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La parabola del funzionalismo britannico: conflitti e mutuazioni sociali




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LA PARABOLA DEL FUNZIONALISMO BRITANNICO: CONFLITTI E MUTUAZIONI SOCIALI


L'Antropologia sociale di Radcliff-Brown incise profondamente sulla tradizione di studi in Gran Bretagna. Negli anni del 2° dopoguerra si svilupparono nuove prospettive teoriche e metodologiche.

La cosiddetta "scuola di Manchster " fu espressione di orientamento di ricerca che produsse risultati importanti sia sul piano metodologico sia nell'analisi delle società africane.

Il fondatore di questa scuola fu Max Gluckman che condusse la sua attività di ricerca sul campo in Sudafrica e Zambia. Giaà nei suoi primi lavori (1940) si avverte un allontanamento dal funzionalismo strutturale dominanti. Infatti secondo lui l'equilibrio della struttura sociale e dell'integrazione della società non dipendono solo dal semplice adattamento reciproco degli elementi che la compongono bensì è il prodotto di fenomeni contraddittori e conflittuali. Quindi in questa prospettiva i sistemi sociali sarebbero caratterizzati da fenomeni di instabilità che solo periodicamente viene sostituita da una condizione di equilibrio.

Così un conflitto o la ribellione di un popolo contro il sovrano sarebbe per Gluckman la ricostituzione dell'ordine iniziale. Ma così dicendo egli rimase legato ancora alla fase della problematica della conservazione della struttura senza affrontare quella della sua trasformazione. In tutti i suoi lavori egli diede importanza allo studio di processi di integrazione politica e al sistema delle dispute giuridiche.

Ricordiamo tra le opere : "Ordine e ribellione nell'Africa tribale" e " Potere ,diritto e rituale nelle società tribali".

La dimensione del conflitto e dell'ordine portarono Gluckman a definire analiticamente i concetti di competizione, lotta, conflitto e contraddizione. La competizione indica,secondo Gluckman,le contrapposizioni individuali,la lotta indica i contrasti ricorrenti ma che non oltrepassano il livello dello scontro individuale, il conflitto indicava le opposizioni interne alla struttura .

Tuttavia tali crisi non alterano il modello (pattern) fondamentale per cui risolta la lotta si torna all'equilibrio.Infine con contraddizione egli indicò quelle relazioni tra principi e processi discrepanti interni alla struttura sociale che devono ricondurre a un cambiamento radicale del modello.

L'antropologia di Gluckman restò legata a questi aspetti della conflittualità sociale, egli analizzò il rituale nella prospettiva che il conflitto contribuiva alla risoluzione e quindi al ristabilimento dell'equilibrio sociale. La lotta una volta "ritualizzata" cioè sottoposta a regole prefissate renderebbe esplicito il contrasto tra quelli che Gluckman chiamò i principi inerenti alla struttura .

Il rito sarebbe una metafora del conflitto utile a rendere espliciti tali principi agli individui della società. Sembra quindi avvicinarsi alle teorie di Durkheim ma da lui si discosta per il fatto di assegnare alla dimensione di conflitto il ruolo centrale nel processo di produzione dell'equilibrio. Con Gluckman ci dirigiamo verso un nuovo metodo di analisi. Queste analisi si rivolgono allo sviluppo delle relazioni sociali stesse .

L'accentuazione dell'aspetto dinamico dell'interazione sociale finiva per spostare l'attenzione dalla norma all'azione. Tra gli altri studiosi seguaci della Scuola di Manchster ricordiamo Victor Turner che inaugurò il filone di ricerca chiamato antropologia del teatro .Allievo di Gluckman ,fece ricerche in Africa come dimostra il suo lavoro " Scisma e continuità in una società africana" (analizza il popolo degli NDEMBU). Importante è la nozione di dramma sociale con la quale Turner indicò quei conflitti che caratterizzavano la società ndembu che egli descrisse concentrandosi sulla loro interazione sociale. In questa descrizione individuò la dimensione conflittuale della società nella contrapposizione tra 2 principi fondamentali : la discendenza matrilineare e la residenza virilocale .

In questo popolo,quando l'uomo che esercita l'autorità muore ,deve essere sostituito in base al principio della matrilinearità,dal figlio della sorella. Tuttavia quest'ultima sposandosi va a vivere nel gruppo del marito,rispettando il principio virilocale.

Sono così i fratelli figli della stessa madre a comporre il principale gruppo solidale. Gli uomini devono impedire che i loro figli lascino il villaggio perché questo indebolirebbe il gruppo in confronto agli altri gruppi. Ma questo genera il conflitto e dal momento che l'aggressione fisica verso i consanguinei non è moralmente ammessa ecco che il conflitto viene a realizzarsi tramite accuse di stregoneria : un membro può essere condannato in quanto accusato di essere strega o mago. Ciò che distingue Turner dai suoi colleghi della scuola di Manchster è il fatto di mettere in primo piano l'individuo e i suoi comportamenti ,fatti di scelte e strategie.

Il patrimonio simbolico della comunità è al centro del processo rituale :lo studio del rito mette in evidenza quegli aspetti della struttura sociale meno "visibili".

I cosiddetti riti di iniziazione,spiega Turner, mettono in gioco le concezioni del mondo ,le rappresentazioni dei principi vitali e quindi dei valori su cui si fonda la vita sociale. Lo studio del simbolismo ndembu indica a Turner di tener conto del significato dei simboli che è composto da 3 livelli : 1) esegetico,2) operazionale,3) posizionale . Il primo indica l'interpretazione locale del significato dei simboli,il secondo l'osservazione dell'utilizzo dei simboli da parte dei membri della società,il terzo individuare il significato del simbolo adattandolo al contesto dato che i simboli hanno un valore polisemico (possono significare diverse cose). E' durante i riti che c è una maggior consapevolezza di questi simboli; si tratta di riti in cui gli individui cambiano status cioè passano da una posizione strutturale all'altra. Queste osservazioni servirono a Turner per sviluppare la teoria dell'opposizione tra struttura e anti-struttura.Quest'ultima è caratterizzata da tutte quelle situazioni in cui la dimensione della communitas prevale sulla societas quando per es. gli individui si trovano vivere situazioni liminali come un tiro di iniziazione o un pellegrinaggio. Ma il processo di revisione critica dell'ortodossia funzionalista giunse a una fase critica con Edmund Leach che non era un africanista. La sua ricerca si svolse interamente tra il Sud asiatico e l'Asia meridionale. Leach compì una breve ricerca tra i KURDI dell'Iraq e ne pubblicò un'opera che parla della loro organizzazione sociale. Leach è uno dei primi ricercatori sul campo in aree in cui un tempo stavano le cosiddette società "complesse" cioè caratterizzate da una specializzazione produttiva,dalla scrittura ,da forme marcate di stratificazione sociale ,da organismi politici.e da religioni universalistiche e salvifiche come l'induismo,il buddismo,l'ebraismo,il cristianesimo e l'islam. Nel suo lavoro sui Kurdi mise in questione il funzionalismo strutturale :osservò come questa società sottostava a forze economiche e politiche esterne che creavano veri e propri rivolgimenti strutturali. Infatti il loro sistema sociale non poteva essere definito come un'entità composta da parti permanenti integrate o periodicamente in conflitto ma come un sistema costituito da un complesso di interazioni. I temi dell'instabilità,conflitto,cambiamento,manipolazione sono al centro dello studio di Leach. Questi temi si trovano sviluppati per lo più in " Sistemi politici birmani".Fino ad a allora le tribù,i villaggi venivano rappresentati come entità "chiuse" ,mentre Leach fa una critica alla considerazione delle società e delle culture studiate dagli antropologi come "sistemi chiusi".

La complessità riscontrata della società in Birmania studiata non era tanto discostante da quella trovata in Iraq ,anche qui la pressione delle istituzioni politiche centralizzate ,il pluralismo linguistico,la stratificazione sociale sono gli elementi centrali del paesaggio culturale. Leach esaminò il sistema KACHIN che come sostiene è costituito è un continuum di forme sociopolitiche compreso tra 2 estremi di organizzazione: una "aristocratica" ed una "egualitaria". Queste organizzazioni interevengono alternativamente a intervalli di un secolo. Il passaggio dalla forma gulmao (egualitaria) a quella gumsa (aristocratica) è determinato da una contraddizione interna al sistema. Questa contraddizione si colloca all'interno di un complicato sistema di scambio matrimoniale tra "datori" e "prenditori" di mogli. Una volta stabilita la gumsa ,il sistema non si ferma qui ma per meccanismi politico-matrimoniali ritorna allo stato gulmao. Quindi questo sistema è oscillatorio.Gumlao e gumsa sono dunque 2 possibili del sistema complessivo.C' è per altro una discrepanza tra "norma" e "azione",dice Leach,perché quando un capo si trova ad agire all'interno di una situazione tendente allo stato gumlao ,egli di fatto pensa in termini di sistema gumsa. Questa discrepanza porta alla manipolazione da parte degli individui delle risorse simboliche della comunità allo scopo di trarre vantaggi e potere soprattutto durante il comportamento rituale. Un'altra novità della critica allo struttural-funzionalismo fu l'introduzione della nozione di rete e dell'analisi di rete,prospettiva ad essa correlata (network analysis). Lo struttural-funzionalismo considerava la società come un complesso integrato da integrazioni stabili nei quali gli individui agivano secondo norme. Quindi la descrizione delle norme e regole costituiva il compito dell'antropologia. Ma nel 1950 con la crisi dello struttural-funzionalismo, si aprono tematiche sul mutamento come deviazione della regola. Si sviluppò lo studio analitico di quelle reti sociali ovvero delle relazioni che in maniera informale legano gli individui senza seguire la prospettiva normativa.

Questa analisi di rete si confermò nello studio di realtà "complesse" come i contesti urbani e le società industrializzate. A Raymond Firth si deve la distinzione tra struttura sociale e organizzazione sociale. La struttura sociale indica il sistema di relazioni normative tipiche di una certa società mentre l'organizzazione sociale indica il frutto di strategie e scelte che adattandosi reciprocamente tendono a produrre integrazione o organizzazione. Inoltre si interessa aldilà degli schemi normativi di ovviare i problemi derivanti dai conflitti tra "principi strutturali". Un'altra grande personalità influenzata dalla tradizione anglosassone anche se norvegese fu Fredrick Barth che esordì sul campo KURDISTAN iracheno. Egli ridefinì i concetti di "gruppo" e "confine etnico" e dedicò a questi temi un'opera collettiva " Gruppi e confini etnici" .

Lo scopo di quest'opera è considerare le comunità studiate in antropologia come entità chiuse e circoscritte. Per "gruppo etnico" Barth intende solitamente un insieme di individui che hanno origini storiche,lingua e cultura comuni. Per molto tempo un gruppo etnico veniva considerato come un sistema immutabile quindi chiuso. Secondo Barth un gruppo etnico non è necessariamente definibile in base a criteri linguistici e culturali ma si basa su criteri che gli stessi individui stabiliscono per sentirsi uniti tra loro. Il "confine etnico" come dimostrò negli studi sul Pakistan, non è qualcosa che impedisce il cambiamento d'identità : il confine è qualcosa che può essere attraversato. Un gruppo che quindi interagisce con altri gruppi deve elaborare criteri di auto identificazione.

Quindi le etnie per Barth sono qualcosa di diverso da sistemi chiusi ma sono considerate "configurazioni locali" che tramite il strategie riescono ad avere una continuità nel tempo. Quindi la "staticità" definita dal sistema struttural-funzionalista non identificava più una società che anzi può cambiare pur conservandone l'identità.


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