STRUTTURA
DELLA CELLULA
I
costituenti fondamentali della c. animale e vegetale sono il nucleo e il
citoplasma cellulare. Il nucleo è una formazione rotondeggiante o lobata
che occupa in genere la parte centrale della c., delimitata esternamente da una
sottile membrana (membrana nucleare). Il citoplasma è la massa
gelatinosa che avvolge interamente il nucleo, delimitata a sua volta dalla membrana
cellulare, sottile foglietto di costituzione lipidica e proteica che segna
i confini della cellula. La maggior parte delle c. possiede un solo nucleo;
esistono tuttavia c. binucleate e polinucleate, come p. es. le c. muscolari,
oltre a c. prive di nucleo, quali gli eritrociti, che lo perdono nel corso
della maturazione. Nelle c. animali il citoplasma occupa omogeneamente lo
spazio intracellulare. Al contrario, nelle c. vegetali compaiono durante lo
sviluppo numerose cavità citoplasmatiche dette vacuoli. Questi tendono a
fondersi successivamente in un unico spazio che appare talora attraversato da
briglie e che è destinato a contenere il succo cellulare. In tal modo, nelle c.
vegetali differenziate il citoplasma ha l'aspetto di un sottile strato
addossato alla parete cellulare. Quest'ultima, a differenza della c. animale, è
formata da pectina, lignina e cellulosa, sostanze che determinano la sua
caratteristica rigidità. Il nucleo, il citoplasma e le membrane delimitanti
costituiscono nel loro insieme il protoplasma cellulare, matrice fisica
nella quale si svolgono le attività vitali della cellula. Per comprendere la
natura e il significato dei fenomeni cellulari occorre considerare il
protoplasma non come una entità materiale statica, bensì come un mezzo di
coordinazione attiva degli scambi chimici e chimico-fisici che avvengono tra le
varie parti della c., un modulatore dell'equilibrio dinamico intracellulare di
cui è fedele espressione l'ordinato svolgimento dei processi vitali. I
principali costituenti chimici del protoplasma sono l'acqua (ca. 60%), le
proteine, i carboidrati, i lipidi, i sali minerali. Nelle c. è inoltre
contenuta una grandissima varietà di composti organici che si formano nel corso
del metabolismo, aventi pertanto significato di metaboliti finali e intermedi.
Tutti questi composti sono disciolti o dispersi in una matrice di natura
colloidale che sotto forma di finissimo reticolo costituisce l'impalcatura
interna della cellula. Alla sua formazione concorrono l'acqua e una parte delle
proteine intracellulari. Il nucleo è depositario del patrimonio genetico della
c. ed è deputato alla trasmissione dei caratteri ereditari nell'ambito della
riproduzione cellulare. A livello del citoplasma si svolgono invece i fenomeni
legati alla reattività della c. a stimoli adeguati (irritabilità), si osservano
i suoi movimenti e le modificazioni della forma, le attività contrattili,
l'attitudine a trasmettere stimoli chimici o elettrici ad altri elementi
cellulari dello stesso tipo o di tipo diverso, l'assorbimento di sostanze
chimiche dai liquidi extracellulari e la loro assimilazione. Altri importanti
processi citoplasmatici sono il 'riconoscimento' e la distruzione dei
composti tossici di origine esogena; l'allontanamento dei cataboliti, la
sintesi di piccole molecole con funzioni specializzate (ormoni, vitamine,
mediatori chimici, antacoidi), l'accoppiamento del metabolismo con la
respirazione cellulare e con la produzione di energia. Gran parte delle
attività sopra elencate si svolgono a livello di particolari formazioni
corpuscolate differenziabili in base alla forma, alle dimensioni, alla
composizione chimica e al significato funzionale. Tali corpuscoli od organelli
sono separati dalla matrice colloidale indifferenziata da sottili membrane che
ne assicurano l'integrità morfologica e l'indipendenza delle funzioni. Nel loro
insieme essi costituiscono la frazione corpuscolata del citoplasma cellulare.
Il lavoro della c. è organicamente distribuito tra questi organelli, i quali,
pur nella loro autonomia, possono reciprocamente influenzarsi e cooperare,
grazie alla permeabilità selettiva delle membrane di separazione. È inoltre
accertata la produzione di metaboliti speciali che, trasmettendosi da una
struttura all'altra, fungono da autentici messaggeri chimici intracellulari.
D'altra parte la natura vescicolare della frazione corpuscolata impedisce il
rimescolamento dei costituenti cellulari, che sarebbe incompatibile con la vita
della cellula. È noto p. es. che la rottura della membrana dei lisosomi,
con la conseguente fuoruscita nel citoplasma degli enzimi proteolitici in essi
contenuti, può danneggiare significativamente l'integrità della c. e talora
anche distruggerla, come avviene nei fenomeni di autolisi. Tipici costituenti
corpuscolati sono oltre ai lisosomi i mitocondri, sede della
respirazione e del metabolismo energetico, i ribosomi, il reticolo
endoplasmatico, l'ergastoplasma, formazioni che intervengono nella
sintesi proteica, l'apparato di Golgi, l'apparato della sfera.
Tra le formazioni corpuscolate del citoplasma figurano anche i vacuoli e
le inclusioni del paraplasma, quali i depositi di amido delle c.
vegetali, i granuli di glicogeno delle c. animali, i plastidi, primi tra
i quali i cloroplasti clorofilliani delle piante verdi, i feoplasti
e i rodoplasti delle alghe, i cromoplasti, ecc. Un cenno meritano
infine alcune tipiche strutture differenziate del citoplasma come p. es. le
fibrille delle c. muscolari e di quelle epiteliali (tonofibrille), le ciglia,
i flagelli, ecc. Dall'esame delle strutture subcellulari è spesso
possibile evidenziare strette correlazioni tra la morfologia della c. e le sue
proprietà funzionali. Infatti, all'origine della specializzazione funzionale
della c. è da porre il fatto che uno o più componenti protoplasmatici sono
portati a un più elevato grado di attività. Ciò quasi sempre si riflette su un
maggiore sviluppo della struttura interessata. Così, p. es., le c. di un
epitelio ghiandolare che secerne proteine enzimatiche possiedono altamente
sviluppate le strutture protido-sintetiche (ergastoplasma); le c.
muscolari sono invece ricche di fibrille contrattili e di materiale di riserva
a elevato contenuto energetico (glicogeno, ATP, creatinfosfato). Analogamente,
all'estremità dei prolungamenti assonici delle c. nervose si possono
evidenziare abbondanti formazioni granulari nelle quali si accumulano i
mediatori chimici destinati a trasmettere alle c. contigue gli impulsi nervosi.
Tali granulazioni sono del tutto assenti nelle parti della c. nervosa che non
intervengono nella trasmissione degli stimoli. Alla conoscenza dell'intima
struttura della c. ha contribuito in misura determinante il miglioramento delle
tecniche di indagine citologica: alle tradizionali apparecchiature della
microscopia ottica si sono aggiunti il microscopio elettronico e
successivamente il microscopio a scansione, capace di fornire immagini
tridimensionali delle cellule. Altri moderni mezzi di indagine citologica sono
la ultracentrifugazione frazionata, che permette la separazione dei singoli
componenti cellulari, la diffrazione dei raggi X, la microanalisi a sonda
elettronica, l'esame con speciali apparecchiature (cell-analyzers)
capaci di differenziare in vivo i diversi tipi di c. sulla base delle
loro differenti proprietà fisiche e di rivelarne, di conseguenza, il
comportamento nel naturale ambiente degli organi e dei tessuti.