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Malattie genetiche
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INTRODUZIONE |
Malattie congenite su base ereditaria, ovvero causate da uno o più geni anomali trasmessi da genitore a figlio. Possono manifestarsi alla nascita o in epoca successiva. Sono anche indicate come malattie ereditarie. La posizione e le caratteristiche dei geni responsabili di molte malattie sono state individuate attraverso studi di genetica e di biologia molecolare; la determinazione dell'intero patrimonio genetico dell'uomo, obiettivo del Progetto Genoma Umano, permetterà anche una maggiore conoscenza di molte patologie ereditarie.
Diverse malattie genetiche possono essere individuate in fasi precoci dello sviluppo fetale attraverso specifiche indagini prenatali; l'accertamento della patologia può orientare le decisioni di genitori e medici, e permettere una valutazione della speranza di vita del nascituro e della possibilità di attuare tempestivamente specifici trattamenti. La gravità delle diverse malattie genetiche è estremamente varia; in alcuni casi, il paziente può manifestare solo lievi sintomi o comunque non sviluppare lesioni tali da compromettere la possibilità di condurre una vita pressoché normale. Non è possibile correggere un gene lesionato; è possibile però adottare tutte le misure terapeutiche per affrontare il quadro clinico del soggetto.
Una speranza nella cura delle malattie genetiche è la terapia genica, che attualmente è in fase di sperimentazione clinica sull'uomo. In tutto il mondo, i pazienti coinvolti nei protocolli di sperimentazione della terapia genica (i cosiddetti trials clinici) erano, nell'agosto 1999, circa 3000; di questi, circa 300 erano soggetti affetti da malattie genetiche.
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MALATTIE DOVUTE A UN SINGOLO GENE |
Alcune malattie ereditarie sono causate dalla mutazione di un singolo gene che, se presente nelle cellule riproduttive, viene ereditato secondo le leggi di Mendel e provoca l'assenza o l'alterazione di una specifica proteina. Tale anomalia è la diretta responsabile della disfunzione da cui ha origine la malattia, come ad esempio l'irregolare svolgimento di un processo metabolico (malattie metaboliche) o dei processi di sviluppo.
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Malattie legate a geni dominanti |
Se la malattia è legata a un gene dominante A, come nel caso della còrea di Huntington, fa la sua comparsa nel soggetto colpito comunque, sia che esso abbia una sola (eterozigote, Aa) o due copie di quel gene (omozigote dominante, AA). Spesso però, la gravità della condizione AA è tale da non permettere la sopravvivenza.
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Malattie legati a geni recessivi |
Se la malattia è invece legata a un gene recessivo a, come avvine nella fibrosi cistica, si manifesta soltanto se l'individuo possiede di quel gene due copie (omozigote recessivo, aa), perché nel caso sia eterozigote Aa, esso manifesterà il carattere 'normale' legato al gene dominante A: in altri termini, esso porterà la malattia in forma nascosta (in tal caso, l'individuo viene denominato portatore sano.
Nel caso delle malattie legate a un gene recessivo a, dunque, consegue che due genitori possono essere entrambi Aa per una certa affezione, cioè portatori sani; i loro figli possono ereditare una delle quattro combinazioni: AA, Aa, aA o aa. Di queste, la prima combinazione genera un figlio sano, l'ultima dà origine alla malattia e le due rimanenti sono quelle degli individui portatori; pertanto, la probabilità statistica che un figlio sia affetto dalla malattia è di uno su quattro.
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Malattie legate al sesso |
Alcune malattie sono legate a geni portati dai cromosomi sessuali; assai più frequenti sono quelle relative al cromosoma X. Se una malattia è causata da un gene recessivo localizzato su un cromosoma X, i figli maschi che ereditano quel cromosoma manifestano comunque la malattia perché, avendo cromosomi sessuali XY, non possiedono un altro cromosoma X in cui potrebbe trovarsi un gene sano, capace di mascherare l'effetto di quello alterato. Ciò avviene ad esempio nel caso dell'emofilia. In questi casi, dunque, il gene che è recessivo nelle donne si comporta da dominante nei maschi.
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MALATTIE CROMOSOMICHE |
Alcune alterazioni genetiche non colpiscono un solo gene,ma si estendono sull'intero cromosoma o su un segmento di esso. Le malattie cromosomiche possono essere dovute a duplicazione, perdita, rottura o riposizionamento del materiale cromosomico; un esempio è la sindrome di Down, determinata dalla presenza di tre copie del cromosoma 21. Complessivamente le malattie cromosomiche colpiscono circa 7 bambini su 1000 e provocano circa la metà di tutti gli aborti spontanei che si verificano nei primi tre mesi di gravidanza.
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PRINCIPALI MALATTIE GENETICHE |
Le malattie genetiche sono molto numerose, e in molti casi rare, il che rende più problematica la loro diagnosi e la possibilità di curarle, se non in modo definitivo, almeno in modo da migliorare la qualità della vita del paziente. Tra queste vi sono: l'anemia falciforme; la distrofia muscolare di Duchenne, causata da un gene localizzato sul cromosoma X; la distrofia miotonica, il cui gene è portato dal cromosoma 19; l'emocromatosi, il cui gene si trova sul cromosoma 6; la sindrome di Marfan, legata a un gene del cromosoma 15; la -talassemia, portata da un gene del cromosoma 16, e la β-talassemia, legata al cromosoma 11.
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