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L'energia solare
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Il
Sole, il corpo centrale del Sistema Solare, e' una sfera di gas
incandescente, per lo piu' idrogeno ed elio, della massa di 2 1033
g (2 miliardi di miliardi di miliardi di tonnellate), pari al 99.9 % della
massa totale del Sistema Solare stesso. |
Emissione di energia del Sole
Il Sole viene
classificato come una stella nana di tipo spettrale G2; la sua temperatura
superficiale e' di circa 5.700 gradi ed esso emette radiazione elettromagnetica
prevalentemente nella regione ottica e nel vicino infrarosso, tra 2.000
Angstrom e 3 micron, con una potenza di 400.000 miliardi di miliardi di KW (4
1033 erg/sec).
L'origine di questa emissione, che nel secolo scorso era stata attribuita alla
contrazione gravitazionale del Sole e al conseguente riscaldamento del suo
interno, risiede invece nella fusione nucleare che avviene nel centro: a causa
della sua grande massa, le regioni interne del Sole vengono compresse fino a
raggiungere temperature elevatissime (15 milioni di gradi) e ad innescare cosi'
la fusione, che richiede alte pressioni e temperature.
La fusione nucleare consiste nella trasformazione di quattro nuclei di idrogeno
(il costituente principale del Sole) in un nucleo di elio; la massa di
quest'ultimo e' leggermente minore della somma delle masse dei nuclei di
idrogeno; la differenza viene trasformata in energia.
Schema della fusione nucleare
all'interno delle stelle (Michiel Berger)
Ogni secondo, 594 milioni di tonnellate di idrogeno vengono trasformate in 590
milioni di tonnellate di elio; la differenza, 4 milioni di tonnellate,
corrisponde all'energia che il Sole irradia in un secondo, per la legge E=mc2,
dove E e' l'energia prodotta, m la massa trasformata in energia e c e' la
velocita' della luce.
La fusione nucleare e' autoregolata in modo tale che l'emissione di energia sia
stabile nel tempo; le riserve di idrogeno nel nucleo non sono pero' i llimitate
e la durata totale di questo processo e' di circa 10 miliardi di anni.
Poiche' l'eta' del Sole e' stata stimata 5 miliardi di anni, tra altri 5
miliardi di anni la fusione cessera' ed esso comincera' a trasformarsi,
diventando piu' freddo e meno luminoso, cioe' una gigante rossa; i suoi strati
esterni si espanderanno inghiottendo i pianeti piu' vicini, tra cui la Terra,
dopodiche' finira' la sua vita come nana bianca, diventera' cioe' una stella
molto calda e densa ma poco luminosa, e si spegnera' lentamente.
Immagine del Sole in raggi X.
Le regioni piu' chiare sono sorgenti
di emissione X piu' intensa.
(Calvin J. Hamilton e Yohkoh)
Le altissime temperature all'interno del Sole fanno si' che il gas sia quasi
completamente ionizzato, cioe' che gli elettroni vengano strappati alle loro
orbite e si muovano liberamente nel gas. La temperatura decresce da 15 milioni
di gradi nel centro fino a circa 5.700 gradi alla superficie.
Anche la densita' del gas decresce verso l'esterno, da circa 158 g/cm3
al centro fino a 10-7 in superficie; in realta ' il Sole non
possiede una superficie fisica ben definita: quella che noi possiamo vedere e'
soltanto una superficie detta fotosfera: uno strato di gas molto sottile (dello
spessore di circa 200 Km), che circonda la zona interna e che emette radiazione
nella banda ottica.
La struttura interna del Sole
(NASA/ESA)
L'interno e' composto da un nucleo, nel quale avvengono le
reazioni di fusione, circondato da uno strato di gas detto zona radiativa, a
sua volta circondato da uno strato detto zona convettiva dello spessore di
150.000 Km.
Nella zona radiativa, l'energia prodotta dalla fusione nucleare viene
trasportata verso l'esterno tramite fotoni che vengono trasferiti da uno ione
all'altro, in un processo molto lento, che richiede qualche milione di anni;
muovendosi verso l'esterno la temperatura del gas diminuisce e gli atomi degli
elementi piu' pesanti cominciano a ricombinarsi con i propri elettroni.
Gli elettroni cosi' ricombinati possono assorbire un fotone e venire strappati
nuovamente all'atomo; questo provoca un rallentamento del cammino della
radiazione verso l'esterno.
Si sviluppano cosi' dei moti convettivi nel gas, cioe' delle bolle di gas caldo
s'innalzano verso la superficie, dove si raffreddano, facendo da veicolo per
l'energia che altrimenti resterebbe intrappolata all'interno. Questi moti,
simili a quelli che si producono in una pentola d'acqua in ebollizione, fanno
affiorare in superficie delle bolle di gas che dan no origine alla granulazione
della fotosfera, cioe' ad un aspetto irregolare simile ad un insieme di grani
di riso molto luminosi e visibili nella banda ottica dello spettro.
Le macchie solari
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Sulla
fotosfera si distinguono anche regioni oscure, di numero, forma e dimensioni
variabili, dette macchie solari. |
Il ciclo di attivita' delle macchie
solari negli ultimi 250 anni. (Michiel Berger)
Il loro aspetto oscuro e' dovuto al fatto che sono piu'
fredde (hanno temperatura di circa 4.500 K) e quindi meno luminose della
fotosfera. Spesso si riuniscono a gruppi di decine, grandi e piccole. Lo
sviluppo di un gruppo di macchie comincia con l'apparire di piu' macchie
piccole, che poi si espandono aggregandosi tra loro; questo processo puo'
durare da una settimana a qualche mese. L'origine delle macchie solari sembra
dovuta al campo magnetico solare, come gran parte dell'attivita' fotosferica:
esse possiedono infatti un intenso campo magnetico. Inoltre appaiono sede di
moti convettivi vorticosi, durante i quali gas proveniente dall'interno si
raffredda arrivando alla superficie.
Anche il ciclo di 11 anni sarebbe spiegabile in termini dell'attivita' magnetica
solare, in particola re sarebbe dovuto alla rotazione differenziale del Sole ,
che deforma le linee del campo magnetico.
Il campo magnetico solare.
Le regioni scure sono sede
di polarita' magnetica positiva,
quelle chiare di polarita' negativa.
(GSFC NASA)
Vicino alle macchie solari si distinguono aree brillanti dette facole, visibili
in luce bianca. Esse sono prodotte da gas convogliato dall'interno lungo le
linee del campo magnetico. Infine, nelle vicinanze delle macchie si notano i
flares, o brillamenti, cioe' esplosioni di brevissima durata durante le quali
dalla superficie solare vengono emessi getti di gas e radiazione; la frequenza
di questo fenomeno e' legata all'attivita' solare, in particolare a quella
magnetica.
Un flare solare osservato in H alpha
(National Solar Observatory/
Sacramento Peak)
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