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NOTRE DAME DI CHARTES - 1194
-1194 LA CHIESA originaria VIENE DISTRUTTA DA UN INCENDIO, si inizia subito la ricostruzione.
-Chartes sede di una ricca diocesi
-conservava la miracolosa reliquia della Tunica della Vergine indossata da Maria alla nascita di Gesù.
-GOTICO CLASSICO perché porta alla perfezione i caratteri del gotico franceseù
-3 navate, con transetto a 3 navate.
-navata centrale h m. 36.5 ha 3 fasce: 1 arcate sorrette da pilastri poliscili. 2 triforio , 3° claristorio
progettata senza matroneo perché sfruttò al massimo gli archi rampanti per la funzione statica altrimenti data dal matroneo
-Profondo presbiterio
-presenza di cripta inferiore
-coro a doppio ambulacro
-spiccato verticalismo.
-caratterizzata da contrafforti a gradoni e archi rampanti.
-preceduta da un atrio
-luce simbolica
-ricca decorazione portali,
-presenza di due alte torri asimmetriche.
-in basso c'è Portale dei re e delle regine di Israele, sopra tre finestre che illuminano la cappella retrostante
-munita di rosone
-progetto originario 7 torri sul transetto e sul coro.
- esterno incompiuto
-PORTALE OPERA SUMMAdel pesnsiero museo di scultura, figure stilizzate fondono con l'architettura.
Il labirinto di Chartres, opera del XII secolo, è una figura geometrica circolare inscritta in larghezza sul pavimento della navata centrale. Rappresenta un percorso continuo lungo 261,5 m che va dall'esterno all'interno del cerchio, con una successione di curve e archi di cerchio concentrici. Una delle sue particolarità è che i percorsi, sia dal centro che dal perimetro, presentano la stessa successione di curve e archi.
Il labirinto rappresenta un cammino simbolico che porta l'uomo dalla terra a Dio e il centro della figura rappresenta appunto la città di Dio. Il percorso del labirinto non consiste solo nel andare verso il centro, ma anche a ripartire da lì. Il pellegrino è invitato a seguire la linea tracciata davanti a lui, in modo da salire verso il coro della cattedrale, verso oriente, cioè la luce (evitando così un viaggio, spesso pericoloso, verso i luoghi di pellegrinaggio).
Cleristorio, in architettura, è il livello più alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica. Il suo nome si deve al fatto che la sua traforazione di finestre permette al chiarore della luce di illuminare l'interno dell'edificio. I romani usavano questo elemento nelle basiliche, nelle terme o nei palazzi, derivandolo probabilmente dall'architettura ellenistica.
A volte le finestre sono piccole, semplici tondi, quadrilobi o triangoli sferici. Nei grandi edifici, tuttavia, il cleristorio è una struttura importante. Le volte a costole dell'architettura gotica concentrano il peso e la spinta del tetto, liberando spazio sui muri per una finestrazione
Cleristorio, in architettura, è il livello più alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica. Il suo nome si deve al fatto che la sua traforazione di finestre permette al chiarore della luce di illuminare l'interno dell'edificio. I romani usavano questo elemento nelle basiliche, nelle terme o nei palazzi, derivandolo probabilmente dall'architettura ellenistica.
A volte le finestre sono piccole, semplici tondi, quadrilobi o triangoli sferici. Nei grandi edifici, tuttavia, il cleristorio è una struttura importante. Le volte a costole dell'architettura gotica concentrano il peso e la spinta del tetto, liberando spazio sui muri per una finestrazione più ampia del cleristorio. Nelle chiese gotiche, il cleristorio è generalmente diviso in vani dai piloni della volta che continauano le stesse alte colonne che formano le arcate che separano le navate laterali da quella centrale.
Sotto il cleristorio e sopra l'arcata, poteva essere inserito un piano addizionale, il triforio, che contribuiva notevolmente ad incrementare l'altezza della navata gotica. Il triforio consiste di uno stretto passaggio inserito nel muro, sotto le finestre del cleristorio e sopra l'ampia galleria che sovrasta le navate laterali. Il triforio è aperto sulla navata attraverso una sua arcata, spesso raddoppiando o triplicando il numero di archi del vano. Il termine è applicabile anche ai templi egizi, in cui la luce penetrava negli ambienti colonnati attraverso aperture nelle parte i verticali vicino alla copertura.
Per estensione sono oggi considerate luci di cleristorio tutte le file di finestre che si trovano sopra il livello orizzontale.
trifòrio sm. [da trifora]. Nelle cattedrali romaniche e gotiche, galleria, generalmente a trifore, aperta lungo le pareti della navata centrale, e talora continuata anche lungo il transetto e il coro. Ebbe straordinario sviluppo soprattutto nel periodo gotico, quando divenne un elemento
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