|
Appunti scientifiche |
|
Visite: 1554 | Gradito: | [ Picolo appunti ] |
Leggi anche appunti:Economia e problemi dell'italia unita e inizio dello sviluppo capitalistiscoECONOMIA E PROBLEMI DELL'ITALIA UNITA E INIZIO DELLO SVILUPPO CAPITALISTISCO Si L'analisi per flussiL'ANALISI PER FLUSSI Qualsiasi attività aziendale comporta operazioni di Il fabbisogno di gas naturaleIl fabbisogno di gas naturale L'Italia consuma ogni anno oltre 80 |
L'Italia agricola tra Medio Evo e età moderna
L'Italia si poteva dividere in due grandi zone:
Centro-Settentrione- più sviluppato e ricco di mercanti, importava dal meridione i prodotti agricoli
Meridione- zona prevalentemente a carattere agricolo e meno sviluppata
La produzione agricola italiana dal tardo Medioevo aumentò, ma non moltissimo. Le innovazioni erano arretrate rispetto al resto d'Europa. Dopo la metà del '600 la produttività del lavoro diminuisce in Italia, mentre in paesi come l'Inghilterra aumenta fino a triplicare quella italiana.
La rivoluzione commerciale
Determinò cambiamenti nella struttura economica. L'agricoltura era in ogni caso ancora il settore di base.
Contemporaneamente alla rivoluzione commerciale ci fu:
aumento della produzione agricola
incremento demografico
città che diventano centro propulsore di questo cambiamento. Le città non sono più solo centri religiosi e amministrativi, ma anche commerciali.
NOTA: la rivoluzione commerciale non può assolutamente prescindere dalla rivoluzione dei trasporti, settore che si incrementò moltissimo.
Il ruolo dei mercanti
Rappresentano la classe media trainante, sviluppatasi in maniera diversa a seconda del territorio e di fondamentale importanza all'interno della rivoluzione commerciale.
Esistono diverse categorie:
Ebrei commercianti e banchieri, tramite tra la cristianità e il mondo esterno. Sono sempre stati oggetto di vessazione, motivo per cui erano spesso costretti a fuggire. La loro abilita in questo campo era dovuta alla loro educazione religiosa che li rendeva più propensi a saper leggere e scrivere, e dunque a tenere i conti. Inoltre svolgevano attività che non erano accettate dalla Chiesa cristiana, come ad esempio l'usura.
Italiani: la rivoluzione
prese inizio nell'Italia settentrionale. Le vie marittime erano al tempo più
sicure e agevoli di quelle terrene, motivo per cui le città portuali, di cui
l'Italia era ricca, furono le prime ad arricchirsi e svilupparsi. Venezia
godeva in più di una posizione geografica eccezionale, in quanto fungeva da
ponte tra Occidente e Oriente, dal quale importava prodotti di lusso. Anche
Amalfi si sviluppo a partire dall' anno 1000, ma dopo la conquista dei Normanni
nel XII secolo andò decadendo. Poco più
in là nel tempo si svilupparono anche Pisa e Genova, seguite poi anche da città
dell'entroterra ( vd via francigena,
che collegava Roma con
Catalani
Inglesi e Olandesi: gli inglesi esportavano soprattutto lana. Cominceranno ad avere forte importanza a partire dal '600 con la rivoluzione industriale
Scandinavi: persero prestigio a causa dell'espansione dei mercanti tedeschi nella loro zona
In Europa le due zone più sviluppate erano Italia centro-settentrionale e Germania. Esistono tuttavia delle differenze:
tipo di commercio: i tedeschi commerciavano nel mare del Nord e nel mar Baltico, mentre gli italiani nel Mediterraneo
prodotti: gli italiani avevano una gamma di prodotti più ampia perchè piu ampio era il loro mercato, mentre i tedeschi commerciavano prodotti locali, legname, prodotti per l'agricoltura, lana inglese
organizzazione: gli italiani avevano un approccio più individualistico, i tedeschi invece tendevano a radunarsi in associazioni, tra le quali la più famosa e la lega anseatica, nella quale i mercanti erano legati da accordi di mutua tutela. Questo perchè erano più deboli, soprattutto economicamente, ed associarsi riusciva a renderli maggiormente competitivi nel mercato
La rivoluzione commerciale poté avvenire perchè in concomitanza ci fu una rivoluzione urbana.
Essa si espresse soprattutto in una crescita dell'economia di mercato, che porto le città a non gravitare più attorno a cattedrali o a piazze del comune, bensì attorno alle piazze del mercato che cominciarono a nascere proprio in questo periodo.
La rinascita delle città; varie teorie:
Henri Pirenne- le città sono potute rinascere perché il portus si è espanso a tal punto da inglobare il nucleo fortificato feudale CRITICHE: questa teoria può essere applicata all'area dei Paesi Bassi, ma non ad esempio a quella italiana
Edith Ennien- la sua teoria afferma che esistono 3 forme di urbanizzazione in Europa occidentale:
Ita-Fra-Spa: città decadute ma sempre esistite
Eng-Fra. Sett.-Paesi Bassi-Germ. Mer.-Austria: città scomparse con la caduta
dell'Impero Romano
Germ. Sett.- Scandinavia: città mai esistite
CRITICHE: non è possibile generalizzare date le troppo ampie differenze esistenti tra
città e città
Ennien affermava che città e campagna erano aspetti del tutto separati, come si poteva ben vedere dalla presenza di mura che dividevano il mondo urbano da quello agricolo. La popolazione tendeva a migrare verso le città dove si sperava di far fortuna.
Nei paesi Europei aldilà dell'Italia vi era una netta separazione fra i nobili che risiedevano in campagna e i mercanti che risiedevano in città.
In Italia tale divisione era molto meno marcata e si assisteva anzi ad una forte promiscuità con la conseguente nascita di conflitti fra le diverse classi sociali. Spesso infatti anche i nobili effettuavano operazioni commerciali.
Mondo feudale: organizzazione sociale verticale
Mondo cittadino: organizzazione sociale orizzontale, fondata sulla cooperazione tra uguali.
Maggiore era la partecipazione alla vita politica
Mediamente nell'Europa del XVI secolo la popolazione urbana rappresentava il 5,6 % del totale con picchi molto più alti nei Paesi Bassi meridionali (l'attuale Belgio), Paesi Bassi settentrionali (l'attuale Olanda) e nell'Italia centro settentrionale.
della popolazione urbana sul totale della popolazione nel 1500
Paesi Bassi meridionali 21,1
Paesi Bassi settentrionali 15,8
Italia
Spagna
Francia
Popolazione Italiana
Dopo la peste nera la popolazione diminuì sensibilmente.
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
CHIEDI APPUNTI SU QUESTO
Strade
L'impero romano aveva costruito strade efficienti, tuttavia quando decadde esse scomparvero, a causa soprattutto del loro uso sporadico dovuto all'autonomia delle comuinità. Da allora ci furono strade locali e pessime, a causa delle quali il trasporto era lento. Il costo elevato dei trasporti consentiva il trasporto delle sole merci preziose.. per il resto non ne valeva la pena.
Risultarono quindi molto importanti anche al fine di diminuire i rischi e i costi di tale via di comunicazione invenzioni quali il collare, il ferro di cavallo, la disposizione orizzontale delle bestie da traino, la disposizione delle ruote su unico asse ecc. Una importante opera per quanto riguarda il trasporto terrestre fu rappresentata dal Ponte del Diavolo nella località del San Gottardo che costituì un fondamentale passaggio attraverso le alpi.
XIV-XV sec: nascono le reti postali, grazie alle quali dei corrieri portavano le informazioni da una
parte all'altra. Questo fenomeno conferì nuovamente importanza alle strade
XIII sec il ponte del diavolo favoriva il passaggio delle Alpi nella zona del S.Gottardo
Fiumi e canali
Questa via di comunicazione era praticata al centro-nord d'Europa (Paesi Bassi e Germania), dove si sfruttavano le caratteristiche territoriali.
Vie marittime
Fu di gran lunga la via di comunicazione più utilizzata. Proprio per questo motivo per tutto il medioevo il bacino del Mediterraneo fu di fondamentale importanza e grande prestigio raggiunsero le figure degli armatori. Il trasporto marittimo era fra tutti il meno caro poiché la grande quantità di merce che poteva essere caricata riduceva il costo del trasporto da addebitare a ciascun prodotto.
Le navi potevano essere :
A remi : erano generalmente le più veloci poiché disponevano di una forza motrice costante, ma lo spazio destinato ai rematori e alle provviste per tutto l'equipaggio molto numeroso riduceva lo spazio a disposizione per le merci
A vela : le galee erano generalmente meno veloci poiché soggette alle condizioni meteo e quindi ad una forza motrice non costante. D'altro canto il minor equipaggio di cui necessitava lasciava molto più spazio a disposizione per le merci.
Le navi potevano trasportare sia merci preziose che non, spesso anche nello stesso viaggio.
Era solito vedere la nave principale accompagnata da una più piccola che sarebbe venuta in soccorso della prima per approdi difficoltosi.
Un periodo molto importante per questo tipo di trasporto fu rappresentato dall'ultimo ventennio del XIII sec quando grazie a dei miglioramenti tecnici dei marinai genovesi riuscirono a creare un collegamento costante fra Genova e le Fiandre che rappresentava un importante polo a livello commerciale. Tale collegamento prevedeva il passaggio dallo stretto di Gibilterra e la circumnavigazione di Spagna e Portogallo. Tale collegamento era sempre stato difficoltoso per le condizioni molto più rischiose dell'Oceano Atlantico.
Ma dove avvenivano gli scambi???
Erano raduni periodici in cui i mercanti scambiavano i prodotti. Lo scambio più usato era il baratto, tuttavia si cominciava ad utilizzare anche l'elemento monetario. I mercati, che avvenivano una volta l'anno, erano più grandi e duravano parecchi giorni. Questi raduni erano legati alle raccolte stagionali; i prodotti raccolti venivano venduti subito sul mercato. I mercanti avevano delle garanzie per le loro attività, altrimenti non avrebbero affrontato lunghi viaggi. Ad esempio le attività belliche venivano interrotte, i dazi venivano resi più bassi. Tra le fiere medievali vi erano tra quelle di maggior importanza le fiere di champagne che avvenivano nelle Fiandre. L'apice di queste fiere si raggiunse nel XIII secolo, durante il quale avvenivano tutto l'anno quasi tutti i mesi in luoghi diversi. Un'importante istituzione che favorì la mole di scambi effettuata era la compensazione fra crediti e debiti ovvero il mercante non doveva pagare immediatamente i propri acquisti ma la somma da versare o riscuotere era rappresentata dalla differenza fra crediti e debiti che risultavano alla fine della manifestazione. Ovviamente tale facoltà limitava anche il capitale di partenza necessario e apriva la fiera ad un numero maggiore di commercianti.
Il declino delle fiere di champagne avvenne a partire dalla fine del XIV secolo per diverse
cause:
Francia: Guerra dei Cento Anni che determinò insicurezza anche per i trasporti. Il territorio francese era pericoloso
Sviluppo dell'industria tessile italiana. Le fiere di champagne si erano sviluppate anche e soprattutto perché gli italiani vi si recavano a comprare tessuti per poi commercializzarli in Italia. Con lo sviluppo nel nostro paese di questo tipo di industria, le fiere di champagne cominciarono a perdere molti dei loro frequentatori
Sviluppo della rotta via mare Genova-Fiandre, che forniva una valida alternativa al commercio terrestre rappresentato dalle fiere
XIV-XV secolo: nascono nuove fiere, tra le quali quella di Ginevra e quella di Francoforte, con le quali entrano necessariamente in concorrenza
Cambiamento delle caratteristiche del mercante, il quale a partire dal 1300 non si reca più di persona a comprare i prodotti, ma manda l'ordine al proprio corrispondente in terre straniere di spedire le merci
Appunti su: |
|
Appunti costruzione | |
Tesine Gestione | |
Lezioni Contabilita | |