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STRUTTURA DELL'RSA
PRINCIPIO DELLA TERRITORIALITA': le RSA vengono collocate in zone urbanizzate, integrate con il contesto preesistente, al fine di evitare ogni forma di isolamento o allontanamento dall'ambiente sociale di appartenenza.
ORGANIZZAZIONE: essa è organizzata in moduli o nuclei. Ciascun modulo dev'essere composto al massimo da 20 posti letto, ma prevede la possibilità di eventuali deroghe ad opera di norme regionali. L'organizzazione per moduli consente di accogliere nella stessa RSA, gruppi di ospiti con problematiche diverse, senza determinare interferenze e salvaguardando le esigenze di riservatezza.
SERVIZI OFFERTI:
PERSONALE: il personale operante all'interno della struttura è composto da: coordinatore socio-sanitario, infermiere professionale, fisioterapista, animatore-educatore, logopedista, assistente sociale, psicologo, medico di base e medici specialisti.
AMMINISTRAZIONE: le RSA possono essere una struttura pubblica o privata. L'amministrazione nella struttura pubblica è subordinata al rilascio di una richiesta dal medico di base o dal medico ospedaliero e all'inserimento dell'ospite in un'apposita lista di attesa. Il costo delle prestazioni fornite dalle RSA è a carico del Servizo Sanitario Nazionale e varia a seconda del livello di assistenza prestato. Tuttavia può essere previsto, a carico dell'utente, il pagamento per il servizio alberghiero fornito. Infine, tale pagamento della retta dipende dal reddito della persona e del suo nucleo familiare.
Oltre all'importante struttura dell'RSA, il POA individua altre organizzazioni che favoriscono un'assistenza adeguata all'anziano, rispettandone i suoi bisogni. Tali organizzazioni rientrano nella cosiddetta Unità di Valutazione Gerarchica Quest'ultima è infatti un mezzo utile a realizzare l'integrazione tra i Servizi Sociali e quelli Sanitari valutando globalmente lo stato di salute e le potenzialità residue della persona anziana. L'unità di valutazione gerarchica ha infine, come obiettivo principale, la programmazione di uno specifico piano di intervento personalizzato.
I servizi erogati dalle UVG sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, essi prevedono:
v Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
v Ospedalizzazione a Domicilio (OD)
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
L'ADI si pone come servizio volto a soddisfare le esigenze di tutti i soggetti di qualsiasi età che necessitano di un'assistenza continuativa che può variare da interventi esclusivamente di tipo sociale ad interventi misti socio-sanitari.
Il centro ADI deve lavorare in stretta collaborazione con il medico di medicina generale e con l'UVG. In particolare l'ADI è costituita da un complesso di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative, socio-assistenziali rese al domicilio dell'ammalato.
Lo staff sanitario sarà composto dal medico di base, dagli infermieri di territorio, dai terapisti della riabilitazione e da assistenti sanitari; quello socio-assistenziale dagli assistenti sociali con funzioni di coordinamento e di collegamento con altri servizi.
OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE (OD)
Con questo termine si intende l'effettuazione nel luogo di vita del malato dei principali interventi diagnostici e terapeutici normalmente svolti in ospedale, eventualmente integrati, per prestazioni particolari.
La cura a casa del paziente prevede sia la presenza di familiari disponibili nonché preparati con brevi corsi specifici, sia l'assegnazione di attrezzature di ausili per la deambulazione e le funzioni fisiologiche.
In media annua per una durata di 40 giorni a paziente estendibili a 60
Con 2 ore di presenza infermieristica giornaliera
Un passaggio giornaliero, in media, del medico curante o del medico ospedaliero
Un collegamento permanente 24 ore su 24 con l'equipe ospedaliera preposta per situazioni di emergenza che richiedono un intervento urgente.
ANATOMIA
L'apparato cardiovascolare utilizza il sangue pompato dal cuore lungo tutto l'albero respiratorio, come veicolo di trasporto di ossigeno, sostanza nutrienti, rifiuti cellulari, ormoni e molte altre sostanza di vitale importanza, per la regolazione dell'omeostasi corporea
Il cuore è un organo muscolare involontario situato alla sinistra dello sterno, dotato di contrattilità ritmica e con scarsa capacità di affaticamento. Tramite la contrazione del suo tessuto, il miocardio, assolve la funzione di 'pompa' che consente al sangue di circolare continuamente nell'organismo recando l'ossigeno indispensabile per la vita dei vari organi.
Il cuore si suddivide in quattro camere, atrio e ventricolo sinistro ed atrio e ventricolo destro: la sua sezione destra e sinistra, seppur funzionano in simultaneità, sono ben separate fra loro. Gli atri sono le due camere superiori che ricevono il sangue, il destro dall'organismo ed il sinistro dai polmoni, mentre i ventricoli sono le due camere inferiori: il destro pompa il sangue nei polmoni per rifornirlo d'ossigeno, il sinistro lo sospinge nel resto del corpo ed è la camera più rilevante Sono presenti inoltre, vene ed arterie. Le prime, indipendentemente dal sangue che veicolano, comprendono tutti i vasi che dalla periferia vanno al cuore (funzione centripeta); le seconde, invece, indipendentemente dal sangue che veicolano, comprendono tutti i vasi che dal cuore vanno alla periferia (funzione centrifuga).
Il cuore è anche dotato di quattro valvole, la cui funzione consiste nell'orientare il flusso sanguigno ed impedirne il riflusso: la valvola mitrale, posta fra atrio e ventricolo sinistro, è volta ad impedire il rigurgito di sangue nell'atrio durante la contrazione del ventricolo; la valvola tricuspide, così denominata perché dotata di tre lembi, frapposta tra atrio destro e ventricolo destro; la valvola aortica, fra il ventricolo sinistro e l'aorta, e la valvola polmonare, fra il ventricolo destro e l'arteria polmonare: le ultime due sono di dimensioni più ridotte e dotate di tre lembi triangolari chiamati cuspidi. Le principali patologie valvolari consistono in un'ostruzione del flusso sanguigno attraverso di esse (stenosi) o nel riflusso di parte di esso (insufficienza), o in una combinazione di entrambe le alterazioni. Aprendosi e chiudendosi, le valvole emettono suoni, udibili con lo stetoscopio, che forniscono utili indicazioni circa la funzionalità cardiaca.
Per svolgere la sua funzione, il cuore richiede un apporto continuo di sangue e, quindi, ossigeno da parte delle arterie coronarie. Le principali nascono presso l'origine dell'aorta: sono la coronaria destra e la coronaria sinistra.
La circolazione sanguigna si divide essenzialmente in due circolazioni: la grande circolazione, detta anche sistemica, e la piccola circolazione.
Nella grande circolazione il sangue, povero di ossigeno, è pompato nell'aorta del cuore sinistro e da qui è poi ricondotto all'atrio destro del cuore tramite le vene cave inferiori e superiori. Lo scopo principale di tale circolazione è quindi quello di rifornire di ossigeno e nutrienti tutti gli organi del corpo.
Per quanto riguarda invece la piccola circolazione, lo scopo principale di quest'ultima è quello di portare sangue ai polmoni per lo scambio gassoso e di riportarlo successivamente, al cuore. Il cuore destro riceve sangue povero di ossigeno dalle vene cave e lo immette nel tronco polmonare. Questo si divide nelle arterie polmonari, destra e sinistra, che portano il sangue ai polmoni dove viene rifornito di ossigeno e liberato dall'anidride carbonica. A questo punto, il sangue ricco di ossigeno, viene riportato al cuore sinistro.
IL CICLO CARDIACO
Per ciclo cardiaco si intendono tutti gli eventi che si svolgono nell'arco di una pulsazione del cuore (0,8 secondi), durante la quale sia gli atri che i ventricoli si contraggono (sistole) e si rilassano (diastole).
Tale ciclo avviene essenzialmente in tre fasi:
FASE INTERMEDIA E TERMINALE DELLA DIASTOLE: qui il cuore è rilassato, le valvole semilunari sono chiuse e le valvole atrioventricolari aperte, gli atri si contraggono e il sangue entra nei ventricoli
SISTOLE VENTRICOLARE: qui si ha la contrazione dei ventricoli e la chiusura delle valvole atrioventricolari; il sangue passa dai ventricoli alle arterie attraverso le valvole semilunari che sono aperte.
FASE INIZIALE DELLA DIASTOLE: i ventricoli si rilassano, le valvole semilunari si chiudono e attraverso l'apertura delle valvole atrioventricolari, i ventricoli si riempiono di sangue.
Per gittata cardiaca s'intende la quantità di sangue pompata da ciascuna metà del cuore in un minuto. Si ottiene moltiplicando la frequenza cardiaca per il volume sistolico, ovvero la quantità di sangue pompato da un ventricolo ad ogni sistole ventricolare. Il valore della gittata cardiaca varia a seconda delle richieste dell'organismo: essa infatti cresce quando il volume sistolico e il ritmo cardiaco aumentano, diminuisce quando questi fattori decrescono.
REGOLAZIONE DEL VOLUME SISTOLICO
Il ritorno venoso è la quantità di sangue che entra nel cuore distendendone i ventricoli. Qualsiasi evento che aumenti il volume o la velocità del ritorno venoso determina anche un aumento del volume sistolico e della forza di contrazione.
REGOLAZIONE DEL RITMO CARDIACO (FREQUENZA)
Sebbene la contrazione del cuore non dipenda dal sistema nervoso, il ritmo cardiaco può comunque subire variazioni dal sistema nervoso autonomo; inoltre può esser modificato anche da altre sostanze quali ormoni o ioni. Questi possono essere ad esempio l'adrenalina (mima l'effetto dei nervi simpatici) e la tiroxina: entrambi accelerano il battito cardiaco. Un deficit, invece, di ioni potassio diminuisce in modo notevole la frequenza cardiaca. Il ritmo cardiaco, infine può essere influenzato dall'età, dal sesso, dall'esercizio fisico e dalla temperatura corporea.
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