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Particolato atmosferico
Studi effettuati
sul particolato atmosferico (periodo di campionamento da maggio
In modo particolare è emerso che, la frazione di metalli in tracce legata al particolato atmosferico risulterebbe essere almeno il 30-50% del totale con una forte dipendenza dalle dimensioni che acquistano molta importanza in relazione alla variabilità ed alla concentrazione dei metalli presenti, in particolar modo quelli di origine antropica che sembrano legarsi meglio al particolato più fine PM 2,5 rispetto a quello più grossolano PM10 (Garg et al., 2000).
Il processo di mineralizzazione dei campioni bulk tal quali provenienti dalle stazioni di Verbania Pallanza e Alpe Devero, ha dato rese intorno al 91-103%, sia per metalli alcalino terrosi che per gli elementi in tracce. Alcune criticità sono state riscontrate nel caso della determinazione dell'alluminio, dal momento che i segnali dei bianchi di calibrazione e delle carte di controllo sono risultati, seppur non in modo sistematico, molto alti. Questa problematica riscontrata nell'analisi è confermata dalla tipica capacità da parte di questo metallo di subire l'attacco acido del processo di mineralizzazione e di passare allo stato solubilizzato, essendo anche massicciamente presente nelle polveri totali sospese e in particolare legato alla frazione grezza delle particelle con diametro superiore a 3 μm (Grantz et al., 2003).
Dal confronto tra le concentrazioni dei campioni bulk tal quali mineralizzati (determinazione del particolato totale) e i bulk filtrati con membrane di porosità 0,45 μm (determinazione del disciolto), si è ottenuta una netta preponderanza, da una media del 30% ad una dell'80% in più, della frazione insolubile soprattutto per arsenico, cromo, cadmio e manganese (Figg. 46, 47); la differenza è risultata meno evidente per piombo e nichel (Fig. 48).
D'altra parte è anche vero che la frazione solubile risulta essere subito e facilmente assimilabile dall'ecosistema, rispetto alla frazione legata al particolato (Morselli et al., 2003).
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Fig. 46 Confronto tra concentrazioni determinate nei campioni mineralizzati (particolato totale) e in quelli tal quali filtrati (disciolto) per arsenico e cromo. |
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Fig. 47 Confronto tra concentrazioni determinate nei campioni mineralizzati (particolato totale) e in quelli tal quali filtrati (disciolto) per manganese e cadmio. |
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Fig. 48 Confronto tra concentrazioni determinate nei campioni mineralizzati (particolato totale) e in quelli tal quali filtrati (disciolto) per nichel e piombo. |
Mn Pb Ni Cr |
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Fig. 49 Confronto in termini percentuali fra campioni di particolato totale e disciolto per cromo, manganese, nichel e piombo. Nelle etichette le concentrazioni medie ponderate sui volumi espresse in µgL-1. |
La frazione di metalli legata al particolato è dell'ordine delle 3-4 volte superiore rispetto a quella presente nel campione filtrato come si può osservare dalla figura 49 per quattro metalli di origine antropica cromo, manganese, nichel e piombo).
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