Derivano dalla diseccitazione energetica di nuclei instabili che liberano
l'energia in eccesso sotto forma di radiazioni gamma. I fotoni gamma come i
fotoni X sono radiazioni elettromagnetiche: non hanno massa né carica e
viaggiano alla velocità della luce (300000 km/sec).
L'unica differenza tra i fotoni gamma e i fotoni X è la loro origine: i gamma
sono prodotti a seguito di riequilibri energetici del nucleo, mentre gli X
originano da riequilibri energetici del mantello elettronico dell'atomo.
Interazioni
dei fotoni con la materia
I fotoni X e gamma trasferiscono la loro energia alla materia che
attraversano, per mezzo di complesse interazioni con i nuclei e gli elettroni
atomici. Alcune di queste interazioni provocano la fuoriuscita di un elettrone
orbitale da un atomo, con conseguente ionizzazione, o la creazione di una
coppia elettrone-positrone. A loro volta, questi elettroni producono
ionizzazione del mezzo. Il fenomeno della ionizzazione è alla base del
meccanismo per il quale le radiazioni ionizzanti producono effetti radiobiologici
e possono essere rivelate.
Tra le varie possibili interazioni dei fotoni gamma con la materia, solo
alcune possono essere di qualche interesse in medicina nucleare:
- Effetto Fotoelettrico
- Effetto Compton
- Produzione di coppie
- Conversione Interna
- Produzione di elettroni Auger
Effetto
Fotoelettrico
- Accade quando
un fotone, di energia medio-bassa, interagisce con un elettrone delle
orbite più interne (in genere dello strato K) cedendo tutta la sua
energia. Il fotone scompare e l'elettrone acquista energia cinetica pari
alla differenza dell'energia del fotone incidente [Efi] con quella
di legame dell'elettrone. La ionizzazione provoca riassestamento degli
altri elettroni con emissione di radiazioni X caratteristiche o con
l'emissione di un elettrone di Auger (più probabile per elementi a basso
Z).
- L'effetto
fotoelettrico è più probabile per mezzi ad alto Z e per fotoni a bassa
energia secondo la formula:
Probabilità di
Effetto Fotoelettrico = Z4 / Efi3
- L'effetto
fotoelettrico ha importanti risvolti in medicina nucleare e in
radiobiologia.
Effetto
Compton
- Chiamato anche scattering
incoerente, accade quando un fotone (primariamente di media energia)
interagisce con un elettrone libero o degli orbitali più esterni
(debolmente legato al nucleo) cedendo parte della sua energia. Come
risultato si ha l'emissione di un elettrone con una sua energia cinetica [Ec]
e di un fotone gamma secondario (gamma Compton) di energia [EfC]
che si propaga in direzione diversa rispetto a quella del gamma originario
secondo un angolo di scatter che dipende dall'energia ceduta
all'elettrone. L'elettrone e il fotone di scattering possono a loro volta
interagire con la materia fino ad esaurire la loro energia.
- L'energia che
viene dissipata è uguale all'energia necessaria per ionizzare l'atomo
(corrispondente all'energia di legame [El] dell'elettrone espulso)
più l'energia cinetica [Ec]che acquista l'elettrone (proporzionale
alla velocità che gli viene impressa). L'energia del fotone Compton è
uguale alla differenza tra l'energia del fotone incidente [Efi] e
l'energia dissipata:
EfC = Efi - (El + Ec)
- Il fotone
Compton può essere deviato in qualsiasi direzione, anche retrodiffuso;
maggiore è l'energia ceduta all'elettrone, maggiore è l'angolo di
deflessione (formato dalla traiettoria del fotone primario con quella del
fotone secondario). Inoltre, maggiore è l'energia del fotone incidente,
maggiore è l'energia ceduta all'elettrone.
- L'effetto
Compton ha importanti risvolti in medicina nucleare e in radiologia
perché, tra l'altro, è causa di degradazione della qualità dell'immagine.
Produzione
di coppie
- Detto anche
effetto fotonucleare, accade per fotoni di energia superiore
a 1.022 MeV, corrispondente alla massa delle due particelle
che vengono generate dal fenomeno.
- Il fotone,
interagendo col campo di forza del nucleo, scompare con la contemporanea
creazione di 2 particelle: un elettrone e un positrone;
tutta l'energia oltre la soglia di1.022 MeV è distribuita in ugual misura
tra le due particelle sotto forma di energia cinetica. L'elettrone così
prodotto può provocare ionizzazioni, mentre il positrone va incontro ad annichilazione,
con la conseguente produzione di 2 radiazioni gamma di 0.511Mev
dirette in direzioni diametralmente opposte.
- Questo fenomeno
riveste poca rilevanza per la medicina nucleare perchè radionuclidi di
così alta energia non sono comunemente utilizzati in questa disciplina.
Conversione
interna
- Accade quando
un raggio gamma prodotto dalla diseccitazione nucleare, uscendo dal
nucleo, interagisce con un elettrone degli strati più interni (di solito
K), trasferendo tutta la sua energia a quest'ultimo e provocando la
ionizzazione dell'atomo. L'elettrone acquista energia cinetica e può
provocare altre ionizzazioni. Il cambiamento della configurazione
elettronica con il riassestamento degli elettroni che si portano verso lo
spazio rimasto vacante, provoca l'emissione di radiazioni X 'caratteristiche'.
- La reazione
accade più frequentemente con materiali ad alto Z.
- Ha rilevanza in
medicina nucleare e in radiobiologia per il calcolo della dose assorbita.
Produzione
di elettroni di Auger
- E` un altro
processo derivante da cambiamenti nello stato energetico e nella
configurazione degli orbitali atomici. Si può verificare quando un si crea
un 'vuoto' elettronico in un orbitale interno: un elettrone
esterno per riempire il 'vuoto' scende ad un livello energetico
inferiore, cedendo energia sotto forma di radiazione X
'caratteristica' che, attraversando gli orbitali più esterni,
può interagire con un elettrone espellendolo dalla sua orbita (elettrone
Auger). Questo fenomeno è più probabile per elementi di basso numero
atomico (Z).
- Ha rilevanza in
medicina nucleare e in radiobiologia per il calcolo della dose assorbita.