione negli Stati Uniti hanno scoraggiato molti visitatori. Comunque compagnie promozionali intensive hanno aumentato il numero dei turisti soprattutto tedeschi e scandinavi, attratti dal paesaggio, dall'ambiente "pulito" e dallo stile di vita rilassato, naturalmente, fuori dalle grandi città.

Irlanda

Situata nell'Oceano Atlantico al largo della costa occidentale della Gran Bretagna l'Irlanda è chiamata "isola di smeraldo" per la bellezza dei suoi paesaggi erbosi. È circondata da basse catene montuose costiere, il bacino centrale è punteggiato di laghi, colline ondulate e torbiere. Il suolo molto povero e le abbondanti piogge favoriscono l'allevamento soprattutto di bovini, carni e prodotti caseari vengono esportati in tutta Europa. L'agricoltura invece è sfavorita: i prodotti principali sono: orzo, avena, patate, barbabietole, che sono la materia prima dell'industria alimentare. La produzione d'orzo è la base dell'industria della birra e del whisky, due prodotti tipicamente irlandesi. L'industria  per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici (caseifici, tabacchifici, zuccherifici, calzaturifici, industrie tessili, ecc.) è in crescente sviluppo. Oltre a queste industrie i punti di forza dell'economia irlandese sono il settore ad alta tecnologia che è in rapida espansione, l'elettronica che rappresenta il 25% dell'esportazione e della manodopera altamente specializzata. I punti deboli invece, che molti settori chiave sono di proprietà di multinazionali straniere che è afflitta da uno dei più alti tassi di disoccupazione dell'Europa, soprattutto giovanile. Anche il turismo è in crescente sviluppo, soprattutto quello naturalistico, basta pensare alla costa occidentale irlandese, ricca di alte scogliere, è spesso avvolta nelle nebbie. Un paesaggio magico che ha ispirato numerosi racconti di gnomi, fate e folletti cari agli irlandesi. La popolazione si concentra in poche città, le più importanti sono: Sligo, Limerick, Walerford e Cork. Un quinto degli irlandesi vive e Dublino, la capitale.

Dublino è il più importante centro industriale e commerciale del paese, e il principale porto irlandese: da cui partono i collegamenti verso al Gran Bretagna e il continente. Caratteristico di questa città sono i mercatini e i pub, locali tipici  dove si beve birra. È facile incontrare musicisti ambulanti che suonano antiche ballate. Gli irlandesi hanno lottato per secoli contro il colonialismo inglese e sono arrivati alla formazione dello Stato Libero d'Irlanda nel 1921 e alla piena sovranità nel 1937. La riunificazione politica dell'isola è l'obiettivo principale della repubblica. Il clima, moderato dalla corrente del Golfo è mite, uniforme, e piovoso. La temperatura media annua è di 12 C°. Le lingue parlate sono irlandese e inglese, la popolazione è di 3,5 milioni di abitanti.