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Il ballo come evoluzione della societa




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IL BALLO COME EVOLUZIONE DELLA SOCIETA










Introduction.


Dance is the most social activity in the world. This is proved by the several uses of social dance in different centuries and countries from the ancient civilizations to the 21st century.


1. THE ANCIENT CIVILIZATIONS.


In Greece, dance developed so much that there were three types of dance:

wars dances (e.g. the Pirrica);

religious dances (e.g. the Cariatìdes);

profane dances (for instance, the Bibasis, the Apokinos).


However, dance played an important role in the theatrical performances, and the spectators enjoyed it so much. The tipical comedian dance was Cordax, famous for its vivacity and lasciviousness.

In the field of dance and music, the Roman civilization was really poor and lack of originality: in fact, the most important dances spred thanks to the Greek culture.



Danzatori dipinti su un vaso.















2.THE MIDDLE AGE.


During the Middle Age, dance was at first practiced in religious buildings, but then, condamned by the ecclesiastical authorities as it was considered dangerous for its immorality a cause of the use of the body. Despite this fact, it was a really popular social activity partecipating at numerous forms of entertainment where dance was the protagonist. In those occasions, the jester amused the public with the solo dances, or was the person that led the group dances in special occasions. The most popular dance was called 'carola': a closed chain dance (people hold each other by hand and  danced in circle). It was danced in the spring festivities, generally around a tree or a character who encouraged dancers beating his hands and his feet. It was mentioned by Boccaccio in his 'Decamerone' and by Dante in the Divine Comedy.


'Così quelle carole differentemente danzando, della sua ricchezza

Mi si facén stinàr veloci e lente.'

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Cap. XXIV)


Nel Canto XXIV del Paradiso, Dante si trova con Beatrice nel cielo delle stelle fisse. In questa precisa occasione, la danza, in modo particolare la carola, assume un ruolo fondamentale. Essa è un elemento estetico e letterario, attraverso il quale il poeta comprende, infatti, che tutte le anime presentano un minore o maggiore grado di beatitudine. In realtà, questo non è l'unico esempio che si può citare, poiché nella maggior parte dei canti, tutte le anime beate sono solite danzare, muoversi con armonia e tanta grazia, per poter festeggiare degnamente il loro incontro con Dante, ma anche per mostrargli la loro carità e felicità per essere giunte in Paradiso.


                                                  

Dante Alighieri. La carola.












3. IL RINASCIMENTO.


Durante il Rinascimento in Italia, si sviluppò una forma ricercata di ballo che prevedeva norme da seguire e un certo studio di passi e movimenti. In questo modo, la danza divenne una vera e propria forma di educazione, praticata specialmente dai nobili. Inizialmente, infatti, i balletti di corte venivano interpretati dagli aristocratici e dai reali nelle sale e nei giardini dei loro palazzi e le danze erano considerate un modo per rallegrare la vita di corte che altrimenti sarebbe stata monotona e noiosa. Pertanto, sapere danzare era una necessaria qualità sociale dei nobili e faceva parte della loro educazione sin dall'infanzia. Nacque, proprio nel periodo rinascimentale, il maestro di danza professionale, con la conseguente istituzione della prima scuola di ballo a Milano nel 1545. Le regole fondamentali della danza erano la compostezza, l'atteggiamento nobile, le convezioni sociali della cavalleria e della galanteria. Nel Quattrocento, la figura del maestro di ballo era molto richiesta per istruire i signori e i cortigiani; tra questi, Domenico Piacenza (detto "Domenichino") e il suo discepolo Guglielmo Ebreo da Pesaro, che fu talmente famoso da essere chiamato alla corte di Urbino da Federico da Montefeltro.

Nel 1581 presso la corte di Francia nacque il primo balletto appartenente al genere della commedia della storia il Ballet Comique de la Reine composto di brani recitati, danzati e cantati.



Ballo in una corte inglese.















4. IL SEICENTO.


Ma è solo nella seconda metà del XVII secolo che la danza sale sui palcoscenici francesi. Infatti, essa ricevette una forte spinta da Luigi XIV, che amava molto danzare ed esibirsi in prima persona negli spettacoli di corte, tanto che fu chiamato "Re Sole" per essersi esibito come "Sole nascente" ad un balletto reale del 1653.

Nel 1661 egli promosse la nascita dell'Acàdemie Royale de Danse in seno all'Acàdemie de Musique, istituzioni preposte alla definizione delle regole inerenti a queste arti. Con la costituzione dell'Accademia francese prese avvio la danza classica, detta anche accademica perché la sua caratteristica è quella di dipendere da norme codificate. Nel 1681 venne rappresentato a Parigi Il Trionfo dell'Amore: il primo balletto in cui appaiono in scena ballerine professioniste. Fino ad allora i ruoli femminili, quando interpretati da professionisti, erano stati ,infatti, sempre eseguiti da uomini e alla fine del Seicento nasceva l'opéra-ballet, spettacolo in cui la danza e il canto avevano un rilievo paritario. Il Trionfo dell'Amore rappresentò una data storica per il balletto in quanto apportò una trasformazione sostanziale sull'esecuzione  e sviluppò una vera e propria competizione tra i ballerini dei due sessi costringendo gli esecutori solisti a ricercare passi sempre più complicati.


Re Luigi XIV.
















5. NEOCLASSICISMO (SETTECENTO-OTTOCENTO).


Nel XVIII secolo si facevano delle distinzioni tra danza di corte e danza di teatro. La principale differenza la si ritrova per quanto concerne la struttura dello spazio scenico: a differenza degli spettacoli organizzati negli ambienti di corte, dove il pubblico si posizionava intorno allo spazio delle danze, ora il palcoscenico era posto di fronte agli spettatori e tutto ciò che vi stava sopra doveva seguire delle linee prospettiche, altrimenti la visione non sarebbe stata buona. Le danze si volsero sempre di più ad una cura eccessiva della forma, a scapito dell'espressione. La cura principale era indirizzata all'eleganza delle linee e a creare passi sempre più complessi per stupire il pubblico. Dopotutto, tra il XVIII e il XIX secolo si sviluppa il Neoclassicismo, che dettava dei canoni, ovvero la compostezza formale, grazia, armonia, gradevolezza da seguire nel campo delle forme artistiche. Nella letteratura italiana, ad esempio, la danza è simbolo della bellezza divina in un'opera composta da Ugo Foscolo:

"(.) te o, Dea, mirando obbliano

i garzoni le danze, te principio di affanni e di speranze.

(.) O quando balli disegni, e l'agile

corpo all'aure fidando ignoti vezzi sfuggono

dai manti, e dal negletto velo scomposto sul sommosso petto".

(U. Foscolo, All'Amica Risanata, vv. 28-42)

Si tratta della famosissima ode "All'Amica Risanata" dedicata, infatti, alla donna amata, divinizzata da Foscolo, Antonietta Fagnani Arese, la quale si apprestava a rientrare in società dopo una malattia.                                                                         Un altro grande letterato italiano che si interessò al mondo della danza è Giacomo Leopardi. Egli, sia ne "Il sabato del villaggio" (vv. 8-15),

Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar
la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú

sia nel suo quaderno di appunti e di riflessioni, lo Zibaldone, in cui possiamo individuare il seguente riferimento alle usanze dei popoli antichi, considera                                                           la danza come una illusione facente parte dell'età più bella, della giovinezza.

"In proposito di quello che ho detto p.96. osservate come ragionevolmente gli antichi usassero la musica e la danza nei conviti, e segnatamente dopo il pranzo, come dice Omero nel primo dell'Odissea, e forse anche dove parla di Demodoco. L'uomo non è mai più disposto che in quel punto ad essere infiammato dalla musica e dalla bellezza, e da tutte le illusioni della vita."

(G. Leopardi, Zibaldone, 20-22 giugno 1820).

6. L'OTTOCENTO - IMPRESSIONISMO.

Nella storia dell'arte, invece, ritroviamo il dualismo ballo-società in diversi dipinti del periodo dell'Impressionismo. In particolare, sono famosi quelli di Pierre-Auguste Renoir e di Edgar Degas.

Bal al Moulin de La Galette - Pierre Auguste Renoir.

In questo dipinto, Renoir tende a rappresentare la danza, come simbolo del divertimento, della gioia di vivere, della voglia di restare in compagnia dei propri amici dopo una settimana faticosa e intensa di lavoro. La location del quadro è una balera all'aria aperta, il Moulin de la Galette, così chiamata perché ai clienti venivano offerte delle gallette (ciò spingeva però i clienti a consumare di più!). Un elemento tipico della tecnica dell'artista è la luce, che viene filtrata attraverso le foglie degli alberi, producendo così delle chiazze luminose sulle giacche degli uomini, sui vestiti delle signore. Da buon impressionista, inoltre, l'autore ha alternato i colori primari (azzurro, giallo, rosso) ai colori complementari (arancio, verde). Infine, Renoir è stato un artista che ha amato moltissimo il divertimento, la gioia di vivere tanto da ritrarre se stesso con la moglie che ballano.

LA STELLA O DANZATRICE SULLA SCENA- EDGAR DEGAS.

Edgar Degas è l'artista impressionista che dipinse tantissimi quadri che ebbero come tema la danza, in particolare la danza classica. Degas, infatti, era solito partecipare come spettatore agli spettacoli di danza classica, di cui era piuttosto appassionato, ma la vicinanza al mondo della danza è anche motivata dalla professione della sorella, che, infatti, era una ballerina di danza classica. L'artista tende quindi, a dipingere il mondo della danza professionale, piuttosto che come divertimento o passatempo della società. In questo quadro, infatti, viene rappresentata una danzatrice sulla scena di uno spettacolo. La ragazza è molto concentrata e nel suo movimento si riconoscono i canoni della grazia, dell'armonia, dell'eleganza, tipici della danza. Probabilmente, il fatto che l'autore abbia voluto intitolare il quadro nella prima parte "la stella" è da ricercare proprio nella forma del corpo della ragazza, che dipinta dall'alto sembra effettivamente creare una stella. I colori, infine, sono molto vivaci, e Degas ha voluto abbinare i colori primari (azzurro, giallo, rosso) a quelli complementari, tipica tecnica degli impressionisti.

7. DAL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI.

Nel XX secolo si sviluppano nuove idee che si contrappongono alla danza accademica. Famose sono, infatti, le teorie di Isadora Duncan (danzatrice statunitense): essa credeva che il movimento doveva scaturire spontaneamente dal plesso solare del ballerino, il cui corpo doveva seguire liberamente ogni impulso emotivo suggeritegli dalla musica e dalla vicenda che va interpretando, al di là di qualsiasi regola imposta dall'esterno. Egli, non doveva essere impacciato da abiti troppo stretti o da costumi troppo ingombranti. Queste idee influenzeranno moltissimo l'ambiente della danza di questo periodo ma anche fino ai giorni nostri; infatti, in questo periodo nascerà la danzaterapia, argomento del pensiero del filosofo Sigmund Freud. La danzaterapia è una disciplina pedagogico - terapeutica tipicamente non verbale che favorisce nelle persone un cambiamento nella percezione di sé e da' la possibilità di far affiorare la creatività, che molte volte resta latente in forma di movimento corporeo. E' un metodo creativo il cui scopo è la riappropriazione di qualcosa di naturale che sta dentro di noi e che permette di comprenderci e di comprendere gli altri. 

  • offre un'opportunità di esprimere le emozioni mediante il movimento
  • favorisce una buona integrazione corpo/mente perché aumenta la coscienza e la potenzialità espressiva del linguaggio del corpo, provocando una relazione profonda e naturale che libera dalle barriere soggettive, culturali e sociali tipiche della comunicazione verbale.
  • migliora la comunicazione con se stessi, con gli altri, con l'ambiente, aumentando l'armonia tra lo spazio esterno e la sua rappresentazione interiore.

La danzaterapia propone dunque un linguaggio che appartiene a qualsiasi essere umano, indipendentemente dalla sua situazione fisica o psichica, dalle sue condizioni sociali, economiche, umane o dall'età. Nel movimento creativo ciascuno può esprimere e affermare la propria originalità, la propria essenza, la propria diversità facendo così esperienza del piacere di comunicare aldilà delle parole in una comprensione più ampia di sé stessi e degli altri.
In questo invito alla danza, si perde gradualmente la paura dello spazio che assume un ruolo di contenitore, una casa da abitare, un elemento non più ostile e minaccioso; il corpo può conoscerlo, sentirlo, viverlo e accoglierlo abbandonandosi a un contatto che fa fluire la fiducia progressiva nelle proprie capacità espressive.
La musica e il silenzio si alternano in questo universo creativo insieme ad altri elementi come il colore, le forme e gli stimoli offerti dalla natura e oggetti comuni (giornali usati, canne di bambú, palloncini, sedie, stoffe) nella ricerca sempre più profonda della sicurezza e dell'allegria che la danza offre come percorso di crescita e comunicazione.

In questo periodo, i balli più in voga sono quelli di origine Americana: il cha cha, blues, la rumba, e soprattutto il tutt'ora famosissimo e apprezzatissimo musical, un misto tra canto, ballo e recitazione che coinvolge in ogni modo il pubblico presente nelle sale teatrali.

Posa da salsa. Locandina de "La febbre del sabato sera - il musical".

A great impulse to dance is given by the English literature. Francis Scott Fitzgerald, in particular, in his masterpiece called 'The Great Gatsby', describes us the 20th society's search for the elusive 'American Dream': the search for wealth, happiness, the partecipation to parties and dances. In his novel, dance is the principal element of Jay Gatsby's parties (the protagonist), used by Gatsby to capture the heart of Daisy, the girl of his dreams. This can be summed up by the followig sentence present in the book:

'Daisy and Gatsby danced. I remember being surprised by his graceful, conservative fox-trot - I had never seen him dance before (), I knew that except for the half-hour she'd been alone with Gatsby she wasn't having a good time.'

(Chapter VI, p. 102)

Nel XXI secolo, la nostra epoca, i balli più famosi sono quelli latino-americani: cha cha, rumba, salsa, samba, flamenco, tango, merengue, bachata, jive, ma non solo. Sono anche molto famose la break dance, l'hip hop, e soprattutto, la disco dance, la più gettonata sia dai giovani che dagli adulti.

Conclusione.

La danza è molto amata, proprio perché regala ottimismo, vitalità, gioia di vivere e usa un linguaggio per concludere, il linguaggio del corpo che tutti possono comprendere e imparare. Infatti, la Fids - Federazione Italiana Danza Sportiva - ha preso la saggia decisione di dare la possibilità ai diversamente abili di entrare nel fantastico mondo della danza.

FEDERAZIONE ITALIANA DANZA SPORTIVA.

Bibliografia e sitografia.


  • Per le nozioni di letteratura italiana:

V. De Caprio, Progetto letteratura,Vol. 2b, Einaudi scuola;

Dante Alighieri, Paradiso, La Nuova Italia.             


  • Per le nozioni di St. Arte:

P. Adorno - A. Mastrangelo, Arte: correnti e artisti, Vol. 2° - Editrice

G. D'Anna.


  • Per le nozioni di letteratura inglese:

F. Scott Fitzgerald, The Great Gatsby, Penguin Fiction.


  • Per tutte le altre nozioni relative al mondo della danza (e le varie immagini) sono stati consultati i vari siti Internet:

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_danza

https://www.balletto.net

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Appunti su: https:wwwappuntimaniacomsuperioriarte-culturail-ballo-come-evoluzione-della95php, Dipinti inerenti il ballo,



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