PATOLOGIA
DELLA CELLULA
La
c. può andare incontro a numerose alterazioni patologiche evidenziabili a
livello sia morfologico sia biochimico-funzionale. La grande varietà di
malattie cellulari dipende non tanto dal numero degli agenti patogeni, quanto
dall'organizzazione estremamente complessa della cellula. Basti considerare che
il metabolismo intracellulare richiede l'intervento di oltre 100.000 enzimi,
ognuno dei quali può essere potenzialmente causa di una specifica deviazione
patologica della via metabolica interessata. Pur essendo tradizionalmente
impostata sui quadri morfologici, l'interpretazione della patologia cellulare
si vale in misura sempre maggiore dei dati biochimici in quanto è accertato che
le alterazioni morfologiche della c. malata sono soltanto un'espressione
secondaria e tardiva di danneggiamenti biochimici. Un altro fenomeno spesso
chiamato in causa per spiegare alcuni aspetti della patologia cellulare
riguarda i rapporti e le influenze reciproche tra c. dello stesso tipo o di
tipo diverso. Numerosi elementi avvalorano l'ipotesi che le c. degli organismi
pluricellulari scambino ordinariamente 'informazioni' attraverso la
loro membrana in forma di messaggi chimici. Tali messaggi, una volta raggiunta
la c., vengono inviati al nucleo che 'informa' a sua volta le
strutture deputate alla sintesi delle proteine enzimatiche. Si ha in tal modo
una modificazione del metabolismo cellulare che permette il costante
adattamento della c. alle condizioni dell'ambiente e all'attività delle c.
circostanti. La percezione degli eventi esterni, che costituisce il fulcro di
questa 'microsociologia cellulare', risulterebbe alterata secondo
Wallach nelle c. neoplastiche, le quali, non 'riconoscendo' più le c.
vicine, acquisterebbero carattere di invadenza. Sembra accertato che i messaggi
chimici tra c. e c. si trasmettano lungo ponti intercitoplasmatici posti tra
due elementi contigui. La natura dei messaggeri chimici intercellulari e
intracellulari costituisce oggi uno dei più interessanti temi di ricerca della
biochimica e della fisiologia. Quando le lesioni cellulari prodotte da
determinati agenti patogeni sono di entità elevata, esse possono provocare la
morte della c. prima della naturale conclusione del suo ciclo vitale. Tale fenomeno
prende il nome di necrosi ed è la conseguenza di alterazioni profonde
che possono interessare il nucleo, il citoplasma o la membrana cellulare. La
necrosi porta alla cessazione di ogni attività vitale della c.;tuttavia il
concetto di morte cellulare non è definibile con precisione nei suoi limiti
temporali poiché numerose attività enzimatiche si svolgono di norma anche
quando la c. mostra i segni morfologici della necrosi. Appare opportuno
definire il concetto di morte cellulare come il momento in cui si raggiunge la
irreversibilità di determinate alterazioni. La necrosi cellulare può essere
provocata da: agenti fisici, quali radiazioni, elettricità, calore, freddo,
traumi; agenti chimici, tra i quali farmaci, sostanze denaturanti le proteine,
oppure veleni endogeni, come si osserva nell'uremia e nella porfiria;
deficiente apporto di materiali nutritivi (proteine), energetici (carboidrati)
o di ossigeno; agenti biologici quali batteri, virus, protozoi, veleni animali
e vegetali. Non essendo possibile la descrizione dettagliata dei diversi tipi
di alterazioni patologiche della c., a titolo esemplificativo si possono
ricordare le variazioni di volume cellulare, espressioni di adattamento a
esigenze anormali di tipo funzionale o nutrizionale (iper-ipotrofia, atrofia,
iper-ipoplasia, aplasia), le anomalie della differenziazione quali la metaplasia,
dove i tessuti neoformati hanno caratteristiche differenti da quelli di
origine, o l'anaplasia, che si osserva allorché c. già differenziate
perdono la differenziazione acquistando carattere di elementi embrionali e con
esso l'attitudine a riprodursi vivacemente. Accanto alle anomalie della
riproduzione cellulare occorre inoltre ricordare il complesso di alterazioni di
natura degenerativa che comprende il rigonfiamento torbido, la ialinosi, la
degenerazione vacuolare, la steatosi, le tesaurismosi, la lipofanerosi, la
glicogenosi, la degenerazione mucosa degli epiteli, ecc. Caratteristiche del
tutto particolari hanno talora le alterazioni patologiche delle c. nervose e
delle c. muscolari. Tipiche alterazioni del nucleo sono la picnosi,
caratterizzata dalla disorganizzazione delle strutture nucleari e dalla
concentrazione della cromatina in un'unica massa omogenea, la cariolisi,
che consiste nella disgregazione del nucleo, con dispersione dei suoi frammenti
nel citoplasma, la carioressi, determinata dalla rottura della membrana
nucleare. Un capitolo di enorme importanza nella patologia cellulare riguarda
infine i tumori.