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Appunti scientifiche |
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L'esperienza di Rutherford: la scoperta del vuoto
Con la scoperta della radioattività naturale, si confermò successivamente che gli atomi non erano particelle indivisibili, bensì erano oggetti composti da parti più piccole. Nel Joseph John Thomson propose il primo modello fisico dell'atomo: egli immaginò che un atomo fosse costituito da una sfera di materia caricata positivamente (protoni e neutroni non erano stati ancora scoperti) in cui gli elettroni (negativi) erano immersi.
Thomson era convinto, quindi, che l'atomo fosse un ente materiale pieno e questa teoria, detta modello a panettone, rimase in vigore per qualche anno fino a quando nel Ernest Rutherford fece un esperimento cruciale, con lo scopo di convalidare il modello di Thomson.
Egli bombardò un sottilissimo foglio di oro, posto fra una sorgente di particelle alfa. Le particelle, attraversando la lamina, lasciarono una traccia del loro passaggio sullo schermo. Rutherford si aspettava che tutte o la maggior parte delle particelle inviate fossero respinte: il riscontro sperimentale fu sconcertante. L'esperimento portò alla constatazione che i raggi alfa non venivano quasi mai deviati; solo l'1% dei raggi incidenti era deviato considerevolmente dal foglio di oro.
Sulla base di questo fondamentale esperimento, Rutherford propose un modello di atomo in cui quasi tutta la massa dell'atomo fosse concentrata in una porzione molto piccola, il nucleo (caricato positivamente) e gli elettroni gli ruotassero attorno così come i pianeti ruotano attorno al Sole (modello planetario). L'atomo era comunque largamente composto da spazio vuoto, e questo spiegava il perché del passaggio della maggior parte delle particelle alfa attraverso la lamina. Il nucleo è così concentrato che gli elettroni gli ruotano attorno a distanze relativamente enormi, aventi un diametro da 10.000 a 100.000 volte maggiore di quello del nucleo. In seguito all'esperienza di Crookes si mise in evidenza che esistevano particelle non solo di massa diversa dal protone, ma anche di carica opposta : Rutherford intuì che i protoni da soli non bastavano a giustificare tutta la massa del nucleo e formulò l'ipotesi dell'esistenza di altre particelle, che contribuissero a formare l'intera massa del nucleo. Nel modello atomico di Rutherford non compaiono i neutroni, perché queste particelle furono successivamente scoperte da Chadwick nel
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