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The Black hole-il buco nero - TESINA




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The Black hole-il buco nero




Materie coinvolte:

Astronomia: il buco nero

Filosofia: Kant, il concetto di buco nero

Fisica: caratteristiche del buco nero

Italiano: le Cosmicomiche di Italo Calvino

Inglese: Walt Whitman

Matematica: modelli matematici del buco nero

Storia: le foibe


Quando l'uomo si soffermò a contemplare il cielo, il suo mondo interiore di inquietudini, stupori e paure per una vita aspra e incerta si arricchì di una dimensione nuova, quella della riflessione, dell'esercizio della ragione nella consapevolezza di esistere al centro di qualcosa di arcano ma enormemente bello, che chiamò universo.

'Due cose mi riempiono l'animo di sempre nuovo, crescente stupore e timore reverenziale: i cieli stellati sopra di me e la legge morale dentro di me.' (I. Kant)


Porsi delle domande è una delle prime cose da fare, la seconda invece è cercare di arrivare alle risposte senza farsi troppo condizionare dalla Società moderna per la quale le risposte sono spesso prettamente commerciali.

Diversi sono gli atteggiamenti dell'uomo dei confronti della scienza. nonostante ciò l'uomo ha sempre cercato di scoprire il più possibile riguardo la sua esistenza, studiando dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande.


For example we can see in Walt Whitman a strong refusal about science as in his "When I heard the learned astronomer" he felt tired and sick:


When I heard the learn'd astronomer,
When the proofs, the figures, were ranged in columns before me,
When I was shown the charts, the diagrams, to add, divide, and measure them,
When I sitting heard the learned astronomer where he lectured with much applause in the lecture room,
How soon unaccountable I became tired and sick,
Till rising and gliding out I wander'd off by myself,
In the mystical moist night-air, and from time to time,
Look'd up in perfect silence at the stars.

Whitman believes that looking up at the stars teaches us more than listening to a lecture on astronomy: Nature should be appreciated spontaneously.

"When I Heard the Learn'd Astronomer" is chiefly a poem about romanticism, nature, and astronomy. With its sophisticated linguistic devices and its organization that envisions an escape from a confined lecture room to the glory of the night sky, the poem contrasts the limited scientific process with a personal and romantic interaction with the stars. A visionary poem with an intimate and immediate voice, it is a brilliant example of Whitman's achievement, containing a broad and


transcendental vision into a short romantic poem.


Lo spazio e il tempo sono sensazioni antiche che s'accompagnano al primo istinto dell'uomo di sopravvivere alla complessità del mondo fisico. Dalle angustie di una grotta alla vastità dei mari e dei cieli,dai cambiamenti dovuti al moto dei corpi ai continui ricorsi della vita,queste sensazioni hanno da sempre condizionato il nostro modo d'intendere la natura e di sentirci partecipi dei suoi fenomeni.


I problemi se l'universo abbia avuto inizio nel tempo e se sia limitato nello spazio furono esaminati diffusamente dal filosofo Immanuel Kant nella monumentale Critica della ragion pura.


Una certa fama postuma venne a Kant dalla sua ipotesi cosmogonica esposta nel 1755 nell'opera Storia naturale universale e teoria dei cieli, dove propose la teoria del collasso di una nebulosa per spiegare la formazione del Sistema solare. La teoria venne poi ripresa e rielaborata da Laplace ed è diventata nota come ipotesi di Kant-Laplace. Importante è il fatto che si attribuisce a Kant di aver precorso la definizione del concetto di buco nero. Egli affermò: «Se l'attrazione agisce sola, tutte le parti della materia dovrebbero avvicinarsi sempre più, e diminuirebbe lo spazio che occupano le parti unite, di modo che si riunirebbero finalmente in un solo punto matematico».


Nel linguaggio quotidiano, il termine 'buco nero' è diventato ormai sinonimo di 'pozzo senza fondo' o addirittura di 'divoratore di mondi', e chiunque ne senta parlare è immediatamente portato a pensare ad una specie di 'strappo' nello spazio-tempo, all'interno del quale ogni cosa è destinata a sparire senza lasciare alcuna traccia.



DEFINIZIONE:

In astrofisica si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. Questa condizione si ottiene quando la velocità di fuga¹ dalla sua superficie è superiore alla velocità della luce.                             

Un corpo celeste con questa proprietà risulterebbe invisibile e la sua presenza potrebbe essere rilevata solo indirettamente, tramite gli effetti del suo intenso campo gravitazionale. Fino ad oggi sono state raccolte numerose osservazioni astrofisiche che possono essere interpretate (anche se non univocamente) come indicazioni dell'effettiva esistenza di buchi neri nell'Universo.

Il termine "Buco nero" è metaforico all'estremo, perché poche proprietà degli oggetti neri o del vuoto assoluto, si applicano ai buchi neri.


Ma vediamo come si forma un buco nero:

Una stella non è altro che una grossa nuvola di idrogeno che, grazie alla gravitazione, tende a condensare fino a quando l'idrogeno fonde trasformandosi in elio. L'attività di fusione genera energia, in massima parte sotto forma di radiazioni elettromagnetiche, la quale tende a espandere la stella, compensando la gravitazione che, come detto, tende invece a condensarla. Esaurito l'idrogeno come combustibile, comincia la fusione dell'elio ottenuto in precedenza, con un forte aumento dell'energia emessa. Nel ciclo, la nostra stella campione romperà l'equilibrio gravitazione-energia e si espanderà in una gigante rossa.



A questo punto, esaurito anche l'elio, si presenteranno tre possibilità, legate alla massa rimasta alla stella:

Sotto 1,2 masse solari, collasserà in una nana bianca, un astro di 5/6000 km di diametro con un'altissima densità, nell'ordine delle tonnellate per cm3;

Tra 1,2 e 3,5 masse solari, si otterrà una nana bianca con una forza gravitazionale talmente elevata da avere al proprio interno solo neutroni. Saremmo cioè di fronte alle stelle a neutroni;

Oltre 3,5 masse solari, la forza gravitazionale non permetterebbe neppure la sopravvivenza dei neutroni e si arriverebbe alla creazione dei buchi neri.


I so no     

Ci sono due categorie di buchi neri:

Buchi neri stellari (di massa tre volte circa quella del Sole)

Buchi neri galattici (di massa enorme, un milione di miliardi di miliardi di volte quella del Sole; Si trovano al centro delle galassie)

Poiché per descrivere un buco nero sono sufficienti tre parametri: massa, momento angolare² e carica elettrica, i modelli matematici derivabili come soluzioni dell'equazione di campo della relatività generale si riconducono a quattro:

Tipologia dei buchi neri

1) Buchi neri di Schwarzschild
- caratterizzati solo dalla massa

2) Buchi neri di Reissner - Nordstrom
- con massa
- con carica elettrica

3) Buchi neri di Kerr
- con massa
- rotanti

4) Buchi neri di Kerr - Newmann o stazionari
(modello di buco nero più accreditato)
- con massa
- rotanti
- carica elettrica

Un buco nero è detto stazionario quando la geometria dello spazio-tempo e il campo elettromagnetico3 da esso generati non variano nel tempo e sono definibili attraverso tre unici parametri(teorema del no-hair): il momento della quantità di moto totale J, la massa M, la carica elettrica q.

I buchi neri sono presenti nel nucleo di molte galassie e derivano talvolta dall'esplosione di una Supernova (le stelle che esplodono in Supernova sono solo quelle che  hanno oltre 8 masse solari) e che superino poi il limite di Chandrasekar4 di 3,5 masse solari.


La densità della stella morente, diventata un buco nero, raggiunge velocemente valori tali da creare un campo gravitazionale talmente intenso da non permettere a nulla di sfuggire alla sua attrazione, neppure alla luce: si ha una curvatura infinita dello spaziotempo, che può far nascere dei cunicoli all'interno di buchi neri in rotazione (Wormhole). Alcuni scienziati (Thibauk Daflwur e Sergey SoIodukhifi) hanno così ipotizzato che, almeno in linea teorica, è possibile viaggiare nel passato, visto che i cunicoli collegano due regioni diverse dello spaziotempo. Quella che un tempo sembrava un'idea ai confini della realtà oggi acquista peso scientifico nuovo: usare una particolare distorsione del tempo e dello spazio per raggiungere velocemente luoghi dell' Universo lontani miliardi di anni luce.

C'è da sottolineare che buco nero e wormhole non sono lo stesso oggetto cosmico: un buco nero è un oggetto che possiede forza di gravità così intensa che nulla, neppure la luce, può sfuggire al di là di un confine chiamato «orizzonte degli eventi>>.
Wormhole (buco di tarlo), invece, è un modo pittoresco per definire un fenomeno fisico noto come Ponte dì Einstein-Rosen, dove condizioni particolari della materia deformano lo spazio­tempo creando una sorta di scorciatoia da un punto dell'Universo a un altro; un qualsiasi oggetto che entrasse nel cunicolo potrebbe spostarsi tra due luoghi dello spazio in un tempo molto inferiore a quello che la luce impiegherebbe attraverso lo Spazio normale.

Secondo alcune ipotesi, i wormhole verrebbero prodotti da materia esotica (particelle subatomiche); secondo altre teorie, anche la materia normale potrebbe portare alla loro formazione.

Ogni corpo celeste può essere paragonato ad una pallina su un lenzuolo. Maggiore è il peso e la densità della stessa, maggiore sarà la deformazione che essa provoca nello spazio circostante.

Vi è il caso-limite del buco nero: sotto la sua gravità, le pareti tendono ad essere parallele e nemmeno la luce può sfuggire ad esso.

Quindi nella Teoria della Relatività Generale, la gravità è descritta come una deformazione dello spazio-tempo. Un corpo dotato di massa non farebbe altro che 'piegare' lo spazio-tempo attorno a sé.

Pertanto una linea retta non è necessariamente la distanza minore fra due punti.

Il tempo rallenta in un campo gravitazionale!

All'interno del buco nero si ha una deformazione dello spazio-tempo: quindi, in teoria, nella regione detta orizzonte degli eventi il tempo si dovrebbe fermare e nella regione più interna dovrebbe scorrere all'indietro. Infatti il tempo non ha una direzione privilegiata, privilegiata è solo la sequenza di azioni in cui si ha una probabilità crescente che avvengano. Lo scorrere del tempo in avanti sarebbe dunque una 'illusione' dovuta al fatto che certi eventi sono molto più probabili di altri. Un eventuale osservatore esterno potrebbe vedere le lancette dell'orologio di colui che cade in un buco nero rallentare sempre di più, sino addirittura fermarsi quando lo sfortunato viaggiatore superasse il c.d. orizzonte degli eventi; o, più correttamente, potrebbe vedere quest'ultimo raggiungere tale 'orizzonte' solo attendendo un tempo infinito.
Anche la luce dell'eventuale viaggiatore apparirà ad un osservatore esterno di frequenza sempre minore, sempre più debole a causa del restringimento del cono del buco nero e sempre più rossa per la dilatazione temporale.


A causa delle loro caratteristiche, i buchi neri non possono essere 'visti' direttamente ma la loro presenza può essere ipotizzata a causa degli effetti di attrazione gravitazionale che esercitano nei confronti della materia vicina e della radiazione luminosa in transito nei paraggi o 'in caduta' sul buco.

Esistono anche altri scenari che possono portare alla formazione di un buco nero. In particolare una stella di neutroni in un sistema binario può rubare massa alla sua vicina fino a superare la massa di Chandrasekhar e collassare. Alcuni indizi suggeriscono che questo meccanismo di formazione sia più frequente di quello 'diretto.



Un altro scenario permette la formazione di buchi neri con massa inferiore alla massa di Chandrasekhar: anche una quantità arbitrariamente piccola di materia, se compressa da una gigantesca forza esterna, potrebbe in teoria collassare e generare un orizzonte degli eventi molto piccolo. Le condizioni necessarie potrebbero essersi verificate nel primo periodo di vita dell'universo, quando la sua densità media era ancora molto alta, a causa di variazioni di densità o di onde di pressione. Questa ipotesi è ancora completamente speculativa e non ci sono indizi che buchi neri di questo tipo esistano o siano esistiti in passato.



Cosa potrebbe succedere ad un ipotetico astronauta che cadesse in un buco nero ?




L'astronauta subirebbe una sorta di 'sfilacciamento' come uno spaghetto.

Avvicinamento al buco nero

Man mano che l'osservatore si avvicina al buco nero, le stelle gli appaiono spostate verso l'esterno, perchè i raggi di luce che esse emettono vengono incurvati.
Le stelle che si trovano dall'altra parte del buco nero rispetto all'osservatore, invece, diventano visibili per lo stesso motivo.

Attorno al buco nero

Quando l'osservatore si avvicina al buco nero e comincia ruotargli intorno, la deflessione dei raggi luminosi fa si che il cielo gli appaia muoversi in modo strano. I raggi di luce sono così incurvati da poter raggiungere l'osservatore provenendo da qualsiasi direzione dello spazio, anche da dietro il buco nero.
Il forte incurvamento e il rafforzamento dei raggi di luce fa si che stelle molto deboli, che si trovano dietro il buco nero rispetto all'osservatore, diventino visibili.
Si può distinguere anche una specie di anello attorno al buco nero, formato dalla luce delle stelle deflessa dal buco nero: questa formazione prende il nome di anello di Einstein5 .

Avvicinamento all'orizzonte degli eventi

L'orizzonte degli eventi è una regione sferica attorno al buco nero e rappresenta il confine al di là del quale nessun segnale può sfuggire al buco nero. Qui la gravità e' così forte che i raggi di luce che vi si trovano, possono solo essere attratti verso il buco nero o muoversi circolarmente attorno ad esso. Un fotone potrebbe, per esempio, essere emesso dalla schiena dell'osservatore, fare un giro attorno al buco nero e arrivare ai suoi occhi, così egli vedrebbe la propria schiena !!!
Alla sfera dei fotoni, nessun segnale emesso verso l'esterno può uscire dal buco nero. Il cielo, visto da qui, e' tutto alle spalle dell'osservatore, concentrato in uno spazio pari alla metà di quello che occupa normalmente.

Sguardo dall'orizzonte degli eventi

Guardando verso il buco nero, si vede solo una regione oscura. Le stelle all'esterno, invece, sono visibili ed appaiono più blu, perchè la luce da loro emessa, caduta verso il buco nero, e' diventata piè energetica. Si vedono anche stelle molto indebolite in luminosità a causa dell'enorme gravità che deforma la luce, e stelle che dovrebbero trovarsi dietro l'osservatore si vedono di fronte a lui, perchè la luce emessa e' stata incurvata e ha compiuto un giro attorno al buco nero.
Una volta oltrepassato l'orizzonte degli eventi, la luce può solo andare verso il buco nero, ma non uscirne.



Qualsiasi corpo può diventare un buco nero, se si ha la possibilità di comprimere la sua massa a livelli inverosimili: la Terra dovrebbe occupare lo spazio di una biglia e anche un essere umano (o ciò che ne resterebbe) potrebbe avere questa sorte, se la sua massa venisse ridotta nella dimensione di un elettrone!!!


Alcuni scienziati della teoria dei buchi neri e della 'singolarità':

John Archibald Wheeler Nato nel 1911, diede un notevole contributo alla teoria del collasso gravitazionale e divenne  famoso anche perché nel 1969 coniò per primo il termine, che poi ebbe successo, di 'buco nero'.

Stephen Hawking
Considerato tra i più grandi scienziati del XX secolo, nacque nel 1942, effettuò ricerche sui buchi neri e sulla relatività generale.
Hawking, pur costretto alla immobilità dalla sclerosi laterale amiotrofica o malattia dei motoneuroni, occupò a Cambridge la cattedra di matematica lucasiana, la stessa che fu di Newton; per comunicare il famoso professore dovette ricorrere alla tecnologia informatica.
La c.d. radiazione di Hawking
Nel 1974 Hawking dimostrò che i buchi neri non sono totalmente neri: essi irradiano energia in modo continuo con una temperatura inversamente proporzionale alla loro massa e la dimostrazione è ricavata dall'applicazione della meccanica quantistica ai campi elettromagnetici vicino ad un buco nero. A causa dell'indeterminazione quantistica (principio di indeterminazione di Heisenberg6), coppie di particelle e di antiparticelle7 transitano ai margini di un buco nero; una delle particelle può cadere nel buco nero e superare il c.d. "orizzonte degli eventi", mentre l'altra può sfuggire ('radiazione di Hawking'). Nell'emettere particelle in questo modo, i buchi neri perdono massa e si riducono fino a scomparire del tutto, ossia "evaporano".

Roger Penrose Egli, analizzando (tra il 1964 e il 1965 a Cambridge) il comportamento dei coni di luce (che rappresenterebbero praticamente il passato e il futuro di un evento spazio/temporale nel nostro Universo) situati all'interno di intensi campi gravitazionali, giunse alla conclusione che dal collasso di una stella che arrivasse a formare un orizzonte degli eventi si creerebbe inevitabilmente una singolarità.




Per le sue caratteristiche e il suo fascino esoterico il buco nero si è intriso di tanti significati metaforici positivi e non (luogo di non ritorno, di perdizione,in primis) e per questo la sua figura è largamente presente nella cultura nazionale e internazionale:


-Elio e le Storie Tese nell'album Studentessi (2008) eseguono un brano intitolato 'Supermassiccio' nel quale si ipotizza che un buco nero supermassiccio cresca talmente tanto da inglobare la terra.

-Il primo singolo estratto dall'album Black Holes and Revelations (2006) della rock band inglese Muse è una canzone intitolata Supermassive Black Hole e anche il brano Starlight contiene riferimenti al corpo celeste. Matthew Ballami spiega così la scelta del titolo dell'album:

<<Buchi neri e rivelazioni - sono queste le due aree della scrittura che vengono fuori da gran parte delle canzoni dell'album. Una rivelazione su te stesso, qualcosa di personale, genuino, con cui forse le persone possono relazionarsi. Poi i buchi neri, che sono canzoni che provengono dalle più sconosciute parti dell'immaginazione. »

- Contact (film): basato sull'omonimo romanzo di Carl Sagan diretto da Robert Zemeckis, che descrive un possibile primo contatto tra umani e alieni, e alcune delle implicazioni etiche e religiose che questo comporta.(1997)

Contact : romanzo di fantascienza scritto dall'astronomo Carl Sagan (1985).Verso la fine del romanzo una macchina è costruita con successo ed attivata, e trasporta cinque passeggeri attraverso i buchi neri in un posto vicino al centro della Via Lattea.

-film The Black Hole (1979): film intriso di interrogativi scientifici non ancora risolti e suggestioni fantascientifiche.


-Il collasso dell'Universo (1972):  una raccolta di saggi di astronomia e astrofisica scritta dal biochimico, scrittore e divulgatore scientifico statunitense Isaac Asimov .


Nonostante la folta schiera di racconti di fantascienza che prendono spunto da questi strani e misteriosi oggetti cosmologici introdotti alla fine degli anni sessanta vi è un autore di spessore che si stacca dalla sfera mediatica. In un mondo dettato da valori prettamente commerciali Italo Calvino si presenta come un accanito sostenitore di una 'letteratura che sia presenza attiva nella storia', un'educazione che richiami l'uomo ad essere consapevole degli eventi, lo aiuti a mantenere la propria responsabilità intellettuale e morale anche in epoche in cui difficile appare orientarsi: una letteratura come rifugio dell'intelligenza. In questa volontà di non cedere alla massificazione perdura il messaggio resistenziale di Calvino: il richiamo alla responsabilità dell'intellettuale e del letterato nella storia di tutti.

'Da qualche settimana tutti gli amici coi quali il signor Palomar capita di discorrere finiscono prima o poi per parlare di 'buchi neri'.

Citazione tratta dall'ultima opera dello scrittore "Palomar".

Calvino presenta i buchi neri anche in un'altra sua opera: "le Cosmicomiche".

La maggior parte delle Cosmicomiche presenta una struttura omogenea: a poche righe introduttive, in cui viene enunciata una teoria scientifica, fa seguito un racconto breve; il protagonista - voce narrante è il "vecchio" Qfwfq, di cui non si conosce nulla, tranne che ha più o meno l'età dell'universo ed ha visto e sperimentato tutte le trasformazioni subite dal cosmo in formazione e dalla Terra in continua evoluzione. Si tratta della narrazione poetica dei grandi miti sulle origini (dell'Universo, dei pianeti, della Terra, del Sole, della vita), sulla trasformazione continua che ha accompagnato tali eventi e sulla morte (individuale e di specie); la grande fonte di ispirazione è data dalle scoperte scientifiche del Novecento, trasfigurate e rese lievi dalla fantasia e l'umorismo. Con la figura di Qfwfq, Calvino ipotizza l'esistenza di un mondo che rovescia i comuni criteri di interpretazione della realtà, un mondo assurdo, in cui l'identità non è più definibile secondo criteri e punti di riferimento "umani".

Nell'introduzione de "L'implosione" (Le Cosmicomiche nuove- settembre 1984) Calvino cita stralci tratti dal numero 36 de "l'Astronomia" e da "I mostri del cielo" di Paolo Maffei:

<<[]  vi sono valide ragioni per credere che il motore centrale delle galassie sia un buco nero di massa enorme>>;

<<[.] è possibile che un quasar distante 10 miliardi di anni-luce sia sorto,come lo vediamo ora, col materiale che gli giunse da un'epoca futura,procedendo da un buco nero che,per noi, si è formato solo oggi>>.

'Esplodere o implodere - disse Qfwfq - questo è il problema."

Qfwfq medita sulla modalità con cui potrebbe "morire".. optando alla fine per l'implosione. Qfwfq vuole implodere perché così facendo sarebbe come se il suo precipitare centripeto lo salvasse per sempre da dubbi ed errori.

Egli constata che ormai gli altri preferiscono esplodere in quanto hanno come modello quello della nascita dell'universo,vogliono prorompere,scatenarsi,deflagrare. Ma Qfwfq ripercorre la storia opponendo ai buoni risultati dell'epoca d'esaltazione (quali il periodo Napoleonica,la rivoluzione dell'artiglieria,della scienza,della poesia) i terribili risultati ottenuti dalla scoppio della bomba atomica.

Qfwfq afferma che solo alcune vecchie stelle sanno come uscire dal tempo: collassare in loro stesse. Implodendo esse sottolineano la loro libertà: queste stelle sono esistite per loro stesse,non in funzione di altro. Denigratorio è il nome a loro attribuito : Buchi neri. Non sono buchi,anzi,non vi è nulla di più pieno di questi ammassi.

Tutta una galassia ruota attorno a questo oggetto che Qfwfq ritiene essere la propria patria segreta.

Qfwfq


Qfwfq ha spesso sbagliato le sue previsioni, ma la storia, quella degli uomini, quella della vita sulla terra, quella del cosmo, è ricca di biforcazioni, destini incrociati, strade a fondo cieco, strade che riportano a situazioni precedenti e gli sconfitti, gli estinti non sempre sono i peggiori. Calvino ci dimostra, insomma, con ironia, con leggerezza, a volte  con struggente malinconia, ma sempre con rigore scientifico quanto sia grande la forza mitica della scienza e la lettura di alcuni di questi racconti, anche in forma decontestualizzata, si presta molto bene per trasmettere l'infinito stupore per le inenarrabili avventure che hanno portato la terra ad essere quella che noi oggi conosciamo.

Tante sono le domande,tanti gli interrogativi.. Un 'vortice di interrogativi', che non hanno fatto altro che aumentare la fama e le fantasie attorno a questi 'mostri del cielo', come tante volte sono stati definiti nella letteratura popolare. Ma al fascino meritato,legato alle loro caratteristiche, si affianca la loro fama,talvolta, lugubre.

Secondo le parole del giornalista Gianluigi Da Rold sono un vero 'buco nero' della storia italiana le Foibe8.

Tra il 1944 e la fine degli anni '50 gran parte della comunità italiana dell'Istria,di Fiume e della Dalmazia abbandona la propria terra. Come ci ricorda lo storico Gianni Oliva, a ondate successive, quasi 300.000 persone,appartenenti a ogni classe sociale, vengono costrette a fuggire dal nuovo regime nazionalcomunista di Tito9 che confisca le loro proprietà,le emargina dalla vita pubblica, le reprime con la violenza poliziesca,giungendo talora a un vero e proprio tentativo di <<pulizia etnica>>. I profughi vengono dispersi in oltre cento campi di raccolta disseminati in tutto il nostro paese dove per molto tempo vivono in situazioni di totale emergenza,nella più assoluta provvisorietà e promiscuità,attorniati da un clima di avversione o indifferenza. Per i partiti della sinistra sono fascisti che non hanno accettato il socialismo reale jugoslavo, per le forze del governo sono un fardello ingombrante perché dimostrano che l'Italia è uscita sconfitta dalla guerra e come tale è stata trattata alla Conferenza di pace di Parigi. Mentre i profughi iniziano il faticoso cammino per conservare la propria identità storica e culturale, sul loro dramma scende un impenetrabile silenzio di Stato.

Per lungo tempo il massacro delle foibe è rimasto tabù,anzi, ancora ora attorno alle foibe vi è buio pesto. La letteratura su questa vicenda è scarsissima: parlare di 'foibe' è ancora come parlare di qualcosa di mitico o di leggendario.

E invece si tratta di una realtà terrificante, al di là di ogni immaginazione: si tratta cioè degli eccidi di massa operati in lstria dai comunisti di Tito tra il settembre 1943 e il maggio 1945, con propaggini peraltro fino al 1947. Eccidi attuati con feroce determinazione contro tutto ciò che era italiano, in un disegno preciso di slavizzazione del territorio.Le vittime, prelevate di notte, senza distinzione di età, di sesso, di ceto, di condizione, colpevoli solo di essere italiane, venivano pestate a sangue e spesso torturate, e poi legate in gruppi con filo spinato, e gettate - per lo più ancora vive o solo ferite - negli abissi di queste caverne.

Sono molte migliaia le persone trucidate in questo modo, mentre i sopravvissuti sono pochissimi.

Gli eccidi ebbero due momenti: il primo, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943, quando si scatenarono vendette e rancori mai sopiti dopo 20 anni di italianizzazione forzata; il secondo, molto più grave per numero delle vittime, nella primavera del '45, quando le truppe titine occuparono la Venezia Giulia, la Dalmazia, Trieste e parte del Friuli.

A Basovizza, per esempio - originariamente un pozzo di miniera profondo oltre trecento metri - fu ritrovato un blocco di resti umani di qualche centinaio di metri cubi: le salme estratte furono seicento, ma le ricerche non sono mai state concluse (e l'interesse per la tragedia è stato tale, che alla cerimonia di commemorazione delle vittime, tenutasi nel 1959, parteciparono solo autorità rigorosamente locali, per non turbare i buoni rapporti con il maresciallo Tito).    

Un fatto che aggiunge un tocco di assurdità alla vicenda è che coloro che sono stati individuati responsabili dei massacri sono tuttora vivi o comunque alcuni sono morti recentemente, senza che sia stato possibile portare a termine un regolare processo.

Questo orrore indicibile oltre che un crimine tuttora impunito e accantonato, resterà sempre testimonianza dell'ipocrisia, del cinismo e dell'onore gettato nei fango da molti italiani.

'buco nero' come metafora di un tritacarne che tutto inghiotte e tutto fa scomparire. Un buco nero della storia e delle coscienze.

L'uomo nella sua eterna sfida contro i propri limiti, è convinto di poter capire il destino di quella materia "persa" e, se da un lato non può osservarla direttamente, dall'altro però, attingendo agli strumenti matematici più sofisticati, rivolge su di essa l'occhio della sua mente, perfettamente consapevole di conoscere infinitamente meno di ciò che si può e si potrà imparare, e fiducioso che questa sia la sola strada che lo può portare oltre le colonne d'Ercole dell'incalcolabile.

Note:

1 - Velocità di fuga Velocità minima che un oggetto deve possedere per poter sfuggire al campo gravitazionale di un corpo celeste allontanandosene indefinitamente. La velocità di fuga da un corpo celeste sferico è direttamente proporzionale alla radice quadrata della sua massa e inversamente proporzionale alla radice quadrata della distanza dal centro del corpo.


2- il momento angolare 
(detto anche momento della quantità di moto). Esso è definito da :

       

ovvero dal prodotto del momento d'inerzia per la velocità angolare.

Si tratta di una grandezza vettoriale che ha direzione coincidente con l'asse di rotazione, verso definito 
dall'avanzamento di una vita destrorsa che segue la rotazione e intensità pari al valore indicato dalla 
formula precedente.

       


3- campo magnetico
Il campo magnetico può essere definito come una perturbazione di una certa regione spaziale determinata dalla presenza nell'intorno di una distribuzione di corrente elettrica o di massa magnetica.
Tale perturbazione si può verificare constatando che ponendo in tale regione spaziale un corpo magnetizzato, questo risulta soggetto ad una forza.
L'unità di misura del campo magnetico è l'A/m.
 
Campo elettrico
Il campo elettrico può essere definito come una perturbazione di una certa regione spaziale determinata dalla presenza nell'intorno di una distribuzione di carica elettrica.
Tale perturbazione si può verificare constatando che ponendo in tale regione spaziale una carica elettrica, questa risulta soggetta ad una forza.
L'unità di misura del campo elettrico è il V/m.
 
Campo elettromagnetico
Un campo elettrico variabile nel tempo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico.
E' importante la distinzione tra campo vicino e campo lontano.
La differenza consiste essenzialmente nel fatto che in prossimità della sorgente irradiante, cioè in condizioni di campo vicino, il campo elettrico ed il campo magnetico assumono rapporti variabili con la distanza, mentre ad una certa distanza, cioè in campo lontano, il rapporto tra campo elettrico e campo magnetico rimane costante.


4 - Il limite di Chandrasekhar, o massa di Chandrasekhar è la massa massima di una nana bianca, e corrisponde approssimativamente a 3·1030 kg, circa 1,44 volte la massa del Sole, viene solitamente indicato con il simbolo MCh. Questo limite fu calcolato per la prima volta dal fisico indiano Subrahmanyan Chandrasekhar, e a lui successivamente intitolato.

Oltre questo secondo limite la stella collassa in un buco nero


h è la costante di Planck

c è la velocità della luce

G è la costante di gravitazione universale

mp è la massa a riposo del protone

è il numero di nucleoni per elettrone e vale circa 2.



5 - Anello di Einstein :Esso si verifica quando la sorgente luminosa ed il corpo celeste che funge da lente gravitazionale siano posti sulla stessa linea di vista rispetto all'osservatore: in questo caso, in conseguenza della simmetria circolare della configurazione ottica, si osservano non delle immagini multiple della sorgente, ma un anello luminoso centrato sulla posizione in cielo della lente gravitazionale.



6- Principio di Indeterminazione. Questo principio afferma che maggiore è l'accuratezza nel determinare la posizione di un particella, minore è la precisione con la quale si può accertarne la velocità e viceversa.

7- antiparticella: particella elementare che, rispetto ad un'altra particella, è caratterizzata dalla stessa massa, ma da numeri quantici, come carica elettrica o numero barionico, ecc. opposti.


8- Foiba: dolina sul cui fondo si apre un inghiottitoio.Le foibe sono cavità caratteristiche dell'altopiano carsico (ne esistono circa 1700, di dimensioni varie, alcune delle quali sprofondano per centinaia di metri).

9- Tito: maresciallo ( fino al 1980,capo del governo di Belgrado),passato alla storia come patriota e leader della resistenza jugoslava al nazismo, è stato riscoperto come criminale di guerra ed autore di un genocidio da non dimenticare.









BIBLIOGRAFIA:


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Wikipedia, Kant <https://it.wikipedia.org/wiki/Kant>



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