Architettura
del '900: Casa sulla cascata, Frank Lloyd Wright (1869-1959)
L'opera più giustamente celebre di Wright è la Casa sulla cascata costruita
a Bear Run, in Pennsylvania, nel 1936. voluta dal miliardario Edgar J.
Kaufmann, la villa si trova immersa nella natura, all'interno di un bosco.
Sorge direttamente su di uno spuntone di roccia, nel punto in cui un
torrentello precipita per alcuni metri creando una suggestiva cascata naturale.
La costruzione è realizzata con amore quasi artigianale, utilizzando i semplici materiali del luogo. Tale scelta
non è mai un ripiego poiché le tecnologie impiegate per le parti a sbalzo di
calcestruzzo armato sono avanzatissime e per nulla pionieristiche.
L'inserimento nell'ambiente risulta straordinariamente armonioso, in quanto la
struttura, nel suo complesso, non si presenta come un corpo estraneo, costruito
da un volume chiuso e definito. Essa, al contrario, mette in evidenza una serie di piani che si intersecano e si
accavallano nello spazio, protendendosi nel vuoto, sopra la cascata, come una sorta di meraviglioso organismo vivente.
Centro organizzatore dell'intero edificio è l'enorme soggiorno vetrato che,
tramite scale, affacci e terrazze si
apre verso il bosco e verso la cascata in un abbraccio straordinariamente
naturale. Osservando la pianta del soggiorno lo vediamo ricco di rientranze e
sporgenze apparentemente casuali, tutt' altro: esse sono millimetricamente
determinate dalla preesistenza di un albero che non si voleva abbattere o dalla
necessità di affacciarsi sul torrente
con una certa angolazione, per meglio ammirarne il corso. In questo modo natura
e manufatto architettonico si integrano senza mai scontrarsi. Nell'interno
anche gli arredi sembrano sorgere dalla struttura stessa. Il pavimento è della medesima
pietra dello sperone di roccia esterno. I pilastri portarti sono rivestiti in pietra del luogo, e pietra e legno sono
anche le panche e i sedili che circondano perimetralmente il soggiorno, così
come di legno naturale sono il finto lucernario del soffitto e buona parte
degli infissi. Attraverso i setti verticali in pietra e quelli orizzontali si
calcestruzzo armato Wright modella lo spazio in modo libero, introducendo
dislivelli, affacci e aperture che creano infinite prospettive diverse,
l'edificio, in questo modo, non ha un fronte o un retro, così come non è
importante il sopra e il sotto, poiché ogni facciata ha la propria motivazione
e il proprio significato, perfettamente autonomi e distinti rispetto a quelli
delle altre facciate, ma con quelli al tempo stesso connessi.