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IL SIMBOLISMO
Il simbolismo è una corrente artistica che si
sviluppa negli anni 80 dell'
Il Simbolismo in un certo senso anticipa le conseguenze del Positivismo (fiducia piena nella scienza) e tende ad unire i dati sensoriali con quelli spirituali (l'analisi della natura porta a una sintesi tra spirito e sensi).
Il pittore che assomma in sé l'estetica simbolista è Redon. Anche se caratteri del simbolismo li hanno Gauguin, Van Gogh( tuttavia essi non possono essere considerati simbolisti poiché i loro punti di partenza restano l'uomo e la natura), Preraffaeliti.
Il termine Simbolismo definisce un particolare orientamento delle arti degli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento, in cui si afferma una visione del mondo orientata a cogliere, in reazione al naturalismo, la realtà interiore, dunque profonda e suggestiva, che viene evocata più che descritta attraverso dei simboli.
I canoni fondamentali del simbolismo sono:
-IDEISMO (espressione delle idee per mezzo delle forme)
-SINTESI (i simboli ridotti alla loro essenza)
-SOGGETTIVISMO (L'oggetto è concepito come segno dell'idea recepita dal soggetto , e mai considerato l'oggetto in quanto tale)
-EMOTIVITA'
- DECORATIVISMO (si riprende la pittura decorativa antica, egizia&greca&primitiva)
Spesso nelle opere simboliste si fa ricorso all'allegoria, al mito, all'etica anche religiosa. Si tende ad esplorare anche il mondo del sogno, dell'ultraterreno.
I Simbolisti, ricollegandosi alle componenti visionarie della pittura romantica( Fussli & Blake & Friederich) e a sperimentazioni di stampo post-impressionista, proponevano immagini che non miravano a rappresentare la realtà oggettiva, bensì a riflettere il mondo interiore dell'autore.
I dipinti dei Simbolisti, caratterizzati dall'associazione apparentemente illogica di elementi reali ed immaginari, erano infatti permeati di significati simbolici. Il gruppo dei simbolisti francesi si raccolse intorno alla figura di Gauguin. Egli infatti portava avanti contrariamente alla pittura degli impressionisti, una pittura 'a memoria' ed aveva elaborato, nell'ambito di Pont- Aven una nuova sintesi espressiva che si basava sulla pittura per zone circoscritte.
Per il suo uso soggettivo e allusivo di colori e forme, il simbolismo può essere considerato un antecedente di correnti del XX secolo come il fauvismo, l'espressionismo e il surrealismo.
Redon (Bordeaux 1840 Parigi 1916)
Nel 1864 si trasferì a Parigi dove entrò in contatto con Gustave Moreau*: fu in questo periodo che
Redon si avvicinò alle tematiche simboliste, arrivando alla conclusione che la
vera dimensione dell'arte è il sogno, che permette all'artista
l'esplorazione di un fantastico mondo interiore.
In contrapposizione al contemporaneo impressionismo, Redon rifiutò, nelle sue
prime creazioni, l'uso del colore, privilegiando i disegni e le litografie
(accostando solo il nero e il bianco), che espose al Salon dal
al .
Secondo Redon la pittura è la visualizzazione dell'inconscio (così come esso si manifesta nel sogno). Quando abbandonò la litografia, egli si dedicò alla pittura usando prima un colore chiaro poi via via più luminoso. Anche nei ritratti, egli cerca di rendere non l'apparenza esteriore ma la sua parte interiore. Nel "Ritratto di Violette Heymann" (1909 uso del pastello, in quanto aiuta il pittore a raggiungere morbidi paesaggi cromatici) il busto della donna è privo di chiaroscuri e realizzato mediante toni chiari stesi con leggerezza così da rendere la finezza spirituale, mentre la disposizione di profilo la allontana dalla nostra realtà facendola vivere in un sogno. E' una figura che vive in un luogo non-concreto.
*Moreau (Parigi 1826 ivi 1898) egli cerca di andare al di là del visibile con temi mitici, esotici, allusivi.
I "Nabis" (pittura antinaturalista e soggettiva; questo nome deriva da una parola ebraica che significa "profeti",apostoli di una fede artistica)
Anche i Nabis appartengono al filone del simbolismo, i quali traggono spunto in gran parte da Gauguin .
Questo movimento artistico, che si sviluppò tra il 1888 e il 1900, si rivolgeva al sintetismo di Gauguin, al Quattrocento italiano e alle stampe giapponesi. L'intento era quello di allontanarsi sempre più dall'accademismo e dal naturalismo: questa volontà non si esprimeva soltanto in pittura ma anche nella vita quotidiana, come testimonia l'uso del gergo segreto cui gli artisti Nabis ricorrevano nei loro incontri e nei loro rapporti epistolari. Così come esoteriche erano alcune delle cerimonie che organizzavano.
Le opere dei nabis sono caratterizzate da ampie superfici riempite da forme e colori piatti. Oltre ai quadri, i nabis produssero stampe, manifesti, illustrazioni per libri, disegni per tessuti, scenografie e decorazioni per il teatro.
Nella
loro pittura i nabis non cercano
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