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Iraq
Repubblica (Al-Jumuhriya al-'Iraqiya ad-Dimuqratiya ash-Sha'abiya) del Medio Oriente.
Superficie: 434.128 km
Popolazione: 18.782.000 ab.
Capitale: Baghdad.
Lingua: arabo.
Religione: musulmana; 250.000 i cristiani dei vari riti.
Unità monetaria: dinar iracheno.
Confini: a nord la Turchia, a est l'Iran, a sud-est il Kuwait, a sud-ovest l'Arabia Saudita, a ovest la Giordania e la Siria; è poi bagnato per 50 km dal golfo Persico.
Ordinamento: Repubblica dal 1958. Il colpo di Stato militare del 1968 ha attribuito tutti i poteri al Consiglio del comando della rivoluzione, che elegge il presidente della Repubblica ed è affiancato da un Consiglio dei ministri e da un'Assemblea legislativa.
n Morfologia e popolazione. Il nucleo principale dell'Iraq corrisponde alla Mesopotamia, cioè alla regione compresa tra il Tigri e l'Eufrate, che gli antichi chiamavano Caldea a sud e Assiria a nord. Lo Stato comprende anche parte della catena dei Monti Zagros, gigantesco arco di pieghe parallele che segna il confine con l'Iran, un lembo dell'altopiano curdo verso la Turchia e una porzione del tavolato desertico dell'Arabia, inclinato verso l'Eufrate, solcato da numerosi letti di torrenti sempre all'asciutto. La Mesopotamia si presenta come una vasta pianura, formata da un pianalto, coperto in prevalenza da steppe a nord, bassa a sud, originata dalle alluvioni di due sistemi fluviali molto attivi: il Tigri-Eufrate (=Shatt al Arab, dopo la loro riunione) e il Karun-Karkheh. Durante le piene primaverili vaste zone vengono sommerse e trasformate in paludi, specie in vicinanza del golfo Persico. La parte meridionale ha clima desertico, e per questo le colture devono essere irrigate (oasi con palme), mentre a nord piogge primaverili permettono la coltura dei cereali. Le estati sono caldissime: la zona attorno al golfo Persico è tra le più calde della Terra. La popolazione, in rapido aumento, è distribuita in modo irregolare. Quattro quinti degli ab. sono Arabi, in parte (a sud e a est) tuttora nomadi. I Curdi (a nord) costituiscono una rilevante minoranza.
n Economia. L'Iraq gode di un reddito lordo pro capite tra i più alti del Terzo Mondo, grazie ai ricchissimi giacimenti petroliferi, che ha cominciato a gestire del tutto autonomamente a partire dal 1973. Tuttavia la politica bellicistica e la corsa agli armamenti hanno fortemente limitato lo sviluppo di un'economia basata pressoché totalmente sul petrolio (giacimenti di Kirkuk, delle regioni settentrionali, di Bassora). L'agricoltura partecipa in misura secondaria alla formazione del reddito nazionale (cereali: orzo, frumento, riso, datteri, prodotti ortofrutticoli, tabacco, cotone e piante oleaginose). Non molto redditizio l'allevamento (ovini e caprini). L'industria più sviluppata è quella della raffinazione del petrolio, seguita dalla chimica, dall'industria tessile e alimentare. Artigianato (argento, rame, cuoi).
STORIA
Centro dell'antica civiltà sumero-accadica, poi provincia persiana (secc. VI-IV a. C.), il territorio dell'Iraq fece in seguito parte dell'Impero degli Arsacidi e dei Sassanidi. Conquistato dagli Arabi, fu centro del califfato degli Abbasidi (secc. VIII-X). Dopo la dominazione turca (secc. XVII-XX), nel 1921 divenne regno indipendente sotto mandato britannico (fino al 1932). Nel 1958 un colpo di Stato militare ispirato dal partito Bath rovesciò la monarchia. Nel 1973 l'Iraq decise la nazionalizzazione delle compagnie petrolifere; l'anno successivo concesse l'autonomia ai Curdi, pretendendo però il controllo sulle ricche risorse petrolifere del Kurdistan. Dopo l'elezione a presidente dell'Iraq (1979) di Saddam Hussein veniva dichiarato decaduto l'accordo di Algeri del 1975 con l'Iran per il controllo dell'estuario dello Shatt al Arab; gli scontri di frontiera tra i due Paesi si trasformarono in una lunga e sanguinosa guerra (1980-1989) conclusasi con un sostanziale nulla di fatto. Nell'agosto 1990 S. Hussein ha invaso e annesso il Kuwait, ma ne è stato scacciato nel 1991 da una coalizione guidata dagli USA sotto l'egida dell'ONU, che gli ha inflitto una durissima sconfitta (guerra del Golfo), senza però riuscire ad abbattere il suo regime. Nonostante il duro embargo sanzionato nel 1990 e la grave crisi economica che ne seguiva, il governo di Saddam non solo non mostrava segni di cedimento, ma continuava in una serie di provocazioni, come il tentativo di impedire i controlli sugli armamenti, che irritavano l'opinione internazionale. Nel maggio del 1996 è stato parzialmente revocato l'embargo: all'Iraq è stato concesso di vendere petrolio in cambio di viveri e medicinali pari a 1 miliardo di dollari ogni tre mesi.
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