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Era un personaggio eclettico, figlio di Pietro Bernini (scultore) che esercitava nell'area romana, era noto.
La fontana di Piazza di Spagna fu commissionata al padre ma anche il figlio partecipò. Egli ebbe committenze con i massimi vertici ecclesiastici e in più ebbe committenze private.
Roma nel 600 è fondamentale, mantiene il suo prestigio culturale, la chiesa investe molto per opere urbanistiche, per l'aspetto scenografico che è apprezzato tutt'ora.
FONTANA BARCACCIA - Bernini - si orienta su oggetti che diano il senso di casualità.
A quel tempo il Tevere aveva il porto, c'era quello di Ripetta dove sostavano molte imbarcazione non belle, da qui il nome "barcaccia".
Bernini doveva fare una fontana, questo progetto però poneva dei problemi, infatti la vena d'acqua era troppo bassa. Per risolvere questo problema scelsero una forma bassa e tarchiata ma fu anche una forma armonica e naturale, in questo modo oltre a un problema idraulico risolsero anche un problema estetico. Fu una scelta di provvisorietà.
DAVID - Bernini
Opera giovanile, si trova al museo borghese. Soggetto molto ricorrente nella storia.
Bernini lo rappresenta con elementi interessanti:
forte interesse introspettivo (ci riporta a Donatello) : forte espressività facciale, labbra strette (= sforzo psicologico e fisico di quel momento)
Bernini coglie il momento in cui egli lancia il sasso, rende il corpo attivo in modo completo torsione del corpo, il capo è in senso contrario = linee di forza spiraleiformi
Capigliatura scomposta (nota realistica)
APOLLO E DAFNE - Bernini
Rappresenta il momento in cui Apollo insegue Dafne di cui era innamorato, lei fugge e si trasforma in alloro. Rappresentazione opposta rispetto a quella classica.
Momento fuggente della realtà :
Dafne è protesa in avanti ed è sbilanciata (linea di forza arcuata).
Anche Apollo rincorrendola si protende : instabilità (una gamba piegata e l'altra sollevata da terra)
Notiamo la leggerezza con cui fa il drappeggio di Apollo, è svolazzante.
Le dita della mano di Apollo sembrano affondare nella tenera carne di Dafne.
Quello che ci affascina è il modo con cui Bernini riesce a cogliere questa trasformazione di Dafne:la gamba sinistra è già trasformata in tronco.
Se potessimo vedere quest'opera in controluce ci accorgeremmo che questo marmo è quasi trasparente, grazie a la lavorazione pregiata, raffinata perde la sua consistenza.
Il punto di vista che ci da il libro rispetta il punto di vista di Bernini, questa scultura era stata fatta per essere inserita in una cavità, in una nicchia.
RITRATTO DI SCIPIONE BORGHESE - Bernini
Ritratto del committente di Apollo e Dafne.
Ci colpisce il fatto che in generale bisognerebbe cogliere gli aspetti nobili di chi si ritrae, ma Bernini fa in modo invece che escano fuori il carattere, l'interiorità della persona ritratta.
Forme rotonde e abbondanti => doveva rendere l'idea di abbondanza, sazietà, salute.
Ci colpisce il fatto che le labbra siano semi aperte, sguardo espressivo, simboleggiano il disordine della persona, come per esempio il mantello sgualcito o il bottone che sta per uscire dall'asola. Senso di sregolatezza, contrapposizione alla perfezione classica, riesce a cogliere gli aspetti introspettivi.
BALDACCHINO DI S.PIETRO - Bernini
Glielo commissiona il papa Urbano VIII per esaltare la tomba del santo.
Ma non era facile confrontarsi con Michelangelo , per questo Bernini ebbe molti conflitti ma trovò una soluzione.
Nel 1600 durante le feste popolari c'erano dei baldacchini di legno che poi venivano abbelliti con ornamenti. Bernini decide di usare la figura di questo baldacchino che verrà poi posto sulla tomba del santo dando l'impressione di essere portato li dal popolo come dono per S.Pietro.
Era una sorta di struttura mobile che poteva essere spostata idealmente. Colonne tortili (tradizione paleocristiana) indica una continua mutazione della forma, un senso di innalzamento verso il cielo, verso Dio.
Questo baldacchino fu fatto in bronzo, in questo modo si andava a creare un contrasto con la struttura michelangiolesca , il bronzo crea una diversità totale.
Inoltre viene posto sotto la cupola di Michelangelo ma non in corrispondenza dell'asse, per dare appunto il senso di mobilità.
SISTEMAZIONE DI SAN PIETRO - Bernini
Alla fine del '500, le regole riformistiche volevano il ripristino della pianta longitudinale (= che rappresentava la tradizione, la posizione da spettatore del fedele rispetto al celebrante); così la facciata di S.Pietro fu allungata da Carlo Maderno, che modificò la croce greca con quella latina ma questo intervento fece perdere d'importanza la cupola di Michelangelo. Bernini che non condivideva ciò decise di progettare la piazza in modo da ridare importanza alla cupola.
Progetta due bracci convergenti (invertono l'effetto della prospettiva) che vanno a costituire uno spazio trapezoidale.
Inoltre progetta due colonnati semicircolari che formano uno spazio ellittico. Ellisse = forma mutevole, spazio non puro e mobile come quello del cerchio, in questo modo la cupola appariva un po' più avanzata poiché la facciata rimaneva inglobata fra questi due bracci.
La convergenza tende a correggere l'allontanamento prospettico della basilica e della cupola che per illusione ottica la fa avanzare.
Lo spazio del colonnato è giocato sull'ellisse in modo che il visitatore in qualsiasi punto sosti avrà una percezione diversa dello spazio. A coronare il colonnato e i bracci ci sono statue di santi animati in posizioni animose che vivacizzano questo spazio architettonico.
L'obiettivo di Bernini era quello di suscitare la meraviglia del visitatore poiché il luogo intorno alla basilica era un insieme di borghi medievali, quindi il visitatore dopo aver attraversato queste piccole stradine , attraversava il colonnato per poi trovarsi davanti questo spettacolo meraviglioso.
Ma nel 1958 a causa di interventi urbanistici, con la creazione di un violone viene sventrata questa idea di Bernini.
Il colonnato doveva rappresentare, simbolicamente, un grande abbraccio. Nel progetto del Bernini era previsto un altro pezzo di colonnato (che però poi non fu costruito) che avrebbe consentito di racchiudere tutta la piazza.
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