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Flussi di deposizione e trend
Durante il triennio 2006-2008 sono stati raccolti un totale di 329 campioni di deposizione atmosferica sui quali sono stati determinati sia i macrocostituenti (pH, conducibilità, alcalinità, Cl-, SO4=, N-NO3-, N-NH4+, Na+, K+, Ca2+, Mg2+, P-PO4, NT, DOC) che i microcostituenti (Al, As, B, Ba, Be, Cd, Co, Cr, Cu, Fe, Li, Mn, Ni, Pb, Pd, Pt, Rh, Se, Sb, Sr, Tl, V e Zn).
I dati analitici per i macrocostituenti sono stati validati mediante la verifica del bilancio ionico e del confronto fra conducibilità misurata e calcolata.
Un'indicazione immediata dalla bontà del monitoraggio si ottiene mettendo in grafico la somma delle cariche anioniche rispetto alle cationiche e la conducibilità calcolata rispetto alla misurata. Più specificatamente il primo tipo di confronto risulta essere un buon indicatore della completezza dei parametri misurati. Per i dati relativi al triennio considerato si è ottenuto un R2 medio per le tre stazioni sul confronto delle conducibilità di 0,9864, mentre per quanto riguarda il confronto anioni/cationi il valore dell'R2 medio è pari a 0,9856, confermando la validità delle analisi effettuate; a titolo di esempio si riportano i casi relativi all'anno 2007 (Fig. 31 A-B, 32 A-B e 33 A-B).
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Fig |
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Fig 31 B. Correlazione tra somma cationi/anioni (µeqL-1) per i campioni wet only 2007 nella stazione di Alpe Devero. |
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Fig |
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Fig 32 B. Correlazione tra somma cationi/anioni (µeqL-1) per i campioni wet only 2007 nella stazione di Verbania Pallanza. |
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Fig |
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Fig 33 B. Correlazione tra somma cationi/anioni (µeqL-1) per i campioni wet only 2007 nella stazione di Bellinzago. |
In seguito alle analisi effettuate sui campioni wet per evento/settimanali e bulk mensili, sono stati calcolati i flussi di deposizione. In figura 34 è riportato il grafico di piovosità annuale, periodo 2002-2008, per le tre stazioni di deposizione atmosferica considerate in questa ricerca.
Per il periodo considerato si può
affermare che la stazione urbana di Verbania Pallanza e quella alpina di Alpe
Devero registrano tassi di precipitazione sempre più elevati rispetto all'area
di Bellinzago confermando così l'influenza dell'orografia nel determinare i
fenomeni di precipitazione. A questo si aggiunga che, con l'anticiclone delle
Azzorre proteso negli ultimi anni fino all'Inghilterra, le perturbazioni
Atlantiche che raggiungono l'Italia scorrendo lungo il suo bordo orientale,
vengono sospinte da intense correnti settentrionali verso le Alpi, dove in
genere lasciano gran parte del loro carico, prolungando le code dei fenomeni
anche sui versanti sud delle catene montuose, e arrivando infine sulle zone di
pianura sotto forma di aria secca. E questo spiegherebbe perché i cali più
evidenti riguardino
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Fig. 34 Piovosità annuale (periodo 2002-2008) nelle stazioni di monitoraggio di Alpe Devero (alpina), Verbania Pallanza(urbana) e Bellinzago (pianura). |
Per una visualizzazione più immediata ed un confronto più dettagliato, vengono riportati nelle figure 35, 36 e 37 i trend delle precipitazioni mensili, nello stesso periodo considerato precedentemente, con le relative linee di tendenza.
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Fig. 35 Piovosità mensile (periodo 2002-2008) nella stazioni di monitoraggio Alpe Devero. |
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Fig. 36 Piovosità mensile (periodo 2002-2008) nella stazione di monitoraggio Verbania Pallanza. |
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Fig. 37 Piovosità mensile (periodo 2002-2008) nella stazione di monitoraggio Bellinzago. |
Nella tabella seguente (10) sono riportati i flussi mensili delle deposizioni wet per il triennio 2006-2008 e per una più immediata visualizzazione questi dati sono rappresentati in grafico (Fig. 38).
Tab. 10 Flussi annuali di macrocomponenti presenti nella deposizione umida (meq m-2a-1). In grigio sono indicati i macrocostituenti depurati dal contributo marino. |
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Fig. 38 Flussi annuali (meq m-2a-1) relativi allo spettro ionico per il triennio 2006-2008. Nella parte superiore del grafico sono riportati i cationi, in quella inferiore gli anioni. |
Tab 11. Flussi di metalli nelle tre aree di deposizione atmosferica mg m-2a-1e rispettivi limiti di rilevabilità del metodo (LOD). n.d. = non determinato |
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Fig. 39 Evoluzione temporale dei carichi di metalli nelle deposizioni atmosferiche |
Il confronto annuale conferma valori di flussi più elevati, seppure costanti, per la stazione urbana di Verbania Pallanza e minimi per la stazione alpina dell'Alpe Devero (Fig. 39).
L'ubicazione sul territorio di alcune
tipologie produttive (incenerimento di rifiuti, industria galvanica, industria
chimica) ha comportato la presenza nelle deposizioni atmosferiche di metalli
verosimilmente riconducibili a tali attività (Cu, Pb, Ni, V, Cr e Cd). A tutto
questo si sommano in maniera significativa anche fenomeni di trasporto da
lunghe distanze; nel
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