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Leggi anche appunti:Paul gauguinPAUL GAUGUIN Paul Gauguin, pittore francese, Pittura spagnola del '600PITTURA SPAGNOLA DEL '600 Diego Velasquez (1599-1660) Il 6 giugno 1599 Francesco PetrarcaFrancesco Petrarca Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304 da una famiglia borghese. |
Paul Gauguin
La notorietà di Gauguin é legata in
gran parte alla sua straordinaria vicenda umana che ha ispirato, fra l'altro,
un romanzo dello scrittore inglese Somerset Maugham
(1874 - 1965): 'La luna e i sei soldi' (1919).
La sua fama però riposa più solidamente sulle sue opere che lo collocano fra i maestri della pittura Post-impressionista . La sua influenza si fece sentire, lui vivente, sui pittori simbolisti francesi, ma più ancora si é dimostrata significativa in seguito, in quanto é stata un punto di riferimento basilare per tutti i movimenti e gli artisti del nostro secolo che hanno esaltato nelle loro opere la fantasia e il colore.
NATO PER L'AVVENTURA
Gauguin nasce a Parigi nel 1848 da un
giornalista e dalla figlia della scrittrice Flora Tristan, donna famosa
quest'ultima per la propaganda socialista svolta non meno che per la vita
tempestosa e la famiglia a cui appartiene, fra le più influenti del Perù. Nel
1849 il padre decise di emigrare in Perù; morì durante il viaggio, ma la vedova
con i due bambini raggiunse Lima e qui, nella principesca dimora dei parenti
materni, Gauguin trascorse quattro anni indimenticabili. A 17 anni dopo gli
studi regolari si imbarca come mozzo su una nave mercantile.
Nel 1871 Gauguin inizia la sua carriera di agente di cambio e raggiunge presto
un'invidiabile posizione che gli consente di sposarsi e di vivere con i suoi
cinque figli. Nel 1883, volta le spalle alla professione per poter finalmente
«dipingere tutti i giorni». Si trasferisce con la famiglia a Roven dove la vita
è meno cara, poi in Danimarca presso i parenti della moglie. Successivamente
torna a Parigi con il figlioletto Clovis dove trascorrerà il suo primo
terribile inverno. Poi il piccolo Clovis tornerà dalla madre in Danimarca, e il
pittore proseguirà da solo la sua straordinaria avventura.
UN VERO PITTORE NON UN DILETTANTE
Non era stato un gesto da velleitario quello di abbandonare il proprio lavoro sicuro e la propria posizione ma era una decisione coraggiosa. Gauguin aveva cominciato a dipingere, aveva frequentato una libera Accademia, era diventato collezionista di quadri degli artisti che più apprezzava (Manet, Cézanne, Pissarro, Sisley, Renoir); aveva conosciuto Pissarro, e, grazie al suo appoggio, nello stesso anno aveva partecipato con sette quadri alla quinta esposizione del gruppo impressionista. Ma nel 1888 inizia nella sua arte un nuovo ciclo: il colore é disteso a larghe zone unite, esaltato nella sua purezza; il disegno si é fatto sintetico, le forme sono profilate da una spessa linea di contorno e l'effetto della profondità. Già si é rivelato insomma compiutamente il vero Gauguin.
IN BRETAGNA, ALLA RICERCA DI SE STESSO
Gauguin soggiorna per la prima volta a Pont- Aven nel 1886, e vi tornerà ripetutamente anche negli anni successivi: é la sua prima fuga dalla 'civiltà' alla ricerca di quel mondo 'primitivo' a cui egli sente di appartenere, o piuttosto, a cui egli vuole deliberatamente, quasi ossessivamente appartenere. In Bretagna nascono i suoi primi capolavori. Non é una Bretagna ' folkloristica' la sua; Gauguin non si accontenta di ritornare agli aspetti più esteriori e pittoreschi, bensì vuole esprimere 'l'anima' di quel 'suolo di granito', 'la grande semplicità e rozza superstizione' della fede dei contadini bretoni.
LA VOCAZIONE ESOTICA
Il soggiorno in Bretagna non fu che l'inizio di quella fuga dalla 'civiltà' che portò Gauguin a morire, solo e alcolizzato, in uno dei più dimenticati villaggi delle Isole Marchesi. Dopo tante difficoltà e sofferenze morì inprovvisamente per collasso cardiaco, in una capanna che si era costruito all'uso indigeno.
Dentro fra dipinti e sculture del periodo Polinesiano, fu ritrovato anche un quadretto eseguito in Bretagna molti anni prima: un paesaggio sotto la neve, singolare testimonianza, probalbilmente, della sua inconfessata nostalgia per quel mondo europeo che aveva così polemicamente ripudiato, alla ricerca della propria verità. Nei dipinti di Gauguin non c'è rilievo né profondità, tuttavia non sono piatti; la loro profondità non è di spazio ma di tempo. Non è l'istante fermato, né il tempo che scorre; è un tempo remoto e profondo (M.Proust ) su cui l'immagine del presente si adagia e dilata come una ninfea sull'acqua ferma. Colloca la sensazione nella dimensione dell'immaginazione ; per Gauguin le immagini che la mente forma in presenza delle cose, cioè le percezioni visive, non sono diverse da quelle che risalgono dalla profondità della memoria. Sostiene che si deve dipingere a memoria e non dal vero e che nella così detta barbarie dei primitivi ritrova la giovinezza, un tempo perduto.In Te Tamari No Atua ( la nascita di Cristo figlio di Dio , 1896) in quest'opera Gauguin vuol dare il senso dell'innocenza e dell'integra morale degli indigeni. I fantasmi erotici che pervadono il sonno della ragazza si materializzano nell'immagine di una Santa Famiglia ( indigena). Accanto alla figurazione cristiana, il palo evoca i simboli del paganesimo primitivo: allude alla continuità, all'unità del sacro. Soltanto un'immagine visiva poteva dare simultaneamente la realtà fisica della dormiente e la realtà immaginaria del sogno. (.) E' nella memoria del pittore che si svela il senso di ciò che ha veduto. La memoria non dà particolari e mette la sordina ai colori: l'andamento dei contorni è semplice , il colore è disteso in zone larghe e piatte , senza splendore né vibrazione. L'emozione , remota nel tempo , è maturata nella memoria (dunque nel tempo dell'esistenza),ha lasciato emergere il suo significato profondo , è diventata pensiero. Poiché l'immagine occupa uno spazio e un tempo interiori, non possono esservi effetti di luce: la luce non incide ma emana. Dunque Gauguin non contrappone l'immaginazione alla sensazione visiva : nel suo pensiero l'immaginazione non è contro la coscienza della realtà o al di là di essa, ma è un'estensione della coscienza che comprende anche la vita vissuta , il passato.
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